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20 Settembre 2019 Aggiornato il 20 Settembre 2019 alle ore 20:24

Chiudono Forno Collettivo, Amor, Romeo, Giulietta e Visintin intona il Requiem

Requiem per Forno Collettivo, panetteria-bistrot, e per la pizzeria Amor degli Alajmo a Milano. E aggiungiamo una preghiera anche per il ristorante Romeo
Chiudono Forno Collettivo, Amor, Romeo, Giulietta e Visintin intona il Requiem

Requiem per Forno Collettivo, panetteria-bistrot, e per la pizzeria Amor degli Alajmo a Milano. E aggiungiamo una preghiera anche per il ristorante Romeo e la pizzeria Giulietta del duo Bowerman – Spada a Roma.

C’è silenzio stampa generalizzato, secondo Valerio M. Visintin (lo scrive nel suo blog Mangiare a Milano sul Corriere). Ma non su Scatti di Gusto che più di una volta ha dato conto delle chiusure a Milano. E lo stesso ha fatto con Forno Collettivo, e ha provato a chiedere ad Amor come mai avesse chiuso. Risposta: cambio menu.

Su Forno Collettivo (aperto un annetto fa) numerosi commenti a un nostro post su Facebook hanno permesso di stabilire una serie di concause, dall’ostilità condominiale verso la presenza del forno vero e proprio in un appartamento sopra il locale a una mancanza di professionalità e di empatia del personale. Al suo posto, in via Lecco, ha aperto da pochi giorni Immorale.

In quanto ad Amor, la “pizzeria a vapore” dei fratelli Alajmo aperta con gran pompa in corso Como 10, indirizzo fashion e hype quant’altri mai, salutato come dice l’amico Valerio Massimo Visintin nel suo blog, da un grande concorso di folle plaudenti (almeno all’inaugurazione), ha oscurato le vetrine ai primi del mese di settembre con un cartello “Coming Soon” che mi aveva insospettito, tanto da farmi ipotizzare più che un cambio delle pizze in carta un cambio di menu più radicale, se non addirittura – ahi me profeta – una chiusura.

Visintin – che ammette pubblicamente di seguirmi per avere notizie di prima mano ed evitare di aggirarsi vestito da Diabolik per raccogliere notizie in giro per la città – ha avuto buon gioco a scrivere uno dei suoi articoli rigonfi di humour e di qualche gocciolina se non di veleno per lo meno di lassativo. Con qualche ovvia esagerazione retorica:”la favola agreste del forno aperto agli impasti dei clienti, come se Milano fosse popolata da migliaia di aspiranti panettieri” è una forzatura, e un piccolo locale non avrebbe retto migliaia di panettieri in erba. Ma conosco personalmente gente che andava lì a cuocere il proprio pane (ovvero, ci sono cose che sfuggono anche ai critici mascherati).

Bisognerebbe anche verificare bene se alla folla plaudente dell’inaugurazione, amici vip eccetera, abbia effettivamente fatto seguito un coro di laudi e di exultate omnes: ricordo un sacco di articoli pre-evento, di comunicati stampa più o meno bellamente ricopiati, e non mi sembra grandi esaltazioni post-magnatoria (a noi non avevano entusiasmato in modo particolare, per dire).

Ma consigliamo comunque la lettura del requiem di Valerio Massimo, che al solito evidenzia qualche pecca del sistema multimediatico in cui ci troviamo a mangiare.

E al requiem suo uniamo una prece, nostra, per Giulietta (pizzeria: sua la pizza in copertina) e Romeo (ristorante), i locali romani del duo Cristina Bowerman – Fabio Spada, che Visintin (che allunga a quanto pare la sua penna tentacolare in quel della capitale) dà per chiusi: magari sono semplicemente in ferie, o cambiano menu, o mutano la disposizione dei mobili, spostano il forno…

[Immagini: iPhone Emanuele Bonati]

Emanuele Bonati
"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.
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