I vini del Consorzio Sannio Dop in libera uscita a Palazzo Petrucci
Libera uscita, è il caso di dirlo dopo mesi di lockdown e zone di chiusura, per Sannio Consorzio Tutela Vini – Sannio Dop in breve – che ha avviato una road map di conoscenza delle etichette. Ed è partito da Napoli e dal ristorante stella Michelin Palazzo Petrucci guidato dallo chef Lino Scarallo.
L’aria di ritrovata libertà, faccio subito il disclaimer, gioca ovviamente a favore del tutto bello e buono. Ritrovarsi in un evento, seppure con i canonici dettami di spazio all’aperto, metro di distanza e compagnia della mascherina, ha qualcosa di incredibilmente nuovo.
Nuovo e buono che fanno rima per la conosciuta scenografia del ristorante. Nessun problema di stare all’aperto fronte spiaggia, mare del Golfo di Napoli e Palazzo Donn’Anna.
Pochi i convenevoli di rito che la voglia di riassociare piatti, ristorante e convivialità è ben più forte.
Poi a parlare del Sannio Dop ci hanno pensato più i calici e i piatti in buon equilibrio.
A Oro, brut da Falanghina del Sannio Dop delle Cantine Solopaca, è affidato il benvenuto accompagnato dalle tapas napoletane di Scarallo che ci mette vicino il mini sartù di riso e le immancabili alici.
In 4 a ogni tavolo si rimbalzano le prime impressioni mentre Libero Rillo, Presidente del Consorzio Sannio Dop, spiega il senso dell’iniziativa che porterà i vini beneventani a casa degli chef stellati. Un percorso di abbinamento che li vede anche partner di Mozzarella Championship, Bufale in tavola. Di cui potete leggere qui.
La Falanghina Brut del Sannio Dop è andata a nozze anche con l’astice in bruschetta di pomodoro. Triangolazioni tra pop e luxury di ingredienti e territorio che mette d’accordo i super territorialisti e gli intransigenti del perlage. Un bel colpo di mano di Scarallo che mette insieme astice e pane raffermo, pomodori di Sorrento e l’ispirazione da pizzeria di tutti i giorni in un piatto raffinato e personale.
Il colpo di scena lo offre Cocceius, Falanghina del Sannio Dop ottenuto da viti coltivate alle pendici del Taburno dell’azienda Votino. Una bella flagship bottle che ha dimora e nome nella villa romana ai piedi del monte sannita. Perfetta per un piatto di mare come uno dei cult di Lino Scarallo.
Con i tagliolini di calamaro con vongole veraci e alghe va perfettamente d’accordo. Sarà il profilo di salinità e la freschezza della frutta targati Sannio Dop a creare il legame con l’acidità del calice e la spinta delle vongole. In breve, farebbe un gran figurone anche con il più domestico degli spaghetti a vongole.
Area di vini rosati nel Sannio Dop con l’Aglianico del Taburno di Fontanavecchia. Qui chiamato a reggere l’impeto della riduzione di genovese delle candele preparate da Lino Scarallo. Fondo di pesce e tartare di spigola hanno creato un altro caso di successo a Palazzo Petrucci.
Già apprezzata a San Valentino.
L’interpretazione marinara dello chef è da par suo, riconosciuto come uno dei Re della Pasta. La fonduta di provola che esalta la genovese e la freschezza del limone vanno d’accordo anche con la falanghina Cocceius. Il confronto tra bianchisti e rosatisti può avere argomenti di discussione.
La sgambatura beneaugurante si chiude con un bigné con croccante di pinoli, mousse alla fragola e salsa basilico abbinato un passito Sarriano prodotto con uve falanghine coltivate alle pendici del monte Pentime. Una generosa botta di zuccheri che farà piacere agli appassionati del dolce che deve essere dolce.
Sgranocchiando i macaron della piccola pasticceria, i commenti, più che sulla bontà assodata di vini del Sannio Dop e dei piatti, è sulla possibilità di ritrovare la normalità al ristorante.
Che vuol dire fine del coprifuoco. In fondo l’estate è vicina.
Palazzo Petrucci, Via Posillipo 16/c. Napoli. Tel. +390815757538