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28 Maggio 2018

Hamburger. Perché festeggiare la Giornata Mondiale del panino

Ogni anno, in Italia, vengono venduti 34 milioni di hamburger McDonald's. Il consumo maggiore si registra in Campania, Puglia e Abruzzo – segno che il
Hamburger. Perché festeggiare la Giornata Mondiale del panino

Ogni anno, in Italia, vengono venduti 34 milioni di hamburger McDonald’s. Il consumo maggiore si registra in Campania, Puglia e Abruzzo – segno che il famoso e polemico spot che prendeva in giro i napoletani sul tema pizza non era del tutto campato per aria. Ma vi ricordiamo comunque anche le repliche, assai gustose sia quella dei pizzaioli che quella successiva dell’hamburgeria.

Tutto questo per ricordarvi che oggi in tutto il mondo si celebra il panino più probabilmente più diffuso e famoso: è infatti la Giornata Mondiale dell’Hamburger, celebrazione nata negli Stati Uniti per uno dei piatti che di quella cucina e di quella nazione è diventato un simbolo.

L’hamburger nasce più o meno nell’800, o almeno, a questo secolo risalgono le prime testimonianze scritte su questa polpetta di carne originaria della città di Amburgo, emigrata (Amburgo era uno dei porti principali dei Nord Europa) negli States dove diventa un vero e proprio street food. In Italia arriva negli anni Ottanta del secolo scorso, con il primo Burghy aperto in San Babila nel 1981 dai supermercati GS, poi passato al gruppo Cremonini e infine, a metà anni Novanta, a McDonald’s, cui appartiene tuttora l’insegna sanbabilina, che deve essere diventata un McCafè.

I Burghy prima, e naturalmente i McDonald’s, da San Babila si sono rapidamente espansi in città e in tutta Italia, seguiti da altri locali (storico, e tuttora resistente, Margy Burger in piazza Santo Stefano) e catene (Burger King), ai quali nell’ultimo decennio si sono aggiunti locali e catene di hamburgerie “gourmet”, che hanno rapidamente moltiplicato le aperture, come Trita, Macinata (il locale milanese ha chiuso, però, e rimane quello fiorentino), e Ham Holy Burger, che ha aperto da poco il suo ultimo locale meneghino al Brian&Barry Building, in San Babila, a pochi metri dal primo storico Burghy, che, lo ricordo, aveva dato origine, ed era il punto d’incontro, dei cosiddetti “paninari”.

L’apertura di Ham San Babila è probabilmente un segnale della ripresa dei panini con la svizzera: almeno a Milano, dopo un periodo di aperture frequenti, tutto sembrava essersi fermato, o forse era solo poco visibile, di fronte all’avanzare impetuoso delle pizzerie, napoletane e non. Dalla nostra classifica dei 25 migliori hamburger milanesi segnaliamo soltanto la novità di un Morso (e di Donhot, con i suoi hamburger d’asino). Ma in questi ultimi tempi sembra ci siano segnali di ri-aperture: oltre al nuovo Ham Holy Burger, si segnala un  Burger Italy, risto-pub gourmet di origini napoletane in piaza Fidia.

E soprattutto sono comparse su Facebook (grazie Artemisia!) le prime avvisaglie di una nuova apertura che viene da oltre oceano : dopo Kentucky Fried Chicken (che mi sembra facciano anch’essi hamburger) e Starbucks (che probabilmente gli hamburger li faranno…) arriva Five Guys Burger & Fries since 1986, nato ad Arlington, in Virginia, seguendo il consiglio della mamma del fondatore, Jerry Murrell, che diceva sempre, “If you can give a good haircut or if you can serve a good drink at a bar or if you can serve a good hamburger, you can always make money in America.”

Ora di Five Guys (i membri della famiglia, coinvolti nel business) ce ne sono 1500 in giro per il mondo, e altri 1500 in preparazione, fra cui il nostro milanese, che dovrebbe essere – guarda tu – in San Babila.

 

 

Emanuele Bonati
"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.
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