Osteria La Piazzetta in Cilento, piatti tipici e strepitosi

Un Ferragosto 2024 all’insegna del poco mare ma con un mare di cose buone all’Osteria La Piazzetta a Valle dell’Angelo in Cilento. Lontani dalla impazzita folla dei vacanzieri che si sono riversati anche per un solo giorno sulle spiagge dimenticando colpevolmente le colline e le montagne che sono una parte importante del paesaggio cilentano. E della gastronomia come ricordato anche dalla nostra selezione di 10 agriturismi imperdibili nata a seguito dell’articolo del New York Times.

Leggete l’articolo al link e vedrete che l’ultima tappa, la più lontana dalle vie di comunicazioni (per capirci, dai migliori ristoranti di Acciaroli ci vuole una buona ora e mezza di auto), troverete proprio l’Osteria La Piazzetta di Alì Coccaro e della cuoca Carmela Bruno. Con un’importante avvertenza che ora possiamo rettificare. L’osteria ha anche delle camere “diffuse” a Valle dell’Angelo. Ma ha anche l’agriturismo Ausono con un bel po’ di ettari coltivati a olivi e ortaggi. E due suite affacciate sulla valle di nuova costruzione. Filiera completa e chiusa con la fattoria del vicino di “casa” che produce i formaggi di capra e di pecora. Un paradiso, insomma.

E allora venite con me per deliziarvi con un pranzo che potrete rifare quando volete con il solo imperativo che qui si rispetta la stagionalità e quindi non rompete se non ci sono le melanzane mbuttunate e trovate le salsicce rivestite con la cotica.

Come si mangia all’Osteria La Piazzetta in estate

Si mangia bene, benissimo come da tradizione ma alleggerita perché qui sono consapevoli che il vostro massimo sforzo è stare in ammollo nel mare del Cilento. O al massimo mettervi in auto per raggiungere Valle dell’Angelo e i tavoli dell’Osteria La Piazzetta. Che è davvero cinematografica per ambientazione e accoglienza con Alì che è vero oste, Carmela vera cuoca, Francesco Jonatan Coccaro e Jacopo Altomira veri conduttori agricoli di Ausono.

Una foto vale mille parole e il pane che ci fa vedere Alì la dice tutta su questa tavola. Poi dice ancora meglio con il tagliere di salumi e formaggi lontano mille miglia dai taglieri gourmet o meno delle apericene. Capocollo fatto in casa con i maiali di casa, pecorino del vicino, provolone fresco podolico della valle, pizza con verdura. E sono buoni pure gli antipasti “gourmet” (come impiattamento) con melanzane, fiore di zucca fritto e timballetto di verdure.

I pezzi pesanti ma leggerissimi sono le paste fatte in mano con la farina da grano coltivati dall’azienda Ausono. Ravioli ripieni di ricotta “fusion” capra e pecora con salsa di zucchetta e fiori di zucca. Veramente leggeri e squisiti.

I cavatelli alla cilentana con il sugo che non è un ragù – quindi evitate è poco rappreso – ma ha dentro la salsiccia e sopra la ricotta salata che dà la giusta sapidità.

La carne

Filiera diretta è l’equazione preferita dall’Osteria La Piazzetta e Alì mette al centro un capretto con le patate che nessuna termocottura scientifica potrà eguagliare. Carne morbida, succulenta e arruscata il giusto.

E poi sì, le melanzane mbuttunate cilentane ben affogate nel sugo e per non farle sentire sole in compagnia della braciola di vitellone. Potete scegliere se essere carnivori o vegetariani con egual soddisfazione. Onnivori batte tutti.

C’è da alzare bandiera bianca, ma il TiramiSud che prende in giro il dolce che tutti chiedono è troppo buono con la frutta che cambia di stagione. E che vale da avvertenza. Non chiedete patatine fritte, hamburger o velocità. L’Osteria La Piazzetta è indirizzo Slow Food e Alì ve lo ricorderebbe senza pietà.

Voto: 9/10

L’azienda agricola Ausono

E chiudiamo la filiera con una puntata alla vicina azienda agricola Ausono ai piedi del Monte Ausinito condotta come detto dal figlio di Alì, Francesco Jonatan, e dal toscano Jacopo Altomira. Per Ferragosto e in altre date organizzano pic-nic agricoli a suon di caciocavallo impiccato e altre portate accompagnate da musica di sottofondo (organetto, non sfiancanti dj set) e vino della casa.

Oltre che per il cibo è consigliabile per il soggiorno. Di notte vi affacciate e vedete le stelle perché l’inquinamento luminoso non è di casa. Per rilassarsi è l’ingrediente magico. Niente spa, ma potete tonificarvi con passeggiate nelle gole delle montagne che vi portano da un versante all’altro del Cilento. Fatevi spiegare o accompagnare che qui la parola esperienza vuol dire che dovete sapere dove mettete i piedi. Non che mettete le gambe sotto la tavola per alimentare il feed di Instagram.

