Don Geppi: recensione del ristorante stellato eletto Cocktail Bar dell’Anno
Don Geppi, il ristorante stella Michelin a Sant’Agnello, in Costiera Sorrentina, è anche Cocktail Bar dell’Anno.
Non confondiamo le acque e non shakeriamo gli ingredienti. Ma c’è un filo fortissimo che unisce il Don Geppi guidato in cucina da Mario Affinita, e il Dry Martini Sorrento, condotto da Lucio D’Orsi.
È proprio D’Orsi a saldare i due momenti come riconosciuto professore dei cocktail e apprezzatissimo maître e sommelier del Don Geppi.
Il Dry Martini è Cocktail Bar dell’Anno
Ricapitoliamo prima che mi accusiate di essere preda di Bacco. Il Majestic Hotel ospita al piano del giardino il ristorante stellato Don Geppi. In terrazza, all’ultimo piano c’è il Dry Martini by Javier de las Muelas. Appunto il cocktail bar che è stato proclamato il migliore dell’anno agli Awards Food and Travel Italia. Un premio assegnato dai lettori della rivista.
Il filo è anche l’ascensore che vi porta in apertura (o in chiusura) di cena ad assaggiare uno dei 198 cocktail che possono essere la premessa del desinare. Cavallo di battaglia – chiaro – è il Martini accompagnato da certificato e contatore in vista al bar. Ma le novità al bar – quando le condizioni meteo non lo permettono potete rifugiarvi in quello della sala accanto alla lobby – sono continue.
Come i cocktail da ordinare a casa. o Come la Drypedia, ovvero l’enciclopedia di cui è stato pubblicato il tomo dedicato alla letteratura.
Da cui abbiamo pescato il cocktail dedicato a Alessandro Baricco (gin, whisky, crema di more, succo di lime, succo di mirtilli, ginger droplet, lamopni, more) chiuso da una sfera. E quello dedicato a Luigi Pirandello ( scotch wisky, dry curaçao, succo di limone, ginger beer, angostura, peychaud’s, marmellata di arance, semi di cardamomo, pepe rosa) creato da Dario Guida.
Non è solo scenografia, sono buonissimi.
La nuova sala del Don Geppi
Il capitolo novità è anche stato Il Geppolino di quest’estate. La tavola easy del Don Geppi acquartierata su un lato della piscina.
E poi, di questi giorni, la rivisitazione della sala del Don Geppi. Che è diventata un’attrazione nell’attrazione con la gigantesca tela continua opera dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli e da Tonino Di Ronza
Un arricchimento abbastanza inusuale in un momento di asciuttezza dei layout delle sale ma che salda con efficacia gli interni al giardino e all’orto del Don Geppi. I lavori, immaginati dall’architetto Giulia Rossano, proprietaria del Majestic e compagna di Lucio D’Orsi, sono in via di ultimazione. La messa a punto dell’illuminazione regalerà una sala spettacolare agli avventori.
Sarebbero già sufficienti queste novità per chiudere il discorso e invitarvi ad assaggiare il Don Geppi. Ma, mi perdoneranno le tante novità e i premi, il capitolo interessante sono le portate del ristorante.
A partire dai benvenuti con la meravigliosa foglia di shizo cotta in una tempura di glucosio fermentato che la rende super friabile con un costato di maialino a bassa temperatura laccato con salsa di soia e miele e maionese di kimchi. Insieme al finto tartufo avvolto nelle spugnole e trombette e all’essenza di pomodoro.
Qui al Don Geppi c’è un rito imperdibile: il pane e i lievitati della casa da intingere nell’olio accompagnato dal sale da scegliere nella carta con le varietà di mezzo mondo (per la cronaca, un “normale Maldon e un Camargue). E poi ci sono i burri alla temperatura giusta in cui li vorresti trovare la mattina.
Come si mangia al Don Geppi
La seppia, squisita, è accompagnata da caviale, cavolfiore e carbone, cioè riso. L’equilibrio e la consistenza della seppia sono da manuale.
Il mare e monti è un abbinamento tra maiale e acciughe con salsa all’acciuga, olio all’aneto, pancia di maialino cotto a bassa temperatura e delle finte lische. A sentire dichiarare maiale e acciughe, l’atteggiamento è prevenuto. Ma si scioglie al primo boccone.
Il risotto messo a punto da Mario Affinita è con burro e salvia. Il fiore è un cremoso all’ibisco che riprende le suggestioni dell’affresco della sala. Va miscelato fino a far cambiare il colore del piatto che pecca per un pelo di sapidità.
Un classico del Don Geppi è la pasta alla Nerano, già nel passato interpretata con i tortelli. Ora la pasta fresca è diventata di forma triangolare. Un brick di intenso sapore.
Dopo il passaggio al Dry Martini in apertura, mi ero ripromesso di stare poco alcolico. Ma un Pignolo del Friuli di Livon sta benissimo sulla prossima portata, mi assicura il professor D’Orsi.
La royale di anatra con il tocco tutto vesuviano delle albicocche pellecchielle e la salsa allo cherry ringrazia. E noi con lei.
Il dolce
Rientra a furor di popolo come pre dessert il finto spaghetto di mela.
Tarte tatin con spugna alla nocciola, gelato al tartufo nero estivo ripassato nel sesamo croccante e una crema al caffè. Il sottobosco fresco per chiudere la cena.
Quanto costa il Don Geppi
Insomma Mario Affinita si conferma un maratoneta in splendida forma. La famiglia del Don Geppi ha subito il colpo del Covid-19 per quanto riguarda la struttura alberghiera, ma ha risposto a tavola con energia. L’apertura del Geppolino e la decisione di avere solo 3 menu degustazione per mantenere alta qualità degli ingredienti e di veleggiare le asperità del momento storico lo confermano.
A disposizione avete tre menu degustazione.
Degustazione D’Amare (mare) con 4 portate a 115 €, Degustazione di terra degustazione con 4 portate a 110 € – abbinamento vini 60 €, Degustazione dello Chef con 6 portate a 130 € (e abbinamento vini a 70 €).
Voto: 8,5/10
Don Geppi. Corso Marion Crawford, 28. Sant’Agnello (Napoli). Tel. +390818072050