Alici di Cetara, dice l’etichetta, ma sono prodotte in Albania
Basta leggere l’etichetta. E una lettrice del Fatto Alimentare lo ha fatto.
Non si è limitata ai titoli di testa della confezione di Filetti di Alici all’olio di oliva – Antica Tradizione con una bella acciuga a disegnare la “C” di Cetara, ma ha guardato anche quelli di coda.
E così ha scoperto che le alici che supponeva prodotte a Cetara con l’antico metodo di fatto sono alici dell’Adriatico (probabilmente) preparate in Albania.
È possibile mettere in bella vista Cetara e poi nell’etichetta specificare il Made in Albania senza colpo ferire?
Massima delusione, scrive al Fatto Alimentare che sottopone il quesito all’avvocato Dario Dongo, esperto di diritto alimentare, che ha pochi dubbi.
L’impiego del nome “Cetara” in caratteri cubitali sul fronte dell’etichetta induce sicuramente il consumatore a credere che si tratti, appunto, delle famose “alici di Cetara”. A maggior ragione in quanto è aggiunta la dicitura “antica tradizione”, che suggerisce il richiamo alla celebre “colatura di alici di Cetara”. Poiché ciò tuttavia non risponde al vero, è velleitario credere che l’apposizione sul retro etichetta della dicitura “Prodotto in Albania” possa esimere il titolare del marchio da responsabilità per una pratica commerciale ingannevole che potrebbe essere punita in sede penale (per frode in commercio) e amministrativa (tenuto pure conto della scarsa leggibilità delle notizie obbligatorie su sfondo trasparente). L’etichetta delle Alici “Cetara” prodotte in Albania è proprio da rivedere.
Forse voi già vi sareste fermati davanti alla specifica di un ingrediente come l’olio di oliva invece di olio extra vergine di oliva, ma vi è già capitato di leggere un’etichetta che contraddice il richiamo della tradizione?
[Link: Il Fatto Alimentare]