I ristoranti di Io Apro: apriamo la sera come a Bolzano. Ma qui chiudono!
Arriva fuori tempo massimo la protesta di alcuni ristoratori in Sardegna che hanno aderito al movimento Io Apro e guardano a Bolzano.
Per restare aperti chiedono al Governo regionale di comportarsi come la Provincia Autonoma di Bolzano. Al confine con l’Austria, grazie alle prerogative dell’autonomia, la Provincia guidata da Arno Kompatscher si è auto dichiarata zona gialla. Anche se sulla cartina del contagio è rossa.
Anzi, ha fatto di più. Non solo gialla, ma addirittura con il permesso ai ristoranti di aprire anche dopo le 18. Insomma il paese di Bengodi.
L’assessore regionale della Sardegna chiede la zona gialla
Il no alla chiusure nel sud della Sardegna, idealmente al polo opposto delle montagne italiane, è confluito in un movimento. E i rappresentanti sono stati ricevuti a Cagliari dall’assessore regionale del Commercio e Turismo, Gianni Chessa.
“È stato un incontro cordiale e costruttivo”, ha spiegato Antonio Loddo, ristoratore di Carbonia, all’Ansa. “Noi abbiamo chiesto che la Sardegna sia come Bolzano, con le aperture di mattina e di sera, sino alle 22. Con il conto sul banco un quarto d’ora prima. E abbiamo chiesto anche di parlare con il presidente della Regione Christian Solinas. Crediamo che sia opportuno che ascolti direttamente da noi le richieste del settore”.
E in effetti l’assessore regionale ha dichiarato che la Sardegna deve essere riclassificata come zona gialla (ora è arancione). Questo per consentire agli imprenditori che operano nel settore della ristorazione, dello sport e dello spettacolo di riaprire. “Queste attività che hanno fatto investimenti ingenti per mettersi in regola e rispettare le regole del distanziamento e della sanificazione dei locali ora si trovano in grosse difficoltà per le scelte del Governo nazionale, mentre servono più controlli e più prevenzione. A causa del perdurare dell’emergenza sanitaria, molte attività sono in pesante difficoltà e rischiano di non riaprire più. Come Regione vogliamo tutelare il commercio, settore fondamentale del nostro sistema produttivo, affinché la nostra isola non sprofondi in una ancora più grave crisi socioeconomica”. Così l’assessore.
Nel lancio dell’Ansa una parentesi mette in guardia: da domenica anche nella Provincia Autonoma di Bolzano i ristoranti saranno di nuovo chiusi.
E in effetti la stessa Provincia di Bolzano lo annuncia.
La Provincia di Bolzano chiude i ristoranti per paura che i ristori non arrivino
Per il Presidente Kompatscher la strategia dei tamponi a tappeto è stata efficace. “Ci ha consentito di tenere la situazione sotto controllo e di emanare misure meno restrittive rispetto ad altri territori. Nonostante la riapertura di negozi, bar e ristoranti a partire dal 7 gennaio la situazione dei contagi è rimasta stabile. Gli elevati indici di incidenza sono proprio una conseguenza di questa alta intensità di test fra la popolazione”.
Ma ha aggiunto che “occorre prendere purtroppo atto che i criteri di valutazione attualmente in vigore a livello europeo e italiano non solo non premiano questo comportamento, ma lo penalizzano”.
Inoltre c’è la possibilità di contrasti con il governo nazionale anche in tema di possibili mancati ristori all’economia locale.
Pertanto la Giunta provinciale ha deciso di rendere più restrittive le norme locali in materia di contenimento dei contagi.
Ciò significa che giovedì 28 gennaio il presidente Kompatscher firmerà una nuova ordinanza che prevede la chiusura di bar e ristoranti. A partire da domenica 31 gennaio.
Nel provvedimento verrà inserita la forte raccomandazione a tutta la popolazione di indossare come dispositivo di protezione naso-bocca la mascherina FFP2.
Che sia il sequel di un film già visto e come detto finito male?