15 ristoranti per conoscere l’anima della Calabria che è più del mare
È una Calabria meno battuta quella dell’entroterra, meno turistica ma non per questo meno importante.
Il cibo, con i suoi migliori esponenti e interpreti, può diventare uno strumento attraverso il quale esplorarla e conoscerla.
Ecco, appunto, 15 ristoranti dell’entroterra calabrese selezionati per regalarvi un tour tra bontà gastronomiche, bellezze naturali e architettoniche della regione.
1. La Locanda di Alia (Castrovillari)
Parola d’ordine: memoria. La Locanda di Alia, ai piedi del Parco Nazionale del Pollino, è l’enciclopedia gastronomica della cucina calabrese, nei sapori, nell’esecuzione e nell’utilizzo della materia prima. Tra i piatti elaborati da Gaetano Alia: maiale nero di Calabria “ncaterata” in salsa di miele e peperoncino; panzerotti ripieni con verdure e ricotta; costolette di agnello del Pollino marinate e cotte con erbette di campagna; non solo carne, ma pure preparazioni a base di pesce di Schiavonea. Si può venire anche per una sosta al bar, dove sorseggiare un caffè della Torrefazione Calabrese accompagnato da torte fatte in casa.
Prezzo medio a persona 40/50 €.
La Locanda di Alia. Via Ietticelli, 55. Castrovillari (Cs). Tel. +39 0981 46370
2. Pizzamore (Acri)
Tra ristoranti e osterie non si può estromettere dalla lista la pizzeria al taglio di Antonio Oliva. Il banco è un trionfo di colori che rispecchiano la stagionalità degli ingredienti, amalgamati su tranci dal perfetto equilibrio tra croccantezza e sofficità, leggerezza e digeribilità: tutto creato a partire da farine accuratamente selezionate. Non lasciatevi sfuggire un assaggio di quella con polpo e patate, la golosa con guanciale o con pomodorino del Piennolo.
Pizzamore. Via Don Francesco Maria Greco, 5. Acri (Cs). Tel. +39 329 744 5896
3. Il Tipico Calabrese (Cardeto)
Il nome dell’insegna – gestita da Marcello e sua moglie Giovanna – proclama immediatamente quello che troverete: stagioni e territorio sono la trama di questa osteria-museo a ridosso del Parco Nazionale dell’Aspromonte. All’interno un ambiente rustico e accogliente con pietre a vista, adornato da oggetti e fotografie della civiltà rurale della vallata di Sant’Agata. Dalla cucina piatti autentici e realizzati con prodotti genuini a km 0 testimoniano l’identità grecanica. Da provare: salumi e formaggi, preparazione con verdure ed erbe selvatiche, fagioli e patate di Cardeto, stinco di maiale e i primi con paste tirate a mano.
Prezzo medio a persona 25/30 €.
Il Tipico Calabrese. Via torrente Sant’Agata. Cardeto (Rc). Tel. +39 0965 343696
4. QAFIZ (Santa Cristina D’Aspromonte)
Nella magnifica Villa Rossi (dimora storica abbracciata dalla natura dell’Aspromonte) la cucina del giovane Nino Rossi si colloca come crocevia tra il vecchio e l’evoluzione della nouvelle cuisine calabrese: tecniche moderne, tocco orientale e selezione di prodotto territoriale. All’interno 16 posti dove gustare primi come lo spaghetto “oro e oro” (con olio extra vergine d’oliva e scaglie di pomodoro San Marzano) e secondi come l’agnello con carciofi, succo di crostacei e liquirizia. Tra i dessert il millefoglie con gelato di capperi e bergamotto.
Tre menu degustazione a 65 €, 85 €, 120 €.
QAFIZ. Località Calabretto. Santa Cristina d’Aspromonte (Rc). Tel. +39 0966 878800
5. La Taverna del Borgo (Mammola)
Scritti e testimonianze secolari raccontano del tradizionale Stocco di Mammola (stoccafisso), come cibo rituale il venerdì Santo e la Vigilia di Natale, oppure come regalo ad amici e parenti. A celebrare degnamente questo prodotto è la taverna del borgo, nel centro storico della piccola cittadina calabrese: il segreto è nell’acqua d’ammollo, proveniente dalle sorgenti montane della catena Aspromonte-Serre di Mammola. Qui è possibile trovarlo in “mille” preparazioni, nelle insalate, in agrodolce, nelle paste fatte in casa con sugo di stocco, arrostito e al forno, con funghi porcini o nella classica preparazione mammolese.
