Estrò a Pescara, bistrot di sostanza in Guida Michelin per qualità e prezzo
Capitolo bistrot atto secondo questa volta a Pescara con Estrò. Siamo in pieno centro, nella movimentata piazza Salotto. Alla guida Alfonso Della Croce. Pugliese di nascita e abruzzese di adozione.
Pochi tavoli, sia nella saletta interna che direttamente sulla piazza (salotto per intenderci), dove ci siamo accomodati noi, al fotofinish della stagione.
È un Bib Gourmand per la Guida Michelin che quindi lo segnala per il miglior rapporto qualità/prezzo.
Amanti delle prove scientifiche, vediamo se è così.
I prezzi di Estrò a Pescara
Ricco il menù, con la carne che domina la scena. La cantina trova begli spazi d’interesse, con qualche spunto sui vini biologici e naturali.
Oltre alla possibilità di scegliere liberamente dalla carta, sono disponibili tre menu degustazione da 25, 30 e 35 €.
Noi abbiamo scelto un menu “libero”.
Gli antipasti di Estrò
Il menu di Estrò a Pescara è ricco e ben costruito.
Partiamo con un carpaccio di Black Angus, rucoletta e cipolla rossa sciroppata.
Senza velleità ma con bei contrasti, la carne è davvero ottima, salata e stagionata direttamente dallo chef.
L’apice iniziale si tocca però con il carpaccio di petto d’anatra, finocchio e arancia, curato come l’altro ma in questo caso degno di nota in virtù di un equilibrio mai scontato per questo tipo do carne.
I primi di Estrò a Pescara
Incuriosisce il risottino al cavolo viola, spuma di ostriche e mousse di ricotta. Lo scegliamo per testarlo e possiamo dire che anche qui il piatto merita. Lo avrei impiattato con meno evidenza, ma è un aspetto che può passare in secondo piano.
Il gusto è equilibrato, la spuma di ostriche conferisce leggera sapidità al cavolo e alla ricotta. La cottura del riso e la sua onda sono ben eseguite.
Proprio all’opposto, gli gnocchi alle cozze, peperone rosso, sablé al nero di seppia e profumo di mare. Partendo dalla coda, il profumo di mare è un’essenza vaporizzata a parte che conferisce uno spunto di freschezza a un piatto interessante, colorato e gustoso e con contrasti evidenti ma nel complesso ben orchestrati.
Il piatto di carne
Anche il Vitel tonné che scegliamo come secondo è preparato al bistrot Estrò a Pescara con Black Angus ma cotto a bassa temperatura. L’aggiunta di maionese fatta in casa (ottima), katsuobushi e polvere di sedano sono elementi che contraddistinguono questo secondo.
Il katsuobushi in particolare si ottiene da un pesce (kuokka) fermentato e poi essiccato. Viene grattugiato in piccoli fiocchi come condimento finale. Il pesce kuokka altro non è che un tonnetto striato. Merita.
Vino e dessert
Abbiamo accennato a una cantina interessante. È da lì che abbiamo attinto un vino IGT Colline Pescaresi Rosato “Cosi è”, prodotto dall’Azienda Agricola Speranza Edoardo di Rosciano (Pe). Realizzato con filosofia “naturale”, vinificato in acciaio, non chiarificato, non filtrato e non stabilizzato.
Un vino di media lunghezza, con ritorni al palato di arancia rossa, lampone e ciliegia. L’ultimo sorso è d’obbligo prima del dessert.
Quest’ultimo ci è stato preparato direttamente al tavolo. Si tratta di un gelato (combinato a scelta dello chef) che prevede l’utilizzo dell’azoto liquido a -196 gradi. Cosa ci ha riservato?
Un gelato alla ricotta di pecora posta su una composta di fichi, dolce rifinito con della granella di cioccolato bianco e dulcis in fundo, una vaporizzazione di lime.
Grazie azoto.
La caratteristica di questo gusto e del dessert nel complesso è la morbidezza, compatta e pacatamente dolce, ben incastonata in un menù dal rigore sapido e succulento.
Il caffè lo accompagniamo con degli sfiziosi dolcetti fatti in casa, ad appagare il nostro pranzo.
Non c’è che dire, passeggiando per le vie centrali di Pescara, conviene fermarsi da Estrò, puntando ad assaggiare pian piano tutte le proposte pensate da un bravo Alfonso Della Croce.
Estrò, il Bistrot con l’accento. Piazza della Rinascita, 23. Pescara. Tel. +3908562388