Colazione. Scegliere la brioche migliore con i 5 consigli di Erika Biancucci
Quali sono i segreti per riconoscere un croissant, una brioche o, chiamatelo come vi pare, un cornetto di qualità?
Erika Biancucci, Responsabile del Progetto Pasticceria di Love IT a Milano, il primo Food Experience Store dedicato al Made in Italy alimentare, spiega le 5 regole per distinguere un prodotto gustoso e salutare da uno di qualità scadente.
La premessa per una ottima colazione o un intermezzo in mattinata.
1. Colore: esterno nocciola con interno giallo chiaro/paglierino
Sono questi i colori che caratterizzano una brioche di serie A. E ancora: fate attenzione all’ impasto troppo giallo, che potrebbe rivelare la presenza di troppe uova e la bassa digeribilità del prodotto. Inoltre, l’interno non dovrebbe essere di colore grigio perché evidenzierebbe l’utilizzo di margarina.
Eventuali puntini neri all’interno dell’impasto sono sinonimo di alta qualità. I semini sono, infatti, residui delle bacche di vaniglia, nettamente preferibili alla vanillina ricavata artificialmente.
2. Profumo: burro caramellato, vaniglia e farina di grano
Burro caramellato, vaniglia e farina di grano sono le note della profumazione che rivelano un’alta qualità nella lavorazione della brioche.
Un’eventuale nota di acidità, data dalla fermentazione, indica che l’impasto ha lievitato correttamente e che il prodotto sarà più digeribile.
Consistenza: esterno croccante, interno soffice
Stringete l’interno della brioche fra il pollice e l’indice. Se la pasta “torna indietro”, la brioche ha lievitato in modo ottimale.
Etichetta: meglio pochi ingredienti e pochi conservanti
Gli ingredienti presenti in etichetta dovrebbero essere pochi. Evitate, inoltre, le brioche con troppi conservanti e con miglioratori di origine animale, come la proteasi, un insieme di enzimi presenti negli estratti purificati dal pancreas dei suini.
5. Alveolatura: l’interno della brioche deve essere ben alveolato
I fori dell’impasto dovrebbero essere di dimensione media. Se fossero troppo piccoli o troppo grandi potrebbero, infatti, mettere a rischio la buona digeribilità della brioche. Se il fondo del croissant è troppo piatto, significa che c’è stato un errore nella preparazione o che manca qualcosa e la brioche non ha finito di lievitare. Ma non solo: la sfogliatura non dovrebbe essere troppo spessa e se capovolta non dovrebbe assumere la forma di conca perchè indicherebbe che l’impasto ha trattenuto l’umidità in cottura e non sarebbe digeribile.
“Sfatiamo il mito che la brioche integrale è più leggera: ha un alto contenuto di fibre, ma il suo apporto calorico può essere persino maggiore rispetto a quello delle brioche realizzate con farine normali”, conclude Erika Biancucci.