Don Alfonso 1890, recensione del ristorante sempre più buono
Classico e di avanguardia in un colpo solo e per giunta non in qualche remota regione nordica, ma al centro del Mezzogiorno più radioso. È il ristorante Don Alfonso 1890 della famiglia Iaccarino con Alfonso, Livia, Ernesto e Mario a guidarlo.
Un fermo “biologico” per lavori di ristrutturazione lo ha tenuto chiuso nel 2023 come annunciato (anche alla Guida Michelin) ed ora ha riaperto più bello che mai. E forse più buono che mai. Almeno tanto da far pensare a una riconferma (o tecnicamente a una nuova assegnazione) delle 2 stelle Michelin.
Non ci giriamo intorno: l’obiettivo di minima è questo considerati i lavori che hanno potenziato il motore del Don Alfonso 1890. Perché la carrozzeria – tranne alcuni piccoli ma significativi dettagli – sembrerà alla prima occhiata la stessa.
Cosa è cambiato al Don Alfonso 1890
Facciamo subito un esempio: i pavimenti della sala sono stati cambiati per provvedere ai nuovi impianti che vogliono assicurare il minimo impatto ambientale e la massima sostenibilità ecologica. Ebbene, se non ve lo diranno, non ve ne accorgerete. Perché colore, forma e dimensione sono quelli ante ristrutturazione.
Ecco il classico e l’avanguardia in un sol colpo. Molti avrebbero approfittato dei lavori per dare una nuova immagine, un nuovo layout, diversi colori. Don Alfonso 1890 non lo ha fatto, anzi ha ribadito la sua regola aurea Classico con la mossa che non ti aspetti. Lasciare inalterati gli ambienti che vi hanno sempre coccolato. Se non è avanguardia questa. La spina di pesce al pavimento corre tanto veloce che è sempre lì. Il paradosso di Zenone con la tartaruga in vantaggio su Achille è in questa voglia infinita di fare bene.
All’autoproduzione alimentare ora il Don Alfonso 1890 aggiunge quella energetica e questo passo in avanti è ormai da considerare classico. Qualsiasi ristorante dovesse farlo, avrà l’esempio classico cui riferirsi. Come è accaduto con pasta, vongole e zucchine.
Sono cambiati i tessuti delle sedute con motivi geometrici ma colori che richiamano quelli precedenti. I lampadari a candeliere, classici ma svelti, accompagnano ancora quelli alla francese. Gli specchi alle pareti hanno conferito maggiore ampiezza e ne ha guadagnato anche la profondità del giardino con i gazebo. Sul tavolo, la copertina del menu è la stessa rassicurante con il profilo del palazzo in rosa.
Come si mangia
Il servizio è come sempre conviviale e gentile. Gli Iaccarino mettono a disposizione la loro esperienza basata su prodotti buoni in sé e la loro capacità di non snaturarli. I piatti sono ancora più rotondi e gustosi. Anzi al centro metterei la parola umami, perché Don Alfonso già era goloso e ora qualche dettaglio meno leggibile dalla clientela internazionale è stato messo a punto.
Così anche un piatto classico come la ricciola affumicata con le fave è reso più consistente con l’oliva ghiacciata.
E goloso è un altro instant classic, la reinterpretazione dell’uovo in tegamino con burrata e tartufo nero.
I primi piatti e la carne
Da non farsi mancare gli spaghetti aglio olio e peperoncino con il sempre poco apprezzato sgombro qui in carpione. E abbinato al pan grattato, i pinoli e la cipolla caramellata su salsa di tonno. Che è un sottovalutato Alalunga, ma non certo al Don Alfonso 1890.
Dal nord al sud con i plin ripieni di stracotto di manzo. Un piatto che, fatte le debite proporzioni con il valore assegnato normalmente, possiamo definire piacione.
Il filetto di manzo beneventano in crosta è stato cambiato nell’impiattamento, non nella consistenza e cottura, ma sono variate le salse. Una ricerca sul dettaglio e su piatti già buoni e conosciuti che non passa inosservata. È la versione più golosa di sempre.
Il pesce e il dolce
Alla voce piatti di mare, ecco la ventresca di tonno alla puttanesca con salsa di olive nere, gel di limoni ed olio al prezzemolo.
Chiudiamo sempre classici con il limone in tre consistenze. Quando ennemila anni fa molti chef facevano spesa al super, Alfonso Iaccarino aveva già il suo orto a Punta Campanelle con verdura e molti alberi di limone. Il km cortissimo lo conosce da moltissimo tempo.
