Guida Michelin Slovenia. Com’è il Bib Gourmand Gostilna Mahorčič
Meno di 10 chilometri separano Gostilna Mahorčič e Rodik, in Slovenia, dal confine italiano a Trieste. Si va per locanda, la gostlina che identifica cucine anche molto differenti ma sempre con un occhio di riguardo al prezzo.
La Gostilna Mahorčič di Martin e Ksenija Krajsek, tra i 9 Bib Gourmand segnalati dalla prima edizione della Guida Michelin, è un perfetto esempio di commistione tra nuovo e antico. Oltre che indirizzo dove mangiare bene a meno di 35 € a persona scegliendo antipasto, piatto principale e dessert.
L’insegna dei JRE (Jeunes Restaurateurs d’Europe) fa il paio con la gentile ed esperta responsabile di sala che macina chilometri nei suoi lindi zoccoli sanitari mentre la vecchia stufa si incastra in una sala rinnovata in molti elementi ma ancor legata al passato.
L’ampia proposta di comfort food, fedeli ai piatti più casalinghi ma con impiattamenti che rallegrano la vista, compongono 4 menu degustazione: 8 piatti 72 €, 6 piatti 48, 4 piatti 36, 5 piatti vegetariani 45 €.
E’ la parte carnivora a presenziare una cucina calibrata ma di sostanza, che non eccede con la salatura delle pietanze. E, nonostante la grassezza di alcuni ingredienti, permette al commensale di completare il menu senza inciampi.
Il menu alla carta vede antipasti e primi a 5-14 € (Tagliolino a tartufo nero pregiato e Perigord a 25 €), secondi a 9,50-18,80 (Costoletta di vitello al forno 28,50 €) e dolci a 6,50 (Sorbetto 3,50 €).
Carta dei vini ben calibrata nella selezione di aziende territoriali che raccontano le varie sfaccettature del meraviglioso sottosuolo carsico, con qualche licenza fuori regione.
Noi abbiamo scelto la Vitovska ‘17 di Marko Tavčar (Azienda Pietra). Impronta riconoscibile nella sua fine ricchezza di frutto avvolgente in ingresso bocca. Gli manca solo un filo di profondità ma regala grande piacevolezza con una pulizia esemplare. Vino non filtrato.
Come si mangia da Gostilna Mahorčič
Le sorprese giungono fin dal principio perché succede di rado, ma succede, il benvenuto della cucina conquista e convince.
Una candida pallina di ricotta e polvere di tartufo nero e funghi dall’aroma inebriante che scopre in piccole frittelline alle erbe il coniugio non solo più rispettoso ma esaltante.
Il pane da farine semi integrali con lievitazione con pasta madre trova un grande compagno nel paté di pollo con cipolla rossa di Tropea, crumble di pane e lampone. Manca solo qualche piccolo cristallo di sale per raggiungere la perfezione.
Gnocchi, ragù di faraona, caprino con sartoreggia montana. Soffici gli gnocchi, ben tirata la salsa che accetta di buon grado la nota lattica del caprino che avvolge papille e anima.
Tagliolini di castagne, coniglio e carote. Unico piatto in cui la delicatezza dell’intingolo è stata eccessivamente cauta al cospetto di una pasta dal gusto intenso. Perfette le cotture ma manca l’incastro.
Stinco di maialino da latte, patate in tecia. Materia prima di livello eccelso trattata con grande rispetto. Cotenna scioglievole e rosee carni succose, con patate arricchite da cipolle dalla convincente e disarmante semplicità.
Petto d’anatra, purea di patate e limone, arancia e anice stellato. Cottura evidentemente prolungata ma ben distribuita con carni che hanno abbandonato la loro tenacità per donarsi cedevoli. Puré che in questo caso ricorda una crema pasticciera – salata – per la sua opulenza ed il profumo agrumato.
Mi è successo spesso che al momento del dessert sorgesse il dubbio se concederselo o no, vuoi perché spesso la proposta dolce non equivale la qualità della compagine salata, vuoi per sopravvenuta sazietà. Qui, al contrario, bisognerebbe scriverlo espressamente sul menu: “lasciate uno spazio per l’ultimo atto”.
Cremoso di gianduia e limone, sorbetto di rapa rossa, brownie, erbe. Sorbetto che vede finalmente protagonista uno degli ingredienti meno utilizzati in assoluto, cremoso goloso ed apparentemente alleggerito. Tutto ben coinvolto, noi compresi.
Yogurt e fave di tonka, crumble alle nocciole, ganache al caffè, sorbetto di kaki. Cosa nasconderà questa spuma dotata di ottima acidità? Altro dessert che sa unire sostanza e leggerezza, il cucchiaio affonda senza sosta e il piatto resta lindo in un batter d’ali.
Una di quelle esperienze che sanno trasformare un rilassato pranzo domenicale in un racconto che val la pena di essere divulgato per raccomandare l’indirizzo a chi durante le vacanze non guarda solo al mare. Anche in questa estate anomala per le restrizioni ai viaggi che tra Slovenia e Italia per fortuna sono cadute.
Gostilna Mahorčič. Rodik 51. 6240 Rodik. Slovenia. Tel. +38656800400
Aperto a pranzo da mercoledì a domenica e a cena da giovedì a sabato.