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22 Marzo 2016 Aggiornato il 31 Marzo 2019 alle ore 12:23

Cilento. La pasticceria agricola di Pietro Macellaro è un atto di fede

Se con Pasqua si celebra la resurrezione di Cristo, Pietro Macellaro è invece il messia di una rinascita in questa terra promessa e promettente quale è il
Cilento. La pasticceria agricola di Pietro Macellaro è un atto di fede

colomba pasquale

Se con Pasqua si celebra la resurrezione di Cristo, Pietro Macellaro è invece il messia di una rinascita in questa terra promessa e promettente quale è il Cilento.

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Forse senza accorgersene ancora del tutto, quelle da lui stese con colombe e panettoni, biscotti e cioccolatini, invenzioni e rielaborazioni, sono sacre scritture destinate a marcare la storia della pasticceria cilentana.

A tramandarsi tre generazioni di pasticceri: dalle sfogliatelle del nonno, ai babà del padre fino ad un progetto nuovo, ambizioso ed innovativo come quello della Pasticceria Agricola Cilentana. “Quando mio nonno faceva la pasta di mandorla gli facevo sempre tante domande: mi è sempre piaciuto conoscere il perché e oggi ho capito che il segreto, la vera materia prima è solo il tempo”.

Pietro Macellaro

Proprio nel tempo, Pietro, insieme alla stoica e celeberrima compagna Raffaella, ha dato vita ad una vera e propria azienda agricola, dove le produzioni locali non si decantano ma si faticano e dove il chilometro zero non è un numero a caso ma l’indirizzo di quasi tutti i loro prodotti.

Dopo questo plenilunio di primavera vi conviene rispettare la settimana di quaresima con digiuno e astinenza perché a ridestarsi sono le sue cinque colombe: la classica, quella fichi e cioccolato e quella albicocca e melanzane candite, e poi le due novità, ovvero limone e crema di arancio.

Per i dissidenti che faranno obiezione alla poca pertinenza stagionale della melanzana, Pietro risponde: “non compro verdure fuori stagione, ma surgelo le mie per poi farle candite”.

colomba pasquale Pietro Macellaro

Dunque, la sua colomba di oggi non è più quella di ieri, ma vanta il 20% della farina carosella integrale. E poi, miele, burro di bufala, lievito naturale fatto con lo yogurt e acqua del Monte Cervati, il più alto della Campania che silenzioso osserva ogni sua divina creazione.

Volto al termine questo ciclo lunare, Pietro proseguirà con le sue opere, ma senza mai smettere di immolarsi per la battaglia sulla qualità dei prodotti, con la passione e la fedeltà che sole contraddistinguono questo operare.

Le sue produzioni riscattano la natura del Cilento, segnando un passaggio dal vizio alla virtù. E la sua più grande virtù è quella voglia insaziabile di sperimentare, motore divino che non gli concede mai un declino.

Pietro Macellaro casa

Eppure, ahimè, come Gesù disse ai Nazareni, nessuno è profeta in patria. Di fatti, troppi i Giuda che non gli riconoscono questo valore, che potrebbe anche essere solo quello nobile di aver puntato i riflettori su questo piccolo paese qual è Piaggine e aver illuminato Valle dell’Angelo, alle pendici di questo sacro Monte.

L’apostolo Paolo nella prima lettera ai Corinzi scrisse: “Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova, poiché siete azzimi. Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, ma con azzimi di sincerità e verità”.

Pietro Macellaro pasticceria

E adesso, andiamo in pace.

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Pasticceria Azienda Agricola Pietro Macellaro. Via Madonna delle Grazie, 28. Piaggine (Salerno). Cell. +39 328 618 89 73

La ricetta dello chef: pastiera di grano antico di Pietro Macellaro
Video e ricetta dello strepitoso panettone di Pietro Macellaro dal Cilento

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