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4 Luglio 2022 Aggiornato il 4 Luglio 2022 alle ore 17:36

La Dispensa: Michele Bontempi sfida le guide. Conto da 450 € non pagato

Michele Bontempi del ristorante La Dispensa attacca Guida Michelin e Gambero Rosso, ecco perché viene ignorato dalle guide
La Dispensa: Michele Bontempi sfida le guide. Conto da 450 € non pagato

Michele Bontempi, 36 anni, è il titolare del ristorante La Dispensa a San Felice sul Benaco aperto dal padre Roberto nel 1999. 

Ma come, il lettore gourmet di Scatti di Gusto, educato ai piaceri della tavola, non conosce quel piccolo regno del gusto sul Lago di Garda?

Strano, visto che è, quanto meno, uno dei migliori ristoranti di Brescia.

Stiamo volando basso. Perché tra un formaggio Jersey Blue svizzero o un Bitto stagionato dieci anni, un taglio di carne dry aged 180 giorni o di wagyu giapponese, La Dispensa di Michele Bontempi è un ristorante sopraffino. 

Michele Bontempi: il guru dei vini naturali

Ci sono 1000 etichette di vini naturali nella carta del ristorante La Dispensa di San Felice sul Benaco

E non abbiamo ancora citato la carta dei vini, probabilmente unica in Italia. Chi altri può vantare 1000 etichette di solo vino naturale? Già, perché tra le altre cose, il ristoratore bresciano è anche un guru dei vini senza chimica, non filtrati, vivi insomma, in costante evoluzione.

Allora perché La Dispensa di Michele Bontempi, nonostante le materie prime di altissimo livello, l’ambiente gradevole (sembra un bistrot parigino), il servizio professionale non ha la stella Michelin? 

La Dispensa, ristorante ignorato dalle guide

Dehors del ristorante La Dispensa, sulla sponda bresciana del Lago di Garda

Anzi, La Dispensa non è proprio presente nella “Rossa”, come non si trova una recensione del locale di Michele Bontempi nella guida de L’Espresso.

Il moderno Indiana Jones, sempre a caccia di tesori gastronomici in Italia o all’estero, è ignorato dalle guide perché è uno che non le manda a dire.

Il talebano del vino naturale va per la sua strada e, sul Giornale di Vicenza, si è appena scagliato contro Michelin, Espresso e Gambero Rosso. “Le guide sono il Medioevo”, ha detto. 

Poi il titolare de La Dispensa ha rincarato la dose: “Le guide escono una volta all’anno e dopo due giorni dei vari premi nessuno parla più, scompaiono, i giudizi sulle guide”, ha aggiunto Michele Bontempi, “valgono tanto quanto i Tre Bicchieri sul Gambero Rosso: zero. A chi ha passione per il vino, dei tre bicchieri non importa nulla”. 

Ecco spiegato, secondo il ristoratore, il motivo per cui il ristorante di San Felice sul Benaco, sulla sponda bresciana del Lago di Garda, non figura nelle guide principali. 

La Dispensa di Michele Bontempi: menu e prezzi

Il menu del ristorante La Dispensa di Michele Bontempi
Il menu del ristorante di Michele Bontempi

Il costo dei piatti sul menu del ristorante è sostanzioso. La degustazione da 7 portate costa 90 € per persona, l’antipasto di pesce crudo per 2 persone 80 €. Gli spaghetti, carpaccio di gamberi, jus e caviale 35 € e l’astice bretone blu cotto al Josper 50 €.

Ma il 36enne imprenditore non è il tipo che ipoteca la casa per inseguire la stella Michelin. Anzi, dice di aver aiutato parecchi colleghi “messi malissimo dal punto di vista economico e psichico, perché finiti a inseguire la stella”. 

Michele Bontempi è una mosca bianca nel suo settore anche perché a La Dispensa ha smesso, da qualche anno, di offrire cene. I giornalisti e gli ispettori delle guide pagano come tutti.

La goccia che ha fatto il traboccare il vaso è stata questa. 

Il conto non pagato e la guerra con le guide

Il frigo con la carne del ristorante La Dispensa di Michele Bontempi
Il frigorifero del ristorante con la carne frollata

“Una volta ha prenotato un ispettore di una guida importante”, ha confidato Bontempi. “Si è qualificato, ha mangiato tutto e aperto una bottiglia costosa, conto finale 450 euro, è andato alla cassa, ha salutato e se n’è andato. Non l’ho bloccato perché sono un signore”. 

Non offrendo la cena a chi fa capire che lo gradirebbe, Michele Bontempi è consapevole che la Dispensa sarà tagliata fuori dalle guide dei ristoranti. Ma sfamare gratis i critici gastronomici sarebbe un capitolo insostenibile per il budget del locale. 

Inoltre non trova corretto il comportamento degli ispettori che si approfittano del loro ruolo. “Se vuoi venire a mangiare da me paghi, io la carne e il pesce li pago anche 100 euro al chilogrammo, poi scrivi quello che vuoi, anche nulla”. 

Per non parlare, aggiunge Michele Bontempi, “delle esperienze avute a La Dispensa con presunti esperti che non riconoscevano una mazzancolla da uno scampo”.

Ma allora come fa il titolare del locale bresciano, nell’epoca dei social, a promuovere il suo ristorante? Peraltro, sempre discretamente pieno, con lista d’attesa e per di più meta di pellegrinaggio del jet set.

Michele Bontempi: un curioso influencer

Michele Bontempi, titolare del ristorante La Dispensa, grande appassionato di vini

È diventato un curioso caso di influencer di Instagram. Dove lo seguono, pendendo dalle sue labbra, 23mila adepti entusiasti. 

Racconta tutti i santi giorni le bottiglie che beve, i ristoranti che frequenta, i produttori che visita. Non sponsorizza nulla, non prende un euro per le storie che pubblica, e i follower si fidano perché sanno che non fa marchette. 

“La cosa importante nella vita, dice filosofeggiando Michele Bontempi de La Dispensa, è la libertà.

Poi conclude: ”Fateci caso, tutti quelli che hanno la stella, il cappello ect, non sono mai liberi di dire la propria sul mondo della ristorazione, che è uno dei più malati e ricattabili che c’è in assoluto”.

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