Carne equina negli hamburger. Il supermercato dispone prelievi del Dna

Carne equina negli hamburger? Tesco ricorre all’esame del Dna per fugare ogni dubbio. Lo scandalo della carne di cavallo rinvenuta in hamburger in vendita nei suoi punti vendita (ma anche delle catene Aldi e Lidl), le è già costata milioni di dollari tra prodotti ritirati dagli scaffali e la fiducia dei consumatori volatilizzatasi in men che non si dica.

Non è passato un mese da quando prelievi della Food Safety Authority of Ireland sul Dna di alcune partite di hamburger prodotte in Irlanda da Liffey Meats and Silvercrest Foods, hanno rivelato la presenza di tracce di carne equina e suina (fino al 29% del campione analizzato) in carne etichettata come manzo. Tutta colpa, forse (ma è per ora solo un’ipotesi delle autorità che indagano), di macchinari utilizzati per confezionare diversi tipi di carne. Da allora un vecchio fantasma aleggia tra i consumatori britannici (e non solo), già scottati da Mucca Pazza.  Tornano, direttamente dagli anni Novanta, antichi, mai sopiti dubbi: è mai possibile che il controllo sulla filiera continui a far acqua da tutte le parti?

Non basteranno a rassicurare i consumatori le scuse di Tesco, pubblicate nei giorni scorsi sulle pagine dei principali quotidiani britannici, né il ritiro dagli scaffali di 10 milioni di hamburger surgelati. Non sono bastati, e questo è sicuro, a frenare il crollo del titolo in Borsa. Di qui la decisione di procedere anche ai prelievi del Dna. Per rassicurare i consumatori. Che incassano l’ennesima burla.

[Link: thestar.com Immagine: mirror.co.uk]