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4 Novembre 2020 Aggiornato il 4 Novembre 2020 alle ore 20:59

Tano Simonato: lo chef stellato che combatte il virus giudoplutomassonico

Polemiche per il nostro articolo sulle posizioni discutibili di Tano Simonato su pandemia, coronavirus, influenze e contagi
Tano Simonato: lo chef stellato che combatte il virus giudoplutomassonico

Il messaggio, indignato, di Tano Simonato è arrivato nel cuore della notte sul Messenger del nostro Emanuele Bonati.

Un breve scambio di battute by night (ma cosa ci faceva sveglio il Bonati alla una, visto che i ristoranti sono chiusi?). Più tardi, il messaggio del patron di Tano Passami L’Olio, 1 stella Michelin, è stato postato anche sulla sua pagina Facebook. Senza taggare Scatti di Gusto, peraltro, né il povero Bonati.

«Questo il messaggio scritto in privato e adesso riportato in chiaro anche per Voi a Scatti di Gusto…
Come vi siete permessi di scrivere certe nefandezze sul sottoscritto… fate schifo…siete dei comprati al soldo di chissà chi.
Vergognatevi…!
Il sottoscritto sta combattendo contro una dittatura politica, sociale ed economia al pari di come stanno facendo loro.
Il Nuovo Ordinamento Mondiale, vuole annientare tutto il globo e voi venite a rompere i maroni a me…
Rinnovo… vergognatevi…!!
E comunque vi siete sbagliati su un sacco di cose… non ho 38 posti, ad esempio, ma 28/30.
Sono stato insignito dalla Guida Il Golosario, come miglior ristorante d’Italia 2015 ecc ecc…
Pensate a scrivere di spaghetti, invece di scrivere nefandezze su chi sta lottando anche per Voi…!!!
Stolti..!!!»

Stolti, dunque. Per aver scritto “nefandezze”, anzi, come ha concluso sul Messenger bonatiano, “un articolo così infame”. Ma cosa abbiamo scritto di così riprovevole? 

L’articolo a cui si riferisce Simonato riportava alcune delle sue opinioni in merito alla situazione attuale. Esprimendo il nostro, ci pareva garbato, dissenso. Salvo restando, ovviamente, il nostro pieno e solidale sostegno ai ristoratori in difficoltà, l’auspicio che il Governo prenda idonee misure di sostegno, eccetera.

Le posizioni di Tano Simonato

tano simonato tano passami l'olio via villoresi

È già da tempo che Tano Simonato prende posizioni abbastanza decise e polemicamente “controcorrente” su contagi, pandemia, ricoveri e quant’altro. Niente di originale, sono quelle abitualmente associate ai cosiddetti negazionisti. Compreso il riferimento al Nuovo Ordinamento Mondiale, che vorrebbe “annientare il globo” – e cosa se ne farebbe poi di un globo annientato, vai a sapere…

Come tutte le argomentazioni, a volte si basano su dati citati un po’ a caso. I morti per influenza l’anno scorso non sono stati certamente 35.000 come Tano afferma nell’intervista a MilanoToday durante la manifestazione anti-DCPM della settimana scorsa. Secondo l’Istat, nel 2017, ultimo anno per cui ci sono dati disponibili, i morti per influenza sono stati 663, il doppio del 2016. Tra il 2007 e il 2017 (ultimo anno su cui abbiamo i dati), l’influenza è stata la causa iniziale di morte per un totale di 5.060 decessi, una media di 460 l’anno. A seconda delle stime dei diversi studi, vanno poi aggiunte tra le 4 mila e le 10 mila morti “indirette”, dovute a complicanze polmonari o cardiovascolari, legate all’influenza. [Fonte: Agi.it]

Le posizioni di Tano Simonato sono condivise e sostenute sui social, e riportate anche dai media. Però Tano se la prende con noi e non, ad esempio, con Gastronomika, che parla di “concetti riprovevoli, pericolosi, inutili.” Non ci risultano reazioni o commenti. Il che vuol dire che Scatti di Gusto rientra nella categoria degli influencer da temere, immaginiamo.