Prezzo medio a persona 30 €.
La Taverna del Borgo. Via Nicolao. Mammola (Rc). Tel. +39 0964 418942
6. Osteria Porta del Vaglio (Saracena)
Le viuzze che caratterizzano il centro storico dell’antichissima Saracena, cittadina ubicata nella parte meridionale del Pollino, ospitano l’insegna del giovane Gennaro Di Pace. I protagonisti dei piatti sono i prodotti (di terra e mare), i sapori e profumi del territorio: presentati e interpretati con piglio giovane e accostamenti ponderati. Qualche esempio dal menu? Tra gli antipasti la cialda di canapa con sgombro, pecorino, kiwi e cetrioli; tra i primi il riso di Sibari con fave, pecorino e pomodoro disidratato; tra i secondi lo stracotto di vitello.
Per godere pienamente del percorso potete optare per il menu degustazione a 60 € (6 portate).
Osteria Porta del Vaglio. Vico I S.Maria Maddalena, 12. Saracena (Cs). Tel. +39 0981 190 4655
7. La Taverna dei Briganti (Cotronei)
È una di quelle insegne dove ci si va mirati per godere del verde all’interno del parco nazionale della Sila e per gustare piatti genuini con materia prima autoprodotta: oltre che azienda agrituristica è un allevamento di suino nero Apulo calabrese, di ovini, capre e pure fattoria didattica. A parte l’indiscutibile fascino dello scoppiettante camino al centro della sala, gli interni sono molto piacevoli con arredi semplici e curati. Si comincia sempre con ottimi salumi e formaggi, poi verdure grigliate con ortaggi biologici, carni alla brace e immancabili tipicità del territorio.
La Taverna dei Briganti. Contrada Difisella. Cotronei (Kr). Tel. +39 0962 491979
8. Il Carpaccio (Acri)
Vale la pena inerpicarsi lungo la strada che conduce a quest’insegna, circondata dalla natura incontaminata della valle del Mucone, dove troverete un punto di riferimento capace di raccontare la gastronomia locale. L’attività è gestita da vent’anni dalla famiglia Miceli e la proposta della cucina valorizza la qualità della materia prima con piatti semplici: dalle paste fatte in casa (lagane e ceci o maccheroni al ferretto) ai secondi a base di carne (capretto al forno con patate) e pesce povero (su prenotazione). Non mancano salumi e formaggi locali da accompagnare a un assortimento di etichette regionali e nazionali.
Prezzo medio a persona intorno i 30 €.
Il Carpaccio. Contrada Cocozzello, 197/a. Acri (Cs). Tel. +39 0984 949205
9. La Tavernetta (Spezzano della Sila)
Uno scrigno di buon gusto, nel cuore della Sila, che ha saputo proiettarsi nella moderna gastronomia senza resettare codici e simboli della tradizione culinaria calabrese: condotto dalla famiglia Lecce, coabitano felicemente l’esperienza di papà Pietro e mamma Denise e la giovanile interpretazione ai fornelli del figlio Emanuele. Troverete il meglio che il territorio riesce a offrire, dal tartufo del Pollino ai funghi (se stagione), carne di podolica calabrese transumante e cosciotto di agnello, paste fatte in casa e piatti a base di pesce.
Qui il menu. Prezzo medio a persona 50/55 €.
La Tavernetta. C.da Campo San Lorenzo, 12. Spezzano della Sila loc. Camigliatello Silano (Cs). Tel. +39 0984 579026
10. Il Vecchio Castagno (Serrastretta)
La semplicità, la genuinità della materia prima e il rispetto della tradizione sono la firma di questa cucina che fotografa – con i suoi piatti – la cultura del territorio. Si trova nella zona pedemontana Silana, in un ricco e fertile territorio boschivo, ed è condotto saldamente dalla famiglia Maruca. Ecco alcuni esempi dal menu: salumi misti (da maiali allevati dalla famiglia) e formaggi locali, zuppa di legumi e verdure grigliate, la tipica Fileja e la salsiccia serrastrettese.
