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Vino
18 Novembre 2011 Aggiornato il 15 Giugno 2020 alle ore 22:13

Enologica. Black Mamba sfida Luca Gardini in degustazione

Si parte... Oramai siamo ai cancelli di partenza. Enologica 2011 a Faenza sta per incominciare. La ghenga di Scatti di Gusto si è impossessata del
Enologica. Black Mamba sfida Luca Gardini in degustazione

[Black Mamba incontra Luca Gardini. Seguiremo in diretta il confronto sulle note di degustazione]

Si parte… Oramai siamo ai cancelli di partenza. Enologica 2011 a Faenza sta per incominciare. La ghenga di Scatti di Gusto si è impossessata del Caravanserraglio, il salotto di Enologica, e cercheremo di animare con parecchi ospiti la discussione in fiera.

Il primo appuntamento che ci preme segnalare è alle 21,00 con il confronto incrociato tra la nostra Black Mamba Cristiana Lauro, volto noto del vino per la sua attività di wine-blogger e di comunicatrice e consulente nel mondo del vino italiano, e Luca Gardini, il famoso campione del mondo dei sommelier 2010 (solo per ricordare l’ultimo prestigioso traguardo)

Attraverso due linguaggi e approcci al mondo del vino, proveremo a ragionare sul linguaggio e le manie del vino italiano. Lo faremo come al solito con il bicchiere alla mano, assaggiando tre vini differenti tra di loro, che cercano di rappresentare altrettante tipologie del vino italiano.

Tre vini romagnolo-emiliani, nello stile di enologica, ma che rappresentano i vini dello stivale: il Radice di Paltrinieri, un lambrusco di Sorbara, affilato e seducente. Il Dinavolo, un macerato, ma fresco e spiazzante, e il Valturio, il noto e elegante sangiovese.

Ore 21:00 Luca Gardini e Black Mamba prendono posizione sul divanetto del Caravanserraglio.

Ore 21:06 Bocchetti presenta la più brava ma soprattutto la più bella degustatrice italiana. Black Mamba. Subito si inizia a provolonare. Luca Gardini non ci sta: il suo nick è Rocco Junior.

Iniziano le domande serrate

Professione:
BM: assaggiatrice, degustatrice e comunicatrice
RJ: sommelier. Poi dalle 23,00 altro

Cosa ti ha portato a Enologica
BM: Giorgio Melandri che mi ha invitato
RJ: C’era BM e qualcosa da fare con lei si può fare.

A che età hai cominciato a bere?
BM: a 15 anni
RJ: subito

Conosci l’altro?
BM: Certo e lo apprezzo
RJ: Ci sono venuto apposta

Degustare o bere?
BM: Bere
RJ: Bere

Decanter o bicchiere
BM: Bicchiere tutta la vita
RJ: Bicchiere

Vino preferito?
BM: Bordeaux, sono ritornata al Bordeaux
RJ: Nebbiolo

A che età hai capito che il vino poteva essere anche un lavoro?
BM: 30 anni quando ero a teatro e non ero la Duse!
RJ: Me l’han fatto capire

Hai mai usato un vino per conquistare o per essere conquistata?
BM: Sì, ricordo un Clos Parantoux di Henry Jayer. Il vino mi conquistò, il mio accompagnatore no.
RJ: Certo, da qualche parte bisogna pur iniziare

Voti o simboli?
BM: Tra bicchieri, bottiglie, chiocciole e scatti non si capisce nulla. Meglio un voto [ricordatemi di picchiare BM, ndr]
RJ: Non parlare male del vino. Meglio non parlarne.

Blog o Guide?
BM: Io eliminerei i commenti dai blog. Lo spazio commenti è insopportabile.
RJ: Tutti e due. L’importante è essere capaci nel settore.

Il miglior degustatore italiano?
BM: Gianni Fabrizio
RJ: Daniele Cernilli

E passiamo alle degustazioni.

1. Valturio Sangiovese 2008.

BM: Ho scritto un j’accuse sul Sangiovese e buona parte della responsabilità è dei winemaker che hanno voluto ingentilirlo per portare la Toscana all’estero. Questo vino, invece, sa di Sangiovese!
RJ: Tra tre mesi uscirà una cosa molto importante che ho fatto con altre 5 persone. Ho capito che l’Italia ha il grande patrimonio dei vitigni autoctoni. Le degustazioni sono riduttive, il vino va ascoltato. Questo vino mi racconta che sento davvero un Sangiovese, con un apporto sapido e minerale del frutto e sicuramente una sua personalità. Non l’ho mai bevuto e rimango molto impressionato per la sua bevibilità: come diceva veronelli se si finisce la bottiglia è buono. Il vino è terra e amore.

2. Lambrusco Radice Paltrinieri 2010.

RJ: Pulito,mi colpisce il colore e non è di quei lambruschi che ti cementano la bocca. Pulito e tagliente, il grande vino sta nella semplicità che ha, non tanti profumi, deve essere diretto… Dopo un rosso ti regge anche. Gambero rosso sulle novità e sul vero gusto mi ha sempre stupito anche se non amo troppo le guide. Se la guida indica un vino come questo dico magari ce ne fossero.
BM: E’ snello e mi piace molto. L’ho bevuto sui ciccioli secchi e questo è un vino che sui salumi va a nozze… Bella acidità che sgrassa.

3. Dinavolo. Lo presenta il produttore:vino bianco che fa macerazione, 4 vitigni della Val Trebbia, ha la pretesa di essere un vini del territorio

BM: E’ stato scelto per mettermi in crisi, non amo i macerati… Questo vino sorprendentemente, non per piaggeria, riesce a stupirmi, mi piace molto al naso e colgo una freschezza incredibile e lo potrei bere a secchiate.

RJ: Faccio fatica a capirlo, ma mi piace tanto. Mi piace tanto l’utilizzo di questi vitigni, ma è troppo estremista in bocca, spinge troppo su secchezza e sapidità, manca un po’ di ciccia (non alcool) e potrebbe avere più texture.

Bene. E ora andiamo a vedere di sgranocchiare qualcosa! A domani 🙂

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