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Ristoranti
9 Agosto 2018

Milano. Prezzi e assaggi di Aji, nuova cucina giapponese take away di Iyo

Appassionati di cucina giapponese, c'è un luogo di ottima qualità a prezzi convenienti a Milano in Pier della Francesca: Aji, bello, nuovo, una cucina
Milano. Prezzi e assaggi di Aji, nuova cucina giapponese take away di Iyo

Appassionati di cucina giapponese, c’è un luogo di ottima qualità a prezzi convenienti a Milano in Pier della Francesca: Aji, bello, nuovo, una cucina enorme, a vista anche da strada, bellissima, un interno con una dozzina di posti o poco più, bellissimo anche questo.

Il posto in realtà è un Oriental Take-Away Delivery : a cosa si deve tanta bellezza?

All’idea di ristorazione del proprietario, Claudio Liu (lo vedete a destra nella foto sotto), ovvero Iyo, ristorante di alta cucina giapponese, e unico ristorante etnico stellato Michelin in Italia, che si trova nella stessa via Pier della Francesca, ma verso il fondo.

Incidentalmente, Claudio è fratello di Marco Liu, ovvero BA Asian Mood, in via Ravizza, e di Giulia Liu, ovvero Gong, in corso Concordia – cioè tre delle maggiori e migliori imprese dell’alta ristorazione orientale a Milano. La famiglia Liu – loro sono di seconda generazione – arriva a Milano, dove il padre voleva aprire una pizzeria, da Reggio Emilia. E si sono trovati bene, a quanto pare. Tanto che sembra che Claudio voglia aprire un secondo Iyo dalle parti del Ristorante Berton, alle Varesine.

Si deve a lui l’idea di un ristorante di alta qualità che sia soprattutto delivery e take away. Idea perfettamente realizzata: ci sono sushi e sashimi, ovviamente, ma c’è anche una serie di piatti e di nomi poco usati solitamente nei menu. Come il (?) tobikko, ovvero le uova di pesce volante, che non ricordo di aver mai visto chiamate col loro nome giapponese.

Ma vediamo un po’ meglio le varie portate del menu. Che a tavola è “normale”, un pieghevole italiano-inglese, mentre quello da asporto è sì un pieghevole, ma in modalità origami. Per la cronaca, è da due ore che sto cercando di riprodurlo su un foglio a casa.

Antipasti, tartare, carpacci, ravioli

Kobachi – Entratine  Posso lasciar perdere gli edamame (baccelli di soia), proposti in tre versioni (normale, piccante, all’olio tartufato, 4,50, 5,00, 7,00 €), la zuppa di miso e le insalate di alghe. Già assaggiati ovunque, più o meno.

Ma i Samurai Stick (7,50 €) direi proprio di no. E faccio bene: gamberi con edamame, avvolti in una pasta croccante, caldi, con una salsa piccantina. Secondo me, questo locale mi piacerà molto.

Giusto perché si parla di entratine al plurale, ne assaggio un’altra: Scampo al Passion Fruit (4 €), ovvero “marinato con emulsione al passion fruit e tobikko allo yogurt”, proposto quasi “in bellavista”. Potrei mangiarne un paio di dozzine.

Tartare – Pesce crudo tritato  Salmone e avocado, ricciola, gamberi argentini, pomodori camone, salsa ponzu o di miso allo yuzu: vanno dai 9 ai 12 €, propongono accostamenti comunque interessanti, ma lascio perdere, anche per una vaga insofferenza al genere tartare, inflazionatissimo.

Carpacci – Sottili fettine di pesce crudo  Lo stesso vale per i carpacci (dai 12 ai 16 €), che propongono ancora tonno e salmone, e in più pesce bianco, ricciola, gamberi rossi: voglio provare qualcosa di più “elaborato”.

Gyoza – Ravioli  Ravioli alla griglia o al vapore: da 5 € (di verdure) a 18 € (di wagyu), passando per carne, gamberi, pesce bianco e black cod. Sarebbe interessante un confronto con la Ravioleria Sarpi, a poche centinaia di metri: ma ci penserò più avanti.

Nigiri, sashimi, sushi

Nigiri – Sashimi  Da 2 a 9 € (nigiri di wagyu) a porzione, pesci vari, gamberi rossi, anguilla. Bene, ma preferisco passare ai gunkan.

Gunkan – Bignè-sushi  Finalmente qualcosa di nuovo, o meglio, di insolito (qualcosa del genere l’ho già assaggiato nei due Mu, Fish e DimSum): i Gunkan (ne viene servito 1 pezzo). E inizio con Giò, 4,50 €: salmone, uova di quaglia, uova di salmone, tobikko, erba cipollina. Buonissimo. E allora vado avanti: ce ne sono 8, di gunkan, salmone, granchio, tonno, da 3 a 4,50 €.

