Prosciutto. Scoprire 5 differenze tra San Daniele Dop e tarocco del Canada
Dop e Doppioni: sfida a colpi di prosciutto crudo. L’iniziativa provocatoria e provocatrice lanciata dal Consorzio del Prosciutto di San Daniele ci ha messo di fronte ad una prova assaggio strana: San Daniele DOP v/s sconosciuto omonimo prodotto in Canada.
Parliamo ancora di Italian Sounding, una vera e propria piaga che accresce i conti in banca esteri e finisce col banalizzare l’autenticità di alcuni prodotti italiani. Avrebbe senso portare avanti un’opera di vera e propria “evangelizzazione” (passateci il termine!). In tal caso, noi ci mettiamo in primissima linea come difensori del gusto e diffondiamo il verbo con un meticoloso confronto.
ESTETICA
Anche un cieco si accorgerebbe della differenza, ma è l’occhio il primo severo, severissimo giudice: il pallido e aranciato canadese appare immediatamente troppo ricco di sale rispetto all’italiano di un rosato vivido e soprattutto con evidenti striature di grasso intramuscolare, in gergo marezzatura.
TATTO
Confesso, l’ho tirato sù con le mani perché proprio non tollero la rigidità simil stoccafisso. Il prosciutto made in Canada è quasi paralizzato, il San Daniele si stende fluido e morbido sulla fetta di pane.
OLFATTO
L’odore del doppione è tipo vaschetta da banco frigo in attesa di acquisto. Profumo salino ma non prevaricatore per il San Daniele Dop. Dicono che sia anche per l’Aria di Festa.
PALATO
Uno tende a sciogliersi in bocca, l’altro un po’ meno. Chi sarà mai? Tre a zero.
GUSTO
Il Dop equilibra bene dolcezza e sapidità, conserva la sensazione di una fetta appena tagliata anche nel profumo salino ma non prevaricatore. Il Doppione aggredisce un po’ il palato con quella rigidità di cui sopra, data certamente dal sale.
Il San Daniele autentico vince su tutti i fronti, il che suona come una vittoria a tavolino. L’intento non è certo quello di proporre la scoperta dell’acqua calda, ma rappresenta un tentativo di sensibilizzazione e lotta contro l’Italian Sounding. L’informazione è l’arma più efficace che abbiamo.
[Immagini di Daniela Dioguardi]