Ristorante Belvedere a Frascati per mangiare bene e a prezzi popolari
Che bella la gita fuori porta, lontani dal caos, con il profumo del camino acceso che ancora satura l’atmosfera nei paesini intorno alla capitale. E poi scoprire il posticino dove mangiare bene e spendere il giusto, senza allontanarsi chissà quanto. Perfino Frascati, che da tempo si è affermata come meta anche mangereccia dei romani del weekend, può riservare qualche sorpresa.
Alain Rosica, per esempio, oggi alla guida de Il Belvedere dal 1933, il ristorante di famiglia rilevato da suo padre nel 1995. Emigrato di ritorno dal Venezuela, lui italiano, torna e apre un locale a Frascati, ancora a quei tempi luogo di fraschette più che ristoranti. “Ci siamo dovuti adeguare” mi spiega Alain, il figlio.
Oggi, con il fratello, è chef e patron del Belvedere, ristorante affacciato sulla piscina di Calatrava e sulla distesa di luci che è Roma dopo il tramonto.
L’idea di cucina da Belvedere a Frascati
“Per differenziarci dagli altri – continua Alain – abbiamo da subito impostato una cucina basata sui prodotti locali e sulle ricette tipiche. Così come sui vini locali quando nessuno li prendeva in considerazione. Abbiamo iniziato con una ventina di etichette, oggi forse sono qualcuna in meno, però si vendono meglio, segno che la percezione della qualità dei vini locali sta aumentando”.
Quella di Alain oggi è una cucina molto legata al territorio, ma senza estremismi. “Mia nonna cucinava benissimo – mi confessa –la sua era una cucina piena di sapore, non si stava a preoccupare se l’ingrediente era del posto, se ci stava bene ce lo metteva e basta”.
Sapori che stanno bene insieme, e che comunque raccontano tradizioni locali, come la ricotta di pecora, la farina di farro, le erbe spontanee della campagna romana, non ci sono ingredienti magici ma quelli giusti e maneggiati bene. “Il cibo va fatto su misura”, è la filosofia di Alain. E come dargli torto?
Per esempio su misura di Frascati, nel senso che da lui non troverete il foie gras (ma i porcini locali sì!) né menu degustazione con prezzi a tre cifre. Si mangia dall’antipasto al dolce con uno scontrino medio a persona di 35-40 €. E si mangia proprio bene.
Alain di gavetta ne ha fatta, si è diplomato con A Tavola con lo Chef, ha lavorato a lungo nei Paesi Bassi, ha esplorato il mondo della gelateria e della pasticceria, e in cucina si occupa di tutte le preparazioni.
Compreso il pane e i piatti del servizio, che fa con le sue mani!
Il mio pranzo al Belvedere a Frascati
Partiamo con un benvenuto di salvia fritta, ricotta di pecora su composta di fragoline di Nemi e peperoncino. Servita su una roccia effusiva lavica, tanto per ricordare che siamo su un vulcano. Non ci sono ancora posate a tavola, si mangia con le mani (chiesto e confermato dallo chef).
Boccone pirotecnico, dolce, piccante, grasso e acidulo… c’è tutto.
E’ la volta dell’antipasto, un’insalatina salutare di barbabietola in carpaccio, con fichi del suo albero, pomodorini minuscoli (una varietà particolare), insalatina acquaponica di The Circle e mosto cotto. Pensi a un piatto vegano? Per niente. Ricco, saporito, delicato, succulento addirittura. Ma apre lo stomaco sul serio.
I primi piatti
E poi arrivano loro. I ravioli piastrati ripieni di ricotta agli agrumi, con scaglie di formaggio di malga e salsa di datterino. Di cosa parliamo? Vogliamo iniziare con la consistenza del raviolo, al dente, cedevole e con la parte piastrata che sviluppa quella crosticina tostata? Oppure col contrasto tra la ricotta di pecora, appena appena grassa, i guizzi agrumati della scorza di limone e la dolcezza assoluta di quel datterino in salsa?
Ogni raviolo è una bomba di sapore, golosità allo stato puro. Le porzioni al Belvedere a Frascati sono ‘frascatane’, nel senso che ci si sazia. Ma di questi, non ne avrò mai abbastanza. E pensare che sono un ripiego vegetariano!
I miei commensali infatti hanno optato per la specialità del momento, il tortello ripieno di scottona al coltello (cruda), conditi con tartufo e fondo di brasato. Dalle facce che facevano direi che hanno avuto più o meno lo stesso sconvolgimento ormonale che mi hanno procurato i ravioli. Il profumo cmq era notevole.
Il secondo vegano
Il secondo vegano appositamente pensato per la sottoscritta comprendeva un millefoglie di tofu artigianale (Otari?) con bucce di melanzane fritte, sugo di melanzane e cialde croccanti. Meno erotico dei ravioli piastrati ma comunque molto gustoso, pieno di consistenze diverse, e come al solito abbondante.
Loro (i carnivori) si sono buttati a pesce su un brisket di petto di vitello al forno con chips e crema di barbabietola. E per almeno 10 minuti nessuno ha proferito verbo…
Siamo arrivati al dessert. Qui le origini sudamericane di Alain si manifestano nella scelta dei sapori. Semifreddo al passion fruit, con brunoise di mango marinato al rum e sablé bretonne. Semifreddo intenso, che l’acidità del mango gestisce alla grande, mentre la sablé armonizza il tutto, leggermente salata, consistente, amalgamante.
Mi alzo sazia, ma allo stesso tempo molto curiosa di assaggiare gli altri piatti in menu. La cucina del Belvedere a Frascati merita un approfondimento.
Ristorante Belvedere dal 1933. Via Regina Margherita 29. Frascati (RM). Tel: +39069419004