Iginio Massari. Le gelée hanno un costo astronomico causa confezione
Quanto costano le gelée di Iginio Massari ve lo dico perché me le sono regalate per il mio compleanno.
L’idea di prendermi un dolce tutto per me ce l’avevo già da un po’, ma ero indeciso. Ho guardato un po’ in giro, senza riuscire a decidermi.
Se vogliamo dirla tutta, vorrei tanto, tantissimo trovare la Sorbettiera, la torta che faceva mia nonna, e che preparava sempre per il mio compleanno. Farina, burro, zucchero, uovo e poco altro: ma era una cosa paradisiaca, specie se la nonna Silvia la faceva per me.
Naturalmente, non abbiamo la ricetta da nessuna parte – mi sarebbe piaciuto rifarla. Ho trovato una ricetta in rete, riportata da una signora che a sua volta l’aveva avuta da un’altra signora, di Reggio Emilia. Farò qualche ricerca.
Intanto, sempre pensando al mio auto-regalo di compleanno, mi sono venute in mente le gelatine di frutta. Le mitiche gelée che ti guardano dalle vetrine sbrilluccicanti.
Ecco: mi prenderò delle gelatine di frutta.
Passavo in Duomo, e mi sono detto – perché non quelle di Iginio Massari? La sua pasticceria diciamo più tradizionale non la amo moltissimo, in realtà, ma non potevo sapere come sono le sue gelatine di frutta…
Buonasera vorrei qualche gelatina di frutta. Un sacchetto o una scatola? Scatola, perbacco, è un regalo di compleanno! Ci sono scatole da 9, 12, 24, 36, 128… no, ci sono tre o quattro dimensioni, ma io mi sono fermato alla scatolina da 9 gelèe. Facciamo anguria, fragola, arancia, pesca…
Vado alla cassa, pago, esco, rientro, prendo la mia scatolina, riesco, arrivo a casa, e dopo cena, bello contento, mi preparo a degustarmi le gelatine di frutta. Sposto lo scontrino e mi cade l’occhio sul conto.
Premessa: il prezzo delle cose che mangio o che compro da mangiare lo valuto nel rapporto con la qualità. La nota negativa arriva quando il rapporto qualità / prezzo / soddisfazione non è equilibrato. Ciò non toglie che siamo soliti anticiparvi menu e prezzi come è accaduto anche con l’apertura della pasticceria di Iginio Massari.
Per 9 gelée, assortite, del peso totale di 158 grammi, 12,98 €.
Un attimo, leggiamo meglio lo scontrino.
Per 9 gelée, assortite, del peso totale di 158 grammi, 9,48 €.
Per 1 scatola n. 9 pezzi, 3,50 €.
Ecco, sono rimasto diciamo leggermente basito di questo aggravio del 40%.
Ho pensato, dimmelo, abbiamo tot scatole da tot pezzi a tot euro l’una, e io decido se la voglio, la scatolina, oppure se preferisco un sacchettino (forse sarà meno costoso e anche meno impattante per l’ambiente) o magari me le faccio mettere tutte in mano e vado via così, tipo street food. Ovvero, capisco che se la scatola costa così, può azzerare l’eventuale guadagno – ma allora mettimele su un cabaret, le gelée, trova una soluzione non dico economica ma meno dispendiosa, senza bisogno di ordinare pacchi di scatolette che poi dovrai ben vendere.
Insomma, 60 €/kg circa per delle gelatine di frutta nella pasticceria milanese (ah, già – e le spese di trasporto dalla casa-madre bresciana?) possono essere in linea coi prezzi correnti per l’alta pasticceria. E forse possiamo anche dire che questo packaging, elegante e lineare, del Miglior Pasticciere del Mondo, indicato come tale anche durante il Miglior Congresso di Pasticceri del Mondo, di cui è uno degli organizzatori, il packaging dicevamo è quello che ha il Migliore Prezzo del Mondo.
Ah, giusto – com’erano le gelatine? Molto delicate, sapori non molto marcati se vogliamo, qualcuno appena identificabile. Certo, il mio termine di paragone più recente sono quelle dello store con pacchi da 2 kg a 15 € circa, sfacciatamente zuccherose e con aromi di frutta a go-go.
Non confrontabili.
[Immagini: iPhone Emanuele Bonati, Scatti di Gusto]