Mulino Caputo a Campobasso cresce ancora. E non finisce qui
Mai gridare al gigantesco quando il gigante può crescere ancora e diventare il doppio. Proprio come è accaduto al Mulino Caputo di Campobasso.
Flashback al maggio 2019 e visita durante il Molini a Porte Aperte. Quella che sarà l’ala impacchettamento è un gigantesco (ops) capannone contiguo al mulino. Al momento vuoto se non per la presenza di quattro silos. Tant’è che la festa finale si tiene in questo spazio con i forni elettrici su uno dei lati del campo di calcio che ci entrerebbe.
Maggio 2023, terza edizione di Molini a Porte Aperte e l’aspettativa è vedere le nuove linee di impacchettamento. Che in effetti ci sono insieme alle scaffalature (grandicelle, non esageriamo) che contengono i sacchi. Ci sono anche altri due silos che raccolgono la farina dai grani teneri macinati dai cilindri a rullo della Bühler. Qualche foto del prima e dopo visualizza le differenze più di molte parole.
Come è cambiato il Mulino Caputo a Campobasso
E anche un paio di video.
L’effetto è un po’ quello di giocare con i trenini elettrici che occupavano la stanza per l’intero. Che poi diventa anche l’effetto “gioco” del resto del Mulino Caputo a Campobasso. Nel 2019 parlavo di modularità e di sbullonare impianti per allargarsi e alzarsi e aumentare la produttività. Un po’ come i mattoncini della Lego che permettevano di passare da situazione capanna a castello fortificato con annesso villaggio. In pratica, uguale. Il mulino ha nuovi spazi in lunghezza, larghezza e anche altezza.
Qualche foto rende l’idea.
Nel confronto, sulla parte sinistra c’è il blocco tra la colonna scale e il reparto macinatura che raddoppia. Sulla parte destra, c’è la fetta con il logo Caputo che prima non esisteva. Come un gigantesco (ops) Lego, appunto.
Ovviamente molto è cambiato anche all’interno. Il motore è sempre affidato alle macchine Bühler.
È cresciuta la “selva” di pompe che portano il grano all’abburattamento.
I nuovi laminatoi sono a controllo digitale e offrono ampie possibilità di regolazione per individuare il migliore punto di rottura del chicco.
Anche i plansifter sono di nuova generazione e il video vi mostra quelli precedenti e quelli nuovi nella nuova area “lego”. Maggiore efficienza energetica a parità di resa.
Il capitolo dell’efficienza e della sostenibilità del Mulino Caputo a Campobasso lo si vede dall’alto con l’adozione di un sistema di pannelli fotovoltaici che consentono di far girare autonomamente l’impacchettamento.
E siamo ritornati al punto di partenza. Con la macchina per i sacchetti da un chilo progettata espressamente su specifiche del Mulino Caputo che a Campobasso ha il cuore della produzione per la GDO. Che era una quota residuale delle vendite nel 2019.
Non finisce qui, però. Perché è già in fase di costruzione un nuovo spazio che rischia di far diventare piccolo il gigantesco. Meglio dire che il nuovo mulino è grandicello.