Josè Restaurant, stella Michelin a Torre del Greco che cresce di continuo
Cresce con cura dei particolari la stella Michelin del Josè Restaurant a Torre del Greco.
Alla guida della cucina c’è Domenico Iavarone che, conquistato il riconoscimento della Guida rossa, continua il lavoro di perfezionamento dei piatti.
In parallelo cresce la cura del dettaglio in questa villa ottocentesca che si arricchisce di nuovi oggetti di arredamento. Crescono gli spazi a tutto vantaggio dei clienti con la bella sistemazione del giardino esterno.
Il Josè Restaurant cambia di stagione in stagione
Un vero asso nella manica – e non soltanto nel tempo di pandemia e di dehors – cui seguirà la realizzazione di un giardino d’inverno.
La mano dei proprietari è tesa a valorizzare il bello che questo territorio porta con sé e le migliorie sono sempre benvenute.
Il Josè Restaurant è un luogo da vivere non soltanto a cena. È uno di quei ristoranti fantastici per il pranzo della domenica immersi nel giardino della tenuta. E poco importa che al cambiare delle stagioni gli sprazzi di verde giungano dalle finestre. Sceglietelo e vivrete l’autentica esperienza napoletana dello stare a lungo a tavola, come se fosse casa.
Il chiacchiericcio di fondo, con anche i bambini – educati e tranquillamente ai tavoli – sono la cifra dell’accoglienza del Josè Restaurant in questa oasi a Torre del Greco. Non ho i dati per dirvi quanti ristoranti stellati siano frequentati da bambini. Ma di domenica a pranzo qui si può.
L’atmosfera rilassata e conviviale non difetta della professionalità della sala che gira allegra e si adegua ai tempi slow. E Domenico Iavarone si accerta che ai tavoli tutto abbia funzionato.
E onestamente non potrebbe essere diversamente con piatti che giocano sulla memoria partenopea, la coccolano e la rendono attuale. Insieme agli sfizi dell’oliva ascolana, del pomodoro San Marzano e dei tacos di formaggio.
Prendete per esempio uno dei pilastri della cucina pop partenopea, il soffritto. Iavarone lo rende elegante e godibile per tutti i palati con una stracciata. Una dolcezza che non prevarica l’imprinting originale ma che diventa più appetitosa con i trucioli di pane.
È una gentile anticipazione del menu in scena all’Hub di Identità Golose a Milano il 10 novembre. E può darsi che qualche posto sia ancora disponibile per “arricrearvi” con questa bontà.
I fondamentali della gastronomia napoletana
Dovrete invece venire al Josè Restaurant per deliziarvi con un raviolo che omaggia un altro dei fondamentali della gastronomia napoletana. È ripieno di ricciola e degli ingredienti dell’insalata di rinforzo. Sì, proprio quella che non può mancare sulle tavole del Natale. Un’altra anticipazione di un piatto che vi strapperà un immediato wow. Il timbro agrodolce è perfetto. E con esso la sensazione di un confort food non scontato.
Come non lo è l’abbinamento delle animelle glassate con il crudo di gambero e il tartufo nero. Eccellenti anche nella nota fresca del sedano.
La pasta al Josè Restaurant
Primo giro di pasta con la mista condita con cavolfiore, sconcigli, alghe e ‘nduja. Il terra e mare è servito in un piatto leggero, appena piccante e per qualche palato fin troppo delicato. Gli elementi giocano sul fresco e il pungente senza una vera mantecatura.
Che invece diventa l’elemento di goduria delle linguine con crema di broccoli, salsa di provola e tartufo nero in forma di caviale. Un piatto che dico piacione ma con tutta la valenza positiva del termine. Ben equilibrato e tanto piacevole che ne mangeresti una pentola intera. Imperdibile, vi scatenerà una super esclamazione.
Ed eccolo il piatto che non ti aspetti e che si posiziona sul primo gradino del podio di questo pranzo domenicale. Il baccalà è quasi annegato nella spuma e il sentore delle mandorle è perfetto. Così come la punta del pompelmo esaltata dal cipollotto bruciato. Una meraviglia per freschezza e consistenza.
I dolci e i prezzi
Resettiamo il palato con questa versione dello sgroppino.
Leggermente sotto tono rispetto alla sezione salata i due dolci proposti. Ben fatti ma non raggiungono l’acme del baccalà o del raviolo. Pera e gianduia è più usuale di zucca, castagne e alloro con l’ortaggio che resiste al taglio. Nulla di grave, ma quando alzi l’asticella lo devi fare dall’A alla Z.
Tanto più che persino nella piccola pasticceria c’è il colpo divertente del fiordilatte in versione coccola studiato per la cena di Milano. Uno studio che non manca a Domenico Iavarone, artefice insieme ai proprietari Giuseppe e Josè Maria Guidone della rinascita di questo lembo di storia di Torre del Greco.
Alla voce prezzi, c’è il plus di due menu degustazione di ottimo rapporto qualità – prezzo. Il 5 portate Libertà a 75 € (e 35 € di abbinamento con 4 vini). E il Viaggio, 7 portate con altre 3 piccole portate a 90 € (55 € in più per l’abbinamento con 5 vini). Bella ampia e con ricarichi giusti la carta dei vini da cui abbiamo pescato il fiano Erba Bianca di Cautiero preceduto da un calice di Satèn.
Voto: 8,5/10
Josè Restaurant. Via Nazionale, 414. Torre del Greco (NA). Tel. +39081883 6298