Ho assaggiato i migliori limoni di Amalfi, biologici e raccolti a mano
Dici Amalfi e ti vengono in mente immagini di panorami affascinanti, il colore blu cobalto del mare e il giallo oro dei suoi limoni.
Lo sfusato di Amalfi è storia di uomini, tradizioni e mantenimento del territorio. È la storia che ho ascoltato dalla Famiglia Aceto durante il Lemon Tour.
Un’azienda agricola verticale con più di 1300 scale interne, oggi certificata biologica.
Salgo a bordo del trenino del Lemon Tour dalla piazzetta di Amalfi per arrivare all’azienda.
Amalfi Repubblica Marinara scopre i limoni grazie agli arabi con i quali intratteneva rapporti commerciali.
Lo stesso sistema di coltivazione, i terrazzamenti , i muri a secco, i pergolati, ricordano i giardini pensili di Babilonia. E forse proprio da qui nasce il termine di giardini di limoni.
La Famiglia Aceto è una delle famiglie più longeve che si occupa della coltivazione dei limoni sulla Costa di Amalfi. Lo fa da ben 7 generazioni e oggi è una delle più grandi aziende di limoni della Costiera Amalfitana.
Ha realizzato anche un museo rurale di arte contadina che raccoglie utensili, attrezzi e foto. Al centro, il carro di famiglia acquistato nel 1865 ed utilizzato proprio per il commercio di limoni all’epoca nella quale il re Ferdinando di Borbone diede inizio alla realizzazione della strada.
Il trasporto
Un tempo ad occuparsi della raccolta erano le donne chiamate le “formichelle”. Andavano su e giù per i terrazzamenti trasportando sino a 60 chili di limoni a spalla. Utilizzavano un cuscino in paglia (oggi conservato nel museo) che veniva poggiato sul collo e su questo sistemavano la cesta dei limoni.
Tecnica ancora oggi utilizzata, seppur ad occuparsene non sono più le donne.
Le ceste che contenevano i limoni di Amalfi erano in legno di castagno che da vuote pesavano già 5 chilogrammi. Oggi si usano più leggere cassette in plastica. Meno affascinanti rispetto a quelle in castagno rivestite in cotone e iuta che preservavano la conservazione dei limoni poi esportati in America.
Oggi l’azienda grazie all’installazione della teleferica è riuscita a velocizzare la fase di trasporto dei limoni di Amalfi, diminuendo i continui su e giù tra i terrazzamenti.
I contadini “volanti” si spostano tra i pergolati con grazia. I terrazzamenti dei limoni di Amalfi sono costruiti con l’utilizzo di legno di castagno. Una vera e propria ingegneria naturalistica rispettosa del territorio. Tutte le fasi di produzione dei limoni di Amalfi è effettuata a mano. Comporta costi notevoli ed un forte impegno fisico. Requisito imprescindibile che rende molto difficile trovare nuovi giovani che abbiano desiderio di impegnarsi con i limoni di Amalfi.
La conseguenza è un progressivo abbandono del territorio. Non è solo questione di perdita delle tradizioni. C’è anche il rischio idrogeologico. I terrazzamenti, oltre a consentire la coltivazione dei limoni di Amalfi, trattengono i terreni sui pendii scoscesi ed evitano le frane.
Nell’azienda agricola della famiglia Aceto è possibile visitare anche la fabbrica del Limoncello, della crema al limone e di tante altre delizie.
Cos’è il limone di Amalfi e come si usa
Il limone Costa di Amalfi è chiamato sfusato amalfitano per la forma affusolata. Di grande pezzatura – può arrivare a pesare un chilogrammo – ha un aspetto bitorzoluto.
Tagliandolo, si nota subito che la parte bianca è molto spessa. Ma conquista per la sua dolcezza. La buccia, ricca di oli essenziali, è la parte più utilizzata qui in costiera. Entra nella preparazione del limoncello, dei ravioli e dei dolci.
Quattro gli ingredienti della ricetta del limoncello: il limone di Amalfi , l’acqua, lo zucchero e l’alcol. Dei limoni, rigorosamente biologici, si utilizzano le bucce messe a macerare nell’alcol di vinaccia al 96,5%. Uno sciroppo di acqua e zucchero è successivamente aggiunto all’alcol, dopo aver tolto le bucce. Alla fine si filtra il liquido e si imbottiglia il limoncello.
Ideale da assaggiare freddo, ma è sconsigliato ghiacciarlo nel freezer perché perderemmo il sapore autentico dei limoni di Amalfi.
La famiglia Aceto cura anche la produzione di miele sempre all’insegna dell’agricoltura sostenibile. Le api sono fondamentali nell’impollinazione delle piante di limoni che garantisce la fioritura.
Dopo una bella passeggiata tra i giardini di limoni ci vuole una pausa golosa con una deliziosa fetta di torta al limone ancora tiepida. Ed un bicchiere di limonata freschissima nella loro cucina all’aria aperta dove è possibile partecipare a cooking class e pranzare al fresco dei pergolati. Qui tra gli splendidi limoni di Amalfi, ascolterete storie di uomini che contribuiscono con il loro impegno a tramandare tradizioni e a preservare la bellezza di un territorio ammirato da tutto il mondo.
[Adele Pupella]