Conto intorno i 25/30 €.
Il Vecchio Castagno. Via Corrado Alvaro, 1. Serrastretta loc. Tavernisi (Cz). Tel. +39 0968 81071
11. Biafora (San Giovanni in Fiore)
Quello che un tempo era un semplice punto di ristoro, a 1.250 metri sul livello del mare, oggi è una delle realtà più interessanti del panorama regionale: un ristorante con hotel, spa e piscina. Autori di questo progetto culinario sono lo chef Antonio Biafora (tra i giovani della Cooking Soon), suo fratello Luca come maître e papà Giuseppe sommelier. Ad abitare la tavola ci sono piatti che superano il senso di necessità e si attagliano perfettamente a quello di piacere gustativo, con intuizione e creazioni che non dimenticano il territorio e la tradizione, come con la verza bruciata, mandorla amara e clementine o la “stroncatura”, una pasta preparata con cicoriella selvatica, cedro e fegatelli di vitello.
Prezzo medio a persona 40/45 €.
Biafora. C.da Torre Garga, S.S. 107. San Giovanni in Fiore (Cs). Tel. +39 0984.970078
12. Locanda Pecora Nera (Albi)
Contesto spettacolare, immerso all’interno dei boschi della Sila Piccola, per questa piccola Locanda accogliente, rilassante e dai colori pastello. La giovane coppia alla conduzione propone una cucina semplice, ma non banale, legata alla tradizione del territorio. I piatti sono tutti accumunati da una selezione rigorosa della materia prima biologica e locale (verdure e insalate provengono dall’orto del titolare). Oltre gli immancabili salumi e formaggi, da provare i primi a 8 € e il particolare stinco di maiale con patate della Sila.
Menu degustazione a 29 €. Prezzo medio a persona 30/35 €.
Locanda Pecora Nera. Villaggio Buturo. Albi (Cz). Tel. +39 339 422 2531
13. Agorà (Rende)
Coloro che ricercano una cucina di stampo marittimo non rimarranno delusi dalla “tavola imbandita” dal giovane chef Michele Rizzo: a fare la differenza, come sempre, è la mano di chi maneggia l’ottima materia prima (la maggior parte proveniente dal Mar Ionio). L’ideale è optare per la rotta gastronomica elaborata e organizzata con attenzione, un menu degustazione a 40 €, tra i piatti: tonno Agorà con cipolla di Tropea e dressing alla soia; i tagliolini con gamberi rosa e rossi, scampi e agrumi; polpo verace alla griglia con patate Silane e una confettura di cipolle.
Agorà. Via G. Rossini,172. Rende (Cs). Tel. +39 0984 838613
14. Antica Locanda dal Povero Enzo (Cosenza)
Anima calabro-toscana per questo ristorante nel centro di Cosenza. Dalla cucina arrivano piatti (della tradizione calabrese e toscana) curati sia nella preparazione che nelle presentazioni, con una netta prevalenza di proposte a base di carne. Da provare lo stracotto di guancia di vitello, la carne chianina alla griglia e il carpaccio di manzo con tartufo del Pollino. Anche l’offerta dei vini si snoda attorno la duplice filosofia regionale.
Prezzo medio a persona 35/40 €.
Antica Locanda dal Povero Enzo. Via Monte Santo, 42. Cosenza. Tel. +39 0984 28862
15. Scutellà (Delianuova)
Bisogna pur tacitare il godimento dato dai dolci, per questo motivo non si può rinunciare alla pasticceria del maestro Rocco Scutellà. Aperta nel 1930, in un piccolo comune alle pendici dell’Aspromonte, allieta le giornate con creazioni rispettose della tradizione e versioni di stampo moderno. Da provare il Pan dei Briganti (panettone con uva sultanina e bagna di Greco di Bianco) a 22 €, la biscotteria secca (amaretti, cantucci, pignolata, susamelle) e i famosi torroncini.
Scutellà. Via Roma, 19. Delianuova (Rc). Tel. +39 0966 963280
[Immagini: Scatti di Gusto, Facebook]