Foodies | Il test per comprendere quanto siete arroganti
Brutta me la vedo, disse il rospo quando vide il contadino affilare il bastone (Proverbio popolare dell’Italia centrale)
Foodies e gastrofighetti tutti siete avvisati: nel “chi sale e chi scende” delle tendenze più cool, il gastrofighettismo è sinistramente inchiodato affianco alla freccia rivolta verso il basso!
Come se non bastassero i “gastrocratici” giornalisti di settore e gli chef-star-artisti, da qualche tempo sempre più favore incontra la descrizione dei foodies come “gruppi di persone a metà tra l’insopportabile e l’arrogante” così come definito e sancito dall’autorevole The Indipendent.
E siccome noi di Scatti di Gusto non crediamo che siate arrivati alla frutta (o siate diventati idioti!?) e non ci piace vedervi apostrofare come nuovo tipo di rottura dalla seguitissima Mindy Kaling (1.430.344 di followers!) né tantomeno gioiamo per seguitissime parodie a tema come Foodies, la mini web-series che tanto fa ridere giocando sulla vostra pelle), ecco un breve test per scoprire quanto sia nascosto un foodie in voi e, allo stesso tempo, capire quali atteggiamenti mettere da parte in attesa di tempi migliori (quelli con la freccia verso l’alto, per intenderci):
- Il 31 luglio 2011 sarà per voi un giorno di lutto: El Bulli di Adrià chiude definitivamente;
- Per decidere dove cenare attingete da una lunga “wishing-list” e ponderate attentamente pro e contro di ogni locale (con il rischio che poi sia troppo tardi per andare a cena!);
- Conoscete almeno 5 produttori di uova migliori dell’ormai “volgarizzato” Parisi;
- Nel vostro frigorifero conservate e nutrite forme di vita autonoma sotto forma di lieviti naturali e paste acide;
- Avete pagato per cenare a casa di sconosciuti;
- La vostra frase di approccio è: “Qual è il tuo ristorante preferito?”;
- Il vostro compagno (o la vostra compagna) spesso spera di essere un pregiato salume così da essere anche lui/lei oggetto di gridolini di desiderio ed attenzioni;
- Postate quotidianamente su Twitter il menu di ogni vostro pasto;
- I vostri album di Facebook trasudano di carboidrati e proteine invece che di feste al mare o tra amici;
- La vostra dispensa prevede un assortimento minimo di 3 pastifici artigianali, 4 tipologie di olio ed una smisurata scorta di scatolame griffatissimo;
- Per voi il Miracolo di San Gennaro non è lo scioglimento del sangue nella reliquia ma il più desiderato pomodoro San Marzano;
- Usate i vostri armadi a muro per stagionare formaggi o fermentare birra;
- Cetara non è una destinazione turistica ma è univocamente “La Colatura” (di alici è sottinteso, of course);
- Avete una “top five” pronta ed in continua evoluzione di locali per ogni situazione, dal consumo di un piatto tradizionale all’acquisto delle materie prime;
- Un impasto ben lievitato vi fa roteare gli occhi.
Se la maggioranza delle affermazioni sono risultate vere, allora siete i benvenuti nel “fantaghiotto” mondo dei foodies… altrimenti, buon per voi. Non fate parte di una delle categorie a maggior rischio di antipatia sociale.
That’s all folks!
[the independent, the globe and mail, freefoodies.com]