Dopo i super polli in batteria, è la volta dei salmoni OGM
Non sarà per questo Natale, ma la commercializzazione del salmone geneticamente modificato è più vicina. Tempo un paio di anni e le tavole delle feste di mezzo mondo saranno arricchite dal super salmone a crescita esponenziale. Il Veterinary Medical Advisory Committee della FDA, l’organismo statunitense che vigila sulla sicurezza dei prodotti alimentari e sanitari, ha infatti espresso parere positivo su AquAdvantage, (Frankenfish per i detrattori), il salmone dell’Atlantico messo a punto dalla società AquaBounty Technologies in grado di raggiungere il peso richiesto dal mercato in 15-18 mesi anziché i tre anni canonici e con il 25% in meno di cibo. “Il salmone geneticamente modificato non presenta problemi per la salute e solo rischi minimi per l’ambiente”, ha dichiarato il VMAC.
La decisione finale è attesa per il 19-20 settembre quando l’organismo si riunirà per discutere sulla questione ed esprimere un parere definitivo ma la strada che porta alla sua messa in vendita, attesa entro due o tre anni, sembra ormai segnata. Un risultato importante per la società di Boston che aveva avviato dieci anni fa i suoi esperimenti di laboratorio, una pietra miliare per tutto il comparto degli animali Ogm che già pensa alla prossima conquista: il parere positivo della FDA sulla commericalizzazione del maiale “ecologico”, in grado di produrre concime a ridotto impatto ambientale. Intanto il mercato ringrazia. L’interesse per gli analisti finanziari nei confronti del comparto degli animali OGM è stato confermato venerdì scorso quando, ai rumors di una presa di posizione positiva della FDA, il titolo Aqua Bounty Technologies ha reagito con un rimbalzo del 25% in Borsa.
L’accelerazione della crescita del salmone è resa possibile dall’introduzione di due geni: uno è collegato alla produzione dell’ormone della crescita e l’altro assicura che la crescita continui anche a temperature rigide. Ma nonostante le rassicurazioni della FDA (“Aquabounty è sano come il salmone convenzionale dell’Atlantico e sussiste la ragionevole certezza che il suo consumo non causerà danni alla salute”) e della società produttrice (“verranno prodotti solo esemplari femminili sterili” per evitare che si riproducano con esemplari convenzionali) 31 organizzazioni tra ambientalisti, consumatori e aziende che operano nel settore della pesca sono insorte ricordando il pericolo di incroci tra gli esemplari geneticamente modificati e quelli convenzionali non può essere completamente escluso. Allo stato attuale delle conoscenze scientifiche e di laboratorio, non è inoltre possibile escludere, come ricorda la stessa FDA, il rischio di reazioni allergiche connesse al consumo di pesce Ogm in generale.
[Fonte: AquaBounty (anche foto), Mailonline, TheFishSite.com]