Lezioni di cocktail. Americano shakerato, la ricetta perfetta
Così cantava Renato Carosone alla fine degli anni ’50. Il desiderio di imitare lo stile di vita americano, bevendo whiskey e soda, ballando rock and roll, giocando a baseball e fumando sigarette Camel. Agli inizi del Novecento nasce il cocktail Americano che vuole imitare il modo di bere d’oltreoceano. A dispetto del nome, gli ingredienti che lo compongono sono italianissimi, e sono il vanto della nostra tradizione liquoristica.
Altri fanno risalire l’origine del cocktail al periodo del fascismo e collegano il nome a quello del pugile Primo Carnera detto Appunto L’Americano.
L’Americano è uno dei cocktail preferiti da James Bond e anche il primo ordinato nel film Casino Royal (cosa non ha fatto bere Jan Fleming al suo eroe!).
Va preparato direttamente nel bicchiere con abbondante ghiaccio, 1 parte di bitter Campari, 1 parte di vermouth rosso, uno spruzzo di seltz e la decorazione di una fetta di arancia. Semplice da realizzare è un ottimo aperitivo, mediamente alcolico.
L’Americano è considerato il padre del Negroni e dello Sbagliato (o Negroni sbagliato), ma queste sono altre storie.
Una versione dell’Americano che si sta affermando e quella shakerata. Personalmente la preferisco. Il cocktail shakerato si emulsiona, creando una piacevole schiumetta in superfice, le molecole di bitter e vermouth si fondono meglio e il cocktail risulta più fresco e gradevole.
Per la versione shakerata, riempire per un po’ più della metà lo shaker di ghiaccio, versare una parte di bitter, una parte di vermouth, shakerare energicamente per 5/6 secondi, versare in un tumbler basso pieno di ghiaccio, decorare con una fetta di arancia. Buon aperitivo a tutti.
[Pino Mondello]