Un ristorante che vale a pieno la visita per chi già lo conosce e soprattutto per chi non ci è ancora andato. Anche se probabilmente la sorpresa maggiore sarà per chi già conosce il Don Alfonso e troverà questa nota umami ancora più strong.
[Testo e foto di Antonio Lucifero]
Quanto costa mangiare al ristorante Don Alfonso 1890
Antipasti (46 €)
L’orto biologico di Punta Campanella, gelato di rafano e salsa agrodolce alla curcuma **
Ricciola affumicata, farina di scorzette di cedrangolo con frullato di fave, semi di finocchietto e maionese all’aglio fritto **
Astice, funghi cardoncelli del Beneventano arrostiti, patata e anduja ** (70 €)
La reinterpretazione dell’uovo in tegamino con burrata e tartufo nero **
Vitello cotto a bassa temperatura con emulsione di Alalunga al tartufo nero e caviale **
Primi piatti (46 €)
Nudi di ricotta in ristretto di cappone di mare ai sentori di verbena odorosa ed ortiche **
Zuppa di pomodoro in crosta di pane ai semi di sesamo nero con granchio reale
Cannellone di peperoni farcito di verdure della nostra azienda agricola con brodo di peperoni arrosto **
Spaghetti aglio, olio e peperoncino con sgombro in carpione, pan grattato, pinoli e cipolla caramellata su salsa di tonno Alalunga **
Plin di pasta fresca ripieni di stracotto di manzo, spuma di Parmigiano e tartufo nero
Secondi Piatti (62 €)
La melanzana in tre cotture con chutney di cipolla rossa di Tropea e riduzione di pomodoro acidulo ** (50 €)
Ventresca di tonno alla puttanesca con salsa di olive nere, gel di limoni ed olio al prezzemolo
Cernia glassata al limone e zafferano con riduzione di fumetto, battuto di olive taggiasche, patate e pomodorini confit ***
Filetto di manzo del Beneventano in crosta di pane e guanciale con crema verde e pomodoro piccante
Pancia di maiale cotto a bassa temperatura, salsa agrodolce, peperoncino, terrina di patate e carota **
Menu e prezzi del ristorante Don Alfonso 1890 a Sant’Agata sui Due Golfi
La Tradizione (190 €)
Ricciola affumicata, farina di scorzette di cedrangolo con frullato di fave, semi di finocchietto e maionese all’aglio fritto **
Vitello cotto a bassa temperatura con emulsione di Alalunga al tartufo nero e caviale **
Nudi di ricotta in ristretto di cappone di mare ai sentori di verbena odorosa ed ortiche
Ventresca di tonno alla puttanesca con salsa di olive nere, gel di limoni ed olio al prezzemolo
Filetto di manzo del Beneventano in crosta di pane e guanciale con crema verde e pomodoro piccante
Dessert e piccola pasticceria
La Degustazione (230 €)
Astice, funghi cardoncelli del Beneventano arrostiti, patata e anduja **
La reinterpretazione dell’uovo in tegamino con burrata e tartufo nero **
Spaghetti aglio, olio e peperoncino con sgombro in carpione, pan grattato, pinoli, cipolla caramellata su salsa di tonno Alalunga **
Plin di pasta fresca ripieni di stracotto di manzo, spuma di Parmigiano e tartufo nero
Cernia glassata al limone e zafferano con riduzione di fumetto, battuto di olive taggiasche, patate e pomodorini confit **
Pancia di maiale cotto a bassa temperatura, salsa agrodolce, peperoncino, terrina di patate e carota **
Dessert e piccola pasticceria
Vegetariano (180 €)
Tartelletta di zucchine servita a temperatura ambiente, scamorza affumicata, limone e gel di miele infusionato al peperoncino
La reinterpretazione dell’uovo in tegamino con burrata e tartufo nero **
L’orto biologico di Punta Campanella, gelato di rafano e salsa agrodolce alla curcuma **
Zuppa di asparagi ed il suo brodo con tuille al latte, mousse di ricotta di bufala ed olio al tartufo bianco **
Cannellone di peperoni farcito di verdure della nostra azienda agricola con brodo di peperoni arrosto **
La melanzana in tre cotture con chutney di cipolla rossa di Tropea e riduzione di pomodoro acidulo **
Dessert e piccola pasticceria
** Su richiesta può essere realizzato senza glutine
