Hamburger e altri motivi per andare al Baladin Open Garden, oltre la birra
Dici Baladin, dici birra. Piozzo, in Piemonte, i naviganti del bere e del mangiare lo conoscono per l’Open Baladin, lì dove è nata la birra e la fortuna di Teo Musso.
Poi il visionario del luppolo ha trasferito armi e bagagli del (troppo piccolo) birrificio artigianale per dare nuova linfa al birrificio agricolo.
La scatola del nuovo birrificio è moderna perché hai voglia a pensare ai sottoscala, ma se devi stare sul mercato occorre organizzazione e studio. E spazi.
La nuova sede è in località Valle, ai piedi di Piozzo paese, ma per molti è diventata Garden, Baladin Open Garden per l’appunto. Teo Musso non si è limitato a costruire un capannone, ma ha trovato un’antica proprietà disboscando i rovi che la ricoprivano e gettandosi in una ristrutturazione del grande complesso che fungeva da stazione di posta, locanda e altri usi nel suo passato.
La cascina Coda, questo il nome del complesso del 1600, ha suggestione da vendere con le sue altezze, gronde, spioventi e capriate che sono state riprese nei lavori di ristrutturazione conservativa.
Si annuncia dalla strada solido e più bello dell’edificio che ospita la zona di produzione, ma la sutura è fatta bene. Il Baladin, il cantastorie, Teo Musso è tra i migliori comunicatori su cui il mondo enogastronomico italiano possa contare. Giusto un pelo sotto la massima espressione, cioè Oscar Farinetti. Il nuovo e l’antico trovano nel Garden un felice riassunto.
Grande è bello ed è anche buono. Ed è un conforto sapere che c’è possibilità di aumentare i volumi di produzione con attenzione senza che la qualità debba per forza scendere a livello terra. Che qui è invece la forza del progetto e della filosofia di Teo Musso che aveva aperto il primo Baladin nel 1986 quando i giovani per darsi una posa al massimo mettevano il limone nella bottiglia di Corona e relegavano la Peroni alla merenda dei muratori.
Birra ne è passata nella vallata del fiume Tànaro sotto forma di bancali di Baladin che nel 1996 da pub diventa brewpub. Ma è nel 2012 che arriva l’accelerazione con la trasformazione in birrificio agricolo e il valore terra che dà sostanza alla qualità.
Baladin è praticamente autarchico nella produzione degli ingredienti che servono alla realizzazione delle sue birre, luppolo e orzo, con centinaia di ettari coltivati in Langa, nelle Marche e in Basilicata.
Snocciola numeri e ricerche Teo Musso nell’improvvisato tour del suo impero brassicolo che mette insieme le moderne macchine, le cantine di affinamento sempre del 1600, le prove della birra che sa di vermouth e della fusion con il Giappone.
Un crogiolo da cui nascono birre apprezzate in Italia come all’estero ed è un continuo rimando tra presente, passato e futuro. Non sai distinguere se è l’anima ad essere antica o è il vestito che vuole coprire rassicurante tutto lo studio e la modernità che c’è dietro ad ogni spillatura.
C’è il forno a legna, ritornato in attività, che veniva utilizzato per preparare il pane di tutte le borgate circostanti e la birreria con salsicceria al piano terra della cascina che offre rifugio agli avventori in caso di pioggia accanto al mercato degli agricoltori e dei produttori che qui hanno un palcoscenico e un luogo di vendita.
La carne la vedi, la acquisti e la puoi cuocere nel parco sulla griglia in un infinito picnic di condivisione.
L’idea è quella della community che fa un po’ radical chic e figlio dei fiori con la cassa in cui approvvigionarsi di gettoni da spendere in cibo e bevande ospitata in una roulotte alla maniera circense.
Gli hamburger (6 €) sono quelli con carne di Fassone Piemontese, buoni, della Granda di Sergio Capaldo che ha conquistato piccole hamburgerie e marchi come Ham Holy Burger. E la nostra mappa alle migliori macellerie d’Italia.
E poi c’è la pizza che qui è romana, lascito dell’amico Gabriele Bonci che nelle Langhe ha una seconda casa gastronomica.
Ed è da venirci qui all’Open Baladin Garden in estate perché c’è un cartellone che mixa lo svago musicale e l’intrattenimento gastronomico come la salsiccia musicata di Ceriana, il cinema con la proiezione al tramonto di Easy, un viaggio facile facile e il goulash in abbinamento (martedì 21 agosto), lo street food con le tre polpette di Norma Polpetteria Artigianale (a base di Melanzane, con salsa di pomodoro San Marzano Dop; Manzo al Limone, fritta; Sarde e Finocchietto, fritta – giovedì 23 agosto), le pizze alla romana con le farciture di Christian Meloni Delrio (sabato 25 agosto).
E ovviamente la domenica quando il parco apre alle 10.30, c’è la possibilità di fare la visita guidata nel birrificio, c’è il mercato rac-contadino con prodotti appena raccolti, le griglie a disposizione per cucinare da soli la carne acquistata direttamente all’interno del parco e i laboratori per imparare, ad esempio, a cercare il tartufo.
I motivi continuano con la torrefazione, il laboratorio del cioccolato (e il gelato), i cocktail, il relax sul balcone coperto.
Oltre a quello di sentirsi parte di questa comunità che sembra uno dei vettori formidabili del successo del Garden delle Langhe.
Garden Open Baladin. Località Valle, 25. Piozzo (Cuneo). Tel. +39 340 607 6351