Gran Penna Ruvida Voiello, la terza via di Lino Scarallo a Milano
Liscia o rigata? La storia delle penne e della pasta in generale potrebbe finire in questa domanda e nella polemica, scabrosa, da scaffale del supermercato che imperversò ai tempi delle razzie nei supermercati durante la pandemia. E che ispirò una puntata di Report sulla pasta passata agli annali. Protagonista Lino Scarallo, Re della Pasta e chef del ristorante stellato Palazzo Petrucci a Napoli. Sostenitore ad oltranza, come molti chef, della pasta liscia. Che a Milano ha provato, diciamo, la terza via: la Gran Penna Ruvida, nuovo formato della Voiello. Nelle intenzioni dell’azienda dovrebbe mettere d’accordo le due fazioni della pasta liscia e di quella rigata.
Il pastificio, che ha legato la sua immagine a quella di Antonino Cannavacciuolo ha organizzato in Alzaia Naviglio Pavese la festa “miez’a via”, in mezzo alla strada. Da Napoli a Milano con appunto Lino Scarallo, Beppe Vessicchio, Dadà e Livio Cori. Alla festa hanno partecipato centinaia di persone che hanno potuto “arricrearsi” con le penne ruvide e le altre paste di Voiello preparate da Lino Scarallo.
Secondo Anna Smeragliuolo Perrotta, “Arricrearsi è nel lessico famigliare di ogni napoletano. Appartiene alla categoria dei verbi intransitivi pronominali, per cui indica un’azione che non esiste se non può ricadere sul soggetto. Il piacere che si prova ad arricrearsi ti prende da dentro e rende partecipe tutti i sensi, ma è individuale.”
Bella parola, arricrearsi. Così “napoletana”, anche se è diffusa in altri dialetti del Sud. Crearsi di nuovo, ricomporre il sé scompigliato dalle vicissitudini del quotidiano.
Miez’a Via: una festa di strada con la Penna Ruvida Voiello e Lino Scarallo
Dunque: sulla riva destra del Naviglio Pavese, distribuzione al pubblico prenotatosi online di cibo di strada realizzati da Scarallo per/con le Gran Penne Ruvide di Voiello. Riva sinistra, presentazione-evento per invitati vari, con Lino Scarallo ai fornelli.
Scarallo ha elaborato 4 diverse proposte con la pasta di Voiello per la serata di cui una a base di Gran Penna Ruvida.
Frittatina di Gran Spaghetto allo Scarpariello – che ci vuoi dire, a una frittatina così? Niente, te la mangi.
Pane & Braciola e ossobuco di patate con peperone mbuttunato – che idea buona e bizzarra, ma in effetti con la penna ruvida voiello non sarebbe stato semplice da realizzare… Così invece, originale e ottimo
La Gran Penna Ruvida Voiello: Metamorfosi di una pizza fritta – eccola protagonista, in un piatti visivamente normale, ma dai sapori “altri”, quelli appunto della pizza fritta napoletana completa. Quindi con cicoli, ricotta, provola, salame, pepe e pomodori.
Esplosione di un fiore di zucca ripieno. Piacevole, bella l’idea del fiore zucca “stirato”, quasi, a sormontare la Gran Penna Ruvida Voiello, la provola e il pepe.
Tartelletta di Pastiera – definita giustamente “doce doce”…
Una parola sulla Penna Ruvida Voiello da cui tutto è nato: in bocca, ti dà una sensazione “strana”, alla ruvidezza non sei abituato perché ti aspetti qualcosa di liscio o di rigato.
Lo spettacolo: protagonisti Scarallo, Beppe Vessicchio, Dadà, Livio Cori
Resta da dire della serata. Bella e “spettacolare” davvero. Già Lino a rimestare in padella le Penne Ruvide Voiello è stato uno spettacolo nello spettacolo. Vessicchio cerimoniere come sempre nelle sue apparizioni elegantissimo.
Belli ed efficaci i giochi di luce sulla facciata del palazzo al 2 dell’Alzaia, che hanno arricreato (pardon…) una Napoli classica (le lenzuola stese, il cestino della spesa che scende dal balcone…) in modo contemporaneo.
Ma la mia grande scoperta sono stati Dadà e Livio Cori. Anche loro hanno arricreato Napoli e la loro musica di oggi per noi milanesi (e per i “terroni” a Milano).
Dadà è una (bravissima) cantautrice che unisce cultura napoletana e world music, con contaminazioni club ed elettroniche, e ha partecipato all’ultima edizione di X Factor. Momento clou della performance è stato il brano La leggenda dei maccheroni che prende spunto dalla leggenda popolare tramandata da Matilde Serao. Il brano rende omaggio alla cultura gastronomica napoletana e alla creatività che si esprime a partire dalla pasta, proprio come fa Voiello con i suoi formati, tra cui la nuova Gran Penna Ruvida. Per di più vestiva un divertente abito azzurro-Voiello.
Molto bravo anche Livio Cori, cantante rapper attore (Gomorra) ovviamente altrettanto napoletano. Quindi? Grazie. Grazie a Voiello per questa festa miez’a via, questa immersione nella napolitudine che mi ha davvero arricreato – e a Lino Scarallo – e alla Gran Penna Ruvida.
[Immagini: Emanuele Bonati, Vincenzo Pagano, Voiello]