E allora prendo Rose, appunto rosa: ricciola, scampo, avocado, tobikko, maionese, salsa piccante, 4 €. Wow. Con Rose ho ordinato anche Zucchina: zucchina scottata, tartare di gamberi, tobikko, maionese, 3 €.

Sushi e Sashimi  Qui rientriamo nel noto, almeno sulla carta: chissà se avranno qualche cosa di particolare. sei diverse combinazioni, dai 12 ai 20 €. Un altro motivo per ritornare.

Chirashi – Sashimi servito su letto di riso  Dai 16 ai 18 € per queste combinazioni di pesce, avocado, alghe.

Oshizushi e maki

Oshizushi – Mattonelle di riso pressato  Queste, le voglio provare. Scelgo il Salmone, 12 € (tonno o pesce bianco, 14; gamberi rossi speziati o ventresca di tonno, 16): salmone speziato, avocado, uova di salmone, salsa teriyaki. Rapidissimo passaggio nella salsa di soia, un paio di mattonelle mi si sono rotte nei vati maneggi, ma erano veramente perfette.

Hosomaki – Rolls con alga esterna  Anche qui, pesci e gamberi, anguilla, e cetriolo: le porzioni prevedono 6 pezzi e vanno da 4 a 8 €. Anche qui, rimando la prova. Ho già detto che Aji è, ahimè, a due passi dal mio ufficio?

Uramaki – Rolls con riso all’esterno  Dai 10 ai 30 € per 8 pezzi di Uramaki. Gli uramaki più cari sono i Wagyu: con asparagi in tempura, sesamo, erba cipollina e salsa ponzu, e ovviamente carne wagyu, 30 €. I più interessanti, Yume Roll: fiore di zucca in tempura farcito di gamberi, carpaccio di tonno scottato e marinato nella soia, e semi di sesamo al wasabi.

Riso, pasta, secondi e dessert

Riso e pasta  Siamo all’ultima pagina del menu, penso di aver già provato abbastanza. Segnalo solo che ci sono: Yaki Soba, spaghetti freschi saltati con gamberi verdure pesce bianco, 9 €; Yaki Udon, spaghetti di riso saltati con gamberi e verdure, 9 €; Riso al salto con gamberi e verdure, 8 €; Riso al salto con verdure e sesamo, 6 €. Ecco: avrei potuto prenderli tutti, se li avessi visti prima.

Secondi  Salmone (16 €), tonno (18 €), manzo wagyu (35 €), Gin Dara (carbonaro nero, ovvero black cod, in salsa di miso, 22 €) , Suzuki No Kara Age, ecco questo magari me lo segno: branzino impanato in crosta di panko (18 €).

Dessert  Ecco: ci mancavano solo i dessert. Non avevo la forza di studiarmeli per bene: sono partito dal primo della lista, Sunset: biancomangiare di mandorla, composta di Albicocche all’interno, biscotto savoiardo alla menta, glassa di albicocca. 6,50 €, come tutti gli altri, che proverò a uno a uno, a partire da B Come Babà, un babà al Saint Germain con gelée di amarena, sfoglia al cioccolato, amarene candite, spuma di mascarpone.

Molto bello il locale, comunque, con giochi di luci e di specchi, un tavolo “social” da 10 posti, nero,  tre o quattro posti all’ingresso, molto raffinato – non diresti mai che è un take-away, appunto. E un delivery: c’era il loro motorino, elettrico, davanti alla porta d’ingresso. Personale gentile, di quelli che ti riempiono il bicchiere d’acqua, ti sistemano i piatti e tutto. Direttore di sala, Federico Zhu; in cucina, Lin Yin Lu.

Ah – il nome, Aji, significa “gusto, sapore”. Direi che è molto azzeccato.

Unico appunto: ci sono un po’ di refusi nel menu, sia in italiano che in inglese. Se volete, Aji, ve li segnalo. Pagamento in Gunkan, grazie.

Aji. Via Pier della Francesca ang. via Agudio. 20154 Milano. Tel. +39 0225061889. 

[Immagini: iPhone Emanuele Bonati; la foto dei fratelli Liu è di Gambero Rosso]

Mangiare “straniero” in zona Sempione-Paolo Sarpi

La cucina nepalese di Achar, a pochi metri da Aji, in Pier della Francesca
• Iyo, il “fratello maggiore” di Aji, all’altro capo di Pier della Francesca
A pochi metri da Iyo, un ristorantino spagnolo, La Pulperia
Gli ormai famosi ravioli della Ravioleria Sarpi sono vicini, in via Paolo Sarpi
 Sempre in Paolo Sarpi c’è da qualche mese Fusho, locale fusion di sushi-burritos,

Emanuele Bonati
"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.
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