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11 Dicembre 2019 Aggiornato il 11 Dicembre 2019 alle ore 17:57

Palazzo Petrucci, la recensione del menu Napoli è da fine del mondo

Date sostanza alla dicotomia tradizione e innovazione e ve ne saremo grati. E siamo grati a Lino Scarallo, chef del ristorante stella Michelin Palazzo
Palazzo Petrucci, la recensione del menu Napoli è da fine del mondo

Date sostanza alla dicotomia tradizione e innovazione e ve ne saremo grati. E siamo grati a Lino Scarallo, chef del ristorante stella Michelin Palazzo Petrucci a Napoli, che ha varato un nuovo menu degustazione: semplicemente Menu Napoli.

Idea tipica e topica che ci è piaciuta non solo per la messa in fila di piatti veraci partenopei di nome tradizionale, ma per l’esecuzione precisa, contemporanea che fa il paio con innovazione.

E quindi che tradizione – innovazione sia per questa pagina che apre la nuova carta del ristorante baciato dal mare, dal cielo, dal Vesuvio e anche da Palazzo Donn’Anna che gli sta di fronte (e non lo contiene).

Il menu dichiara: “Da sempre il Ristorante Palazzo Petrucci è profondamente legato a Napoli e il nostro percorso inizia proprio con il menu degustazione dedicato alla città e ai riti delle sue tavole per continuare con i percorsi contemporanei e i piatti à la carte. Buon divertimento con la Napoli più antica e la Napoli dei nostri giorni!”

Un menu degustazione, meglio avvertire i lettori, che vuol dire che non potrete estrarre gli ottimi spaghetti a vongole, piatto iconico della marineria napoletana, o la super frittura che avercene così di ristoranti di pesce sarebbe una manna dal cielo.

Il duo Scarallo – Trotta, insomma, ci “azzecca” un’altra volta e Palazzo Petrucci si vota completamente all’intrattenimento enogastronomico dalla A alla Z con l’alta cucina da stella Michelin e l’alta cucina da trattoria della tradizione passando per i cocktail (al Malandrino) e la pizza nella sede di piazza San Domenico Maggiore – altro topos cittadino con Spaccanapoli – in cui un Davide Ruotolo in netta crescita stupisce sempre di più (verrebbe da aggiungere, nonostante la giovane età e il forno elettrico).

Ma bando alle ciance e mano ai calici per brindare a questa aggiunta, anzi, passaggio doveroso anche su Sergio Martinelli che fa bere bene pescando chicche, novità e conferme.

E poi eccolo il benvenuto, un classicissimo brodo di polpo che riscalda e apre lo stomaco.

Subito allietato dall’antipasto degli antipasti, i polipetti alla Luciana. Inutile dirvi che già nei primi due assaggi del degustazione i piatti della tradizione sono rivisitati per alleggerire le portate delle nonne e dello street food destinato ai lavoratori che all’alba erano operativi con qualsiasi condizione meteo. Ma senza perdere il tratto della personalità, dei sapori veraci. Ben fatto.

E l’altro antipasto dichiara la volontà di Lino Scarallo di stare sul pezzo della stagionalità che in questa apertura di nuova sezione non poteva che correre alle feste natalizie. E allora che insalata di rinforzo sia con verdure croccanti e un equilibrio di agrodolce da antologia.

Scusate, ma mi commuovo. Spaghetti a vongole che in uno stellato potrebbero sembrare una deminutio, una captatio benevolentiae. Ma questo è un ristorante in perenne sold out (e infatti meglio andarci a mezzogiorno e infrasettimanale quando in sala c’è più respiro e si gode del panorama) e uno spaghetto da incorniciare come questo è solo che il benvenuto: micrometrico nella cottura, giustamente sapido e con vongole callose.

Spettacolo per la frittura di gamberi e calamari, asciutta croccante “salata” di suo e di mare con l’aggiunta di scorzette di limone che puliscono la bocca. Il piatto che sarebbe da mangiare in estate sulla spiaggia antistante sotto l’ombrellone.

Il predessert è affidato all’inamovibile bonbon di frutto della passione molto a tema natalizio.

E chiusura con una cassatina napoletana ancora work in progress per forma e dimensioni che fa concorrenza alle migliori interpretazioni dei pasticceri della città.

E la piccola pasticceria in tema Natale.

Al capitolo prezzi, i piatti come detto non sono anche à la carte. Quindi o prendere o lasciare a 90 €, in linea con il menu degustazione base.

Sento già le voci che invocano l’esistenza di una trattoria con lo spaghetto a 10 € e la frittura a 12 €. Il consiglio è lasciare perdere il contorno, che pure pesa e bene, e concentrarsi sui piatti. Difficile trovare un menu così efficace. Provate e sappiate dirci.

voto recensioni Scatti di Gusto 4,5

Voto: 9,5/10

Palazzo Petrucci. Via Posillipo 16/c. Napoli. Tel. +390815757538

Vincenzo Pagano
Fulminato sulla strada dei ristoranti, delle pizze, dei gelati, degli hamburger, apre Scatti di Gusto e da allora non ha mai smesso di curiosare tra cucine, forni e tavole.
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