La recensione dell’Ostria La Piazzetta a Valle dell’Angelo in Cilento in inverno (28 gennaio 2021)

L’osteria La Piazzetta è a Valle dell’Angelo, sul tetto del Cilento, alle pendici del Monte Ausinito e vicino al Cervati, la vetta più alta dell’acrocoro affacciato su uno dei mari più belli d’Italia.

Montagna, insomma, con un panorama ben diverso da quello delle mappe fotografiche di chi sceglie il Cilento delle vacanze e delle spiagge.

La Piazzetta, attiva dal 1994 e ingrandita da allora, è un presidio di bontà. E non solo per la chiocciola che la contraddistingue nella Guida Slow Food. È lo Stargate di una comunità che conta poco più di 200 abitanti.

Un’oasi distante 3 lampioni da Piaggine, altro punto di riferimento per gli appassionati di gastronomia che qui possono contare sulla pasticceria agricola di Pietro Macellaro.

La bontà di Piaggine e Valle dell’Angelo

Dolce e salato si dipanano lungo la strada sul crinale che li collega in un percorso da provare. Buono e bello con le vasche naturali del Calore e dei torrenti che hanno scavato le marmitte dei giganti e la spettacolare “Palata”, la cascata. Incorniciata dal ponte medievale, oggi più deturpato che recuperato, che segnava il confine tra la campagna e la montagna.

L’almeno una volta nella vita è quanto mai azzeccato a queste latitudini sconosciute dalle road map più battute. E se Pietro Macellaro lo conoscete tutti, non fosse altro che si è aggiudicato il primo posto nella nostra classifica dei panettoni artigianali classici, vi potrebbe sfuggire proprio La Piazzetta.

E sarebbe un peccato. Perché “Alì”, l’oste Angelo Coccaro e la cuoca Carmela Bruno hanno tanto da raccontarvi con i loro piatti e i loro vini. Il territorio e la spesa quotidiana nell’orto la fanno da padroni.

Rinunciate alla carta perché qui la scelta è “orale”, cambia ogni giorno. E se, giustamente, non potrete vedere i prezzi dei piatti, sappiate che 40 € a persona è la cifra che spenderete. Avrete solo il problema di alzarvi da tavola eccedendo in portate che, pur giudiziosamente alleggerite dalla mano della cuoca, hanno veste contemporanea ma molta sostanza.

Noi siamo stati relativamente leggeri perché il nostro pranzo domenicale – sia benedetta la zona gialla – aveva come conclusione un assaggio multiplo dei dolci di Pietro Macellaro. La golosità ha avuto il sopravvento su qualsiasi computo calorico. Ma se non fosse stata per l’eccellenza degli ingredienti, l’equilibrio dei piatti e la mano sicura di frolle e ganache difficilmente saremmo arrivati in fondo al percorso.

Come si mangia all’Osteria La Piazzetta

Il trittico di verdure apre il pranzo insieme al Negroni preparato da Francesco. Ecco le scarole spadellate con olio extravergine di oliva, olive leggermente disidratate accompagnate dal rombo di impasto fritto al rosmarino e briciole di pane ripassate in padella con polvere di peperone crusco. Il tortino di verze e patate è irroraro con una crema al formaggio e tartufo. Il calzoncino è quello tipico con le bietole spontanee, la cipolla di Tropea in un impasto di sola semola rimacinata.

Semplicità al comando rafforzata da capocollo, salsiccia e caciocavallo non troppo strong. Un paio di bottiglie di robusto Aglianico del Cilento, con il Primalaterra di Salvatore Magnoni in evidenza, accompagnano il pranzo.

Il primo piatto sono i parmarieddi, la pasta vallangiolese dell’azienda agricola Ausono che sa di buono con i broccoli, il peperone crusco e la spolverata di cacioricotta.

Il filetto di maiale è un boccone leggero e gustoso.

Almeno al cospetto della fucilata della salsiccia rivestita dalla cotica e affogata nel denso sugo cilentano con le foglie di prezzemolo che un po’ alleggeriscono i sensi di colpa.

Il dolce e la colazione

Siamo al passaggio del dolce, ma questa è un’altra storia che vi racconterò. Vi anticipo solo un assaggio del panettone classico che Pietro Macellaro ha sfornato in combo con le prime colombe della stagione pasquale.

All’inizio del pranzo, Alì lo ha sistemato sulla macchina del caffè per riscaldarlo. “Cottura” perfetta validata dalla strizzatina cui lo abbiamo sottoposto prima di tagliarlo. E mangiarlo (tra l’altro dopo la degustazione delle mono porzioni). Veramente incredibile.

Ma sul dolce, Carmela Bruno non difetta. Ne abbiamo avuta prova la mattina seguente a colazione. Insieme al caffè della Vesuviana, i super local ravioli ripieni di castagne sono una goduria.

Sì, perché La Piazzetta offre anche stanze di un albergo diffuso nel paese di Valle dell’Angelo. Approfittatene anche se il tempo non sarà così poco clemente – come lo è stato con noi – da sconsigliare un ritorno serale. Il vostro buongiorno sarà molto entusiasta.

Voto: 8,5/10