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12 Dicembre 2024 Aggiornato il 12 Dicembre 2024 alle ore 20:50

3 cene fusion da 35 euro a Milano come antidoto ai party di Natale

Fusion Nikkei con Batey Cevicheria Urbana. Fusion dim sum e bao con Ghe Sem e fusion sushi-mediterraneo con Raito a 35 € a Milano
3 cene fusion da 35 euro a Milano come antidoto ai party di Natale

Evviva i panettoni & C, ma per molti dicembre può diventare un tunnel di party natalizi, altro che fusion a 35 € come promesso dal titolo. Allora insisto: se la soluzione drastica è starsene a casa come dei Grinch odiosi, la soluzione morbida è uscire in cerca d’altro.

E qui si innesta l’idea di una cenetta fusion, perdipiù a un prezzo che a Milano mette di buonumore. 

Ecco tre consigli di cucine fusion, diverse tra loro, che funzionano con intelligenza e gusto. Il budget sono i 35 € del titolo, anche se magari dovrei specificare che si cena sotto quella cifra volendo – sempre liberi di superarla o di scegliere bottiglie extra.

1. Batey Cevicheria Urbana, Peruviano Fusion

Batey Cevicheria Urbana è “casa” di Isabella Giarrizzo e del marito Pedro Fiol, pittore oltre che patron, e celebra il Perù in chiave Nikkei con qualche tocco originale. L’altra “casa” è Monkey in the City, di ispirazione cubana. 

Ho provato Batey sia in privato sia su invito. Sorpresa, o meglio, non sorpresa: l’accoglienza, il servizio, i tempi, i gesti gentili erano gli stessi. Perché trattano il cliente o l’ospite stampa allo stesso modo. A pranzo, a cena, all’aperitivo, per l’asporto.

Milano Fusion Batey ostriche

È un posto dove si può cenare bevendo vini (7 € in media un calice) o i cocktail consigliati. Il menu è molto vivace – caprichos, tortillas, tartare, tataki e ceviche compresi. Se ne esce con una cena titillante, cucinata da un cuoco giovane, concentratissimo.

Ci siamo divisi Pringles ripiene (10 €) cioè con gamberi, guacamole, pioggia di pane nero e uova di lompo. Che la Pringle è – geometricamente parlando – un geniale paraboloide iperbolico, l’ho già detto.

A seguire, Tortillas al polpo (14 €) con polpo-guacamole-germoglietti, in parallelo con polpo fiammato (16 €) con emulsione al citrico, cucunci, olive botija e maionese di ostriche. Tenerissimo.

Milano Batey Cevicheria Urbana nikkei ceviche

Ancora un Ceviche Nikkei (17 €) al tonno rosso, aji limo, coriandolo, cipolla, tamarindo e zenzero, choclo e avocado. E per dessert Semifreddo Mango & Pisco (6 €), scaglie di cioccolato fondente e limone. Notevole la collezione di Pisco al bancone.

Batey Cevicheria Urbana. Via Archimede, 77. Milano. Tel +390245474117

2. Ghe sem, fusion under 35 € dim sum e bao all’italiana

Milano Fusion Ghe Sem bocconcino raviolo

Per chi non è di Milano, le due sillabe Ghe Sem dicono Ci siamo in dialetto milanese. Nome carino, suona un po’ come Dim Sum, bocconcini con cui il marchio ha esordito nel 2016, pioniere del dim sum all’italiana: ravioli di forma e concetto cinese e ripieno molto italiano. 

Milano Fusion Ghe Sem bao dolce pistacchio

Adesso è il momento anche dei bao, i soffici panini al vapore della tradizione cinese. Di per sé il Bao è neutro, quindi super versatile. Da Ghe Sem, il più milanese è all’ossobuco, ma meritevole anche il trevigiano con gorgonzola, radicchio e noci o dolce con crema di pistacchio e granella di pistacchio, o quello con Nutella e granella di nocciola.

Milano Fusion raviolo pesto

Comunque sono oltre 25 i tipi di ravioli, anche colorati, fabbricati a mano per un gioco combinatorio di grande godimento, secondo l’appetito. Costano sui 4,5 -5 € la coppia. Il mio preferito? Il dim sum al pesto (dentro: mozzarella, patate, pesto di basilico, pinoli), condito con una lacrima d’olio spremuta da un contagocce, che trovo un dettaglio geniale.

Milano Fusion Ghe Sem 10 dim sum

Value for money negli assaggi multipli pensati per gli indecisi: una selezione di 10 ravioli singoli misti (carne, pesce e verdura) oppure vegetariani, con 10 ravioli (5 coppie) rispettivamente a 20 e 21 €

E se invece fosse un aperitivo? Per 12 €, ecco un cocktail d’autore, nuvole di gamberi con salsa agrodolce e tre dim sum assortiti. Ganbei o Cin-cin, decidete voi come brindare. E restate nei 35 € della fusion.

Ghe Sem. Via Vincenzo Monti 26, Milano. Tel. +390245374300

3. Raito Fantastic Fusion, giungla di città e carbonara di mare

Ripassino sulla sigla AYCE: significa All You Can Eat. Bene, da Raito in zona Brera, questa formula sale parecchio di livello rispetto alla concorrenza. Sia a pranzo, con un business lunch da 12.90 € sia a cena con una proposta a 34 €, compreso il coperto. E quindi fusion restando under 35 €.

Raito Fantastic Fusion è un mondo parallelo con 120 posti a sedere, colori da giungla, fiori giganti, salette colorate con gusto Oriental Pop e neon carezzevoli, luce stupenda per mangiare anche con gli occhi, stoviglie raffinate e cibo sorprendente – oltre 100 portate – per il palato che combina cultura orientale e occidentali in un diverso universo.

Milno Fusion Rito carbonara mare

Esempio: il Carpaccio alla mediterranea con gamberi e polpo, capperi, olive taggiasche, pomodoro secco, salsa ponzu e olio verde. Dove c’è olio EVO alzo sempre un’antenna. Un altro piatto su cui spingono molto è la carbonara di mare, che non utilizza spaghetti ma udon ed è con salmone affumicato, gamberi, asparagi, crema all’uovo e katsuobushi.

Milano Fusion 35€ carpaccio hotate capesante

Tra i piatti assaggiati che mi sono piaciuti di più voglio citarne tre, senza fare una classifica: 1. il Carpaccio Hotate con capesante, caviale rosso, yuzu. 2. Green Roll: uramaki con asparagi fritti, carpaccio di avocado, mix di insalate e salsa teriyaki. 3. L’Avocado in tempura, perché non credevo si potesse pastellare questo frutto e ottenere un risultato tanto leggiadro. Ed è solo una delle tante proposte veg.

Rispettando il budget promesso, la cena fusion da 35 € è completa, golosa, colorata. Noi abbiamo bevuto bollicine, ma perché non birra o cocktail pairing?

Raito Fantastic Fusion. Via San Marco 25, Milano. Tel. +390283412087

[Foto di iPhone di Daniela Ferrando e ufficiali dei rispettivi locali]

Daniela Ferrando
Milanese, trent’anni di copywriting e comunicazione aziendale. Le piace che il cibo abbia le parole che merita: è cultura. Parlando molto e mangiando poco, non si applica nel suo caso il “parla come mangi”.
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