Ma vediamo di cosa ci accusa esattamente lo chef patron di Tano Passami l’Olio, Miglior ristorante dell’anno 2015 per Il Golosario, come sottolinea lui stesso. Celando sotto un generico “ecc ecc” gli altri riconoscimenti, come la stella Michelin. O quello dell’AIRO, Associazione Internazionale Ristoratori dell’Olio, come miglior ristorante 2016 per l’uso di olio extra vergine d’oliva.

Beh, abbiamo sbagliato il numero di posti del ristorante: non sono 38, bensì 28/30. Il sito del ristorante peraltro dice che sono 22+12 = 34. Che ci sembra un buon compromesso. 

Simonato poi parla di “un sacco di cose” sbagliate, ma non ne cita altre. Parla solo del riconoscimento del Golosario – come se noi lo avessimo negato. 

In realtà, non abbiamo mosso alcuna critica al suo ristorante, o alla sua cucina. Anzi, ci auto-citiamo, “Uno chef serio, vero anticipatore di quella vena salutista che oggi caratterizza la cucina stellata.” Una scelta molto interessante, quella di privilegiare e approfondire l’olio. Ci siamo espressi solo sulle opinioni espresse in merito alla pandemia.

Simonato, il Metateismo, il negazionismo dei microchip

Avremmo potuto considerare altri elementi del ristorante, che sarebbero potuti risultare abbasta controversi.

Come il Metateismo, una corrente filosofica a cui si ispira Simonato, detta anche Nuovo Rinascimento, fondata dall’artista Davide Foschi nel 2012. “Noi vogliamo cantare la divina essenza dell’Uomo, illuminandone la coscienza con l’intuizione. Le nostre armi sono le Arti, la strategia è l’ispirazione, la nostra energia l’amore per lo spirituale che è in noi. […] Noi vogliamo fare dell’Uomo un tempio, un museo, una biblioteca, sola accademia, sola industria, solo governo, misura dello smisurato, infiniti universi e mondi.” Una visione pan-umanista, con i quadri di Foschi alle pareti del ristorante a interagire spiritualmente con Tano, il menu, e gli ospiti. Una filosofia sicuramente da approfondire, al di là del manifesto che sembra accumulare termini un po’ troppo generici e ruffiani.

Abbiamo definito “stravaganti” i suoi atteggiamenti di questi ultimi tempi. Peraltro rimarcati anche da qualche cliente del suo ristorante, che ha osservato con disappunto su TripAdvisor come lui e il suo personale a volte non indossassero correttamente le mascherine. In una risposta a un commentatore, lo chef ha dichiarato “non posso portare la mascherina, il mio medico me lo ha vietato, non respiro”. Non abbiamo cognizioni mediche per contraddirlo. Ma, almeno per il suo personale, la mascherina è un obbligo, come per tutti, e non c’entra essere o meno d’accordo sull’esistenza del virus.

Un’a altra frase che potrebbe contenere un giudizio, “In pratica, il classico repertorio dei negazionisti del Covid-19, ovviamente destituito di ogni fondamento scientifico.” Ma non ci sembra che sia particolarmente offensiva. O non abbastanza da giustificare termini come “stolti”, “nefandezze” e “infame”.

In un luogo post su Facebook, lo chef riporta le argomentazioni di Franco Marino, “Patriota Sovranista” per auto-definizione. Che sono i soliti slogan ricorrenti, a partire dal primo, “Bill Gates a luglio ha brevettato il microcip (sic) che vorranno imporre a tutti”. Soggetto, quelli del Nuovo Ordinamento Mondiale – sul microchip, si legga quanto dice Bufale.net.

vip superuomo bozzetto razzo in testa

Il microcip mi ricorda tanto il razzo impiantato in testa alla popolazione da Happy Betty nel film di Bruno Bozzetto Vip Mio fratello Superuomo. Happy Betty voleva che tutti andassero a fare acquisti nei suoi grandi magazzini, e il film era un pamphlet contro il consumismo, il razzo, una metafora. 

Che qualcuno ha scambiato per la realtà.

scatti di gusto
Scatti di Gusto di Vincenzo Pagano
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