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Pizzerie
28 Gennaio 2017 Aggiornato il 19 Marzo 2017 alle ore 21:09

I 6 migliori pizzaioli emergenti della Campania, dice il Corriere della Sera

I soliti noti, si potrebbe dire. Ma è meglio i soliti buoni. Sono i pizzaioli, ciascuno con la propria pizza, che svettano nelle classifiche di gradimento
I 6 migliori pizzaioli emergenti della Campania, dice il Corriere della Sera

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I soliti noti, si potrebbe dire. Ma è meglio i soliti buoni. Sono i pizzaioli, ciascuno con la propria pizza, che svettano nelle classifiche di gradimento e hanno legioni di fan pronte a diffondere il loro credo fatto di impasti ultra leggeri, cornicioni gonfi, pomodori speciali, mozzarelle indimenticabili, ingredienti del territorio.

Mulino Caputo

Un rutilante mondo fatto di like e di recensioni, di Instagram e di eventi in cui basta un post virale per fare assurgere nell’Olimpo dei migliori il pizzaiolo fino a quel momento sconosciuto.

Meglio andarci con i piedi di piombo hanno pensato al Corriere della Sera e hanno estratto 6 pizzaioli dalla ruota della Campania per celebrare la loro pizza e la loro bravura.

Ecco quindi i nomi dei 6 superfortunati – tanti quanti quelli che hanno ricevuto il piatto della guida Michelin per l’anno 2017.

1. Carlo Sammarco

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Il profeta della pizza a #canotto è sbarcato ad Aversa ed è ormai lo spartiacque tra il prima e il dopo della pizza contemporanea. 25 anni, moglie e due figli annotano al Corriere che consiglia – consigliato – di assaggiare la pizza Sammarco 2.0 che porta il suo nome con carciofi saltati, olive e capperi, pomodoro giallo del «piennolo», fior di latte di Agerola, pancetta di maialino nero e scaglie di provolone del monaco. Piccola, ma gustosa, è il commento.

2. Valentino Tafuri

Valentino Tafuri

Che il giovane pizzaiolo di stanza a Battipaglia con la sua pizzeria 3Voglie di taglio moderno fosse una bella e buona novità si sapeva da tempo. Un’ennesima conferma che anche in provincia di Salerno qualcosa si muove tra i giovanissimi grazie a  Valentino che ha seminato il suo grano antico a Olevano sul Tusciano e promette un blend di farine con il 20% di territorio. Cicci cilentani, pani della tradizione anticamente usati per «saggiare» il forno, e la pizza Battipaglia con pomodoro Fiaschello (una varietà a rischio estinzione) e mozzarella battipagliese, i consigli.

3. Diego Vitagliano

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Chiama la sua pizza nuvola, ma a dispetto del nome scelto qui piove bontà. Volge al bello la temperatura a Pozzuoli dove Diego Vitagliano gioca la partita della celebrità indossando il numero 10 che fu di Maradona. Molto km 0, annotano le cronache e il consiglio è per Natale prossimo quando si propone la minestra maritata. Ora c’è quella con le polpettine fritte e le melanzane che a breve arriveranno dal nuovissimo orto di proprietà. E i fritti dei Monzù.

4. Salvatore Lioniello

Salvatore Lioniello

Per gli addetti ai lavori è famoso (anche) per il taglio della pizza con le forbici che permette di mantenere intatta l’alveolatura, il vero mantra della pizza 2.0 e dei suoi seguaci che ne officiano il rito. Per tutti è il pizzaiolo con la paglietta che fa una pizza buonissima a Orta di Atella nella pizzeria che porta il suo cognome (prima si chiamava Paradise). 29 anni, sposato con due figli e in carta la pizza My Dad in omaggio al padre che lo ha avviato ai segreti della cucina.

5. Ciccio Vitiello

Francesco Vitiello

Ancora Caserta con questo giovane pizzaiolo che a febbraio compie 25 anni e che definisce la sua pizza pop. A Casa Vitiello, a Tuoro, gestisce la pizzeria e ha un sorriso piacione e un aspetto da blogger più che da «re delle margherite», spiega il Corriere che ricorda il titolo di pizzaiolo emergente del Gambero Rosso e la sua Marinara, appunto.

6. Ciro Oliva

Ciro Oliva

L’età di 24 anni direbbe emergente, i successi direbbero famoso, i comportamenti spesso lo classificano come impenitente nonostante il cuore della santissima trinità che si è fatto disegnare a mo’ di logo per legare pizzeria e quartiere Sanità in un abbraccio indissolubile. E stato indicato come la novità del 2017 da tenere d’occhio da Luciano Pignataro insieme a 9 chef di caratura anche perché a Natale, per dire, è andato da Gennaro Esposito diventando il leader della nuova ondata di pizzaioli ventenni (?!). Peccato che nella notte di Capodanno si è riproposto in un ristorante stellato compilando la classifica dei piatti del cenone con tanto di voti di mamma, papà, moglie e figlioletta. Un ex bambino prodigio o solo un bambino?

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Tutto giusto o ci siamo si sono dimenticati qualcuno?

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