Coronavirus. Sì al plexiglass nei ristoranti del Lazio, ma alle casse
In molti nel settore della ristorazione si chiedono cosa aspettarsi dalla riapertura al pubblico, e non senza preoccupazione hanno guardato alle misure che le Istituzioni prospettavano per proteggere lavoratori e clienti dal contagio. Il temutissimo plexiglass per separare i commensali e questi – ammesso che sia possibile – dai camerieri aveva suscitato commenti inorriditi e sconcertati.
Come conciliare un’attività che fa della convivialità e della socialità la sua ragion d’essere, alla pari o immediatamente dopo rispetto all’esperienza gustativa di una cucina di livello, con un tavolo che ricorda la cabina di Rischiatutto?
Come se non bastasse un personale di sala e di cucina bardato che nemmeno nelle corsie di E.R., a gettare tinte fosche sull’atmosfera festosa e rilassata che dovrebbe regnare in un ristorante.
Buone notizie in vista, dunque, stando alle dichiarazioni che ieri il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha rilasciato durante la videoconferenza con sindacati, Prefetti e associazioni datoriali in merito a come sarà questa benedetta Fase 2.
Non potremo fare a meno di mascherine, gel igienizzanti, guanti usa e getta – questo il succo del discorso – e sì, anche dei separatori in plexiglass, ma utilizzati con un minimo di buon senso. Così come già in funzione nei supermercati, dove le lastre trasparenti garantiscono una barriera di protezione per gli operatori ai nastri, anche i ristoranti verranno dotati di separatori in plexiglass ma limitatamente alle casse e per separare la cucina dalla sala, nei casi in cui questa fosse comunicante.
Confermata la distanza di sicurezza tra i tavoli, che andrà dal metro e mezzo ai due metri, e via libera ai déhor, poiché sono in previsione misure per agevolare lo sfruttamento degli spazi esterni: tutto sarà specificato in un documento che è attualmente in corso di redazione e che darà finalmente un volto definito alla formula preferita nei vari messaggi alla nazione che si sono susseguiti nelle ultime settimane e cioè “Riaprire si, ma con prudenza”.
“Il documento che stiamo redigendo insieme – ha spiegato Zingaretti– avrà l’obiettivo di fornire indicazioni che serviranno ad accompagnare il ritorno alle normali attività di lavoro, quando le condizioni di emergenza saranno ufficialmente considerate passate da parte degli organismi competenti. Un vademecum – ha aggiunto – chiaro e pratico che sarà utile ai cittadini e ai lavoratori di tutti gli ambiti per garantire sicurezza nella ripresa“.
E soprattutto servirà a scongiurare lo spauracchio di tanti professionisti del settore che si chiedono: se noi oggi riapriamo, con tutti i sacrifici, le eventuali modifiche al locale, alla cucina, gli investimenti in dispositivi di protezione richiesti, e poi dopo poco tempo si verifica un nuovo contagio che succede, chiudiamo tutto di nuovo?
[Fonte: RomaToday]