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20 Ottobre 2015 Aggiornato il 7 Aprile 2019 alle ore 17:02

L’Home restaurant cresce e si fa ristorante diffuso in Puglia

Borgo Pescatori è un rione del comune di Tricase, in Puglia. Qui, affacciate sul Porto vivono poco più di 250 anime che con un po' di spirito d'iniziativa
L’Home restaurant cresce e si fa ristorante diffuso in Puglia

ristorante diffuso lecce

Borgo Pescatori è un rione del comune di Tricase, in Puglia. Qui, affacciate sul Porto vivono poco più di 250 anime che con un po’ di spirito d’iniziativa hanno tirato su “Le mamme del Borgo“, il primo ristorante diffuso d’Italia che porta i piatti della tradizione e di casa in strada.

In breve: quindici mamme aprono le loro cucine ai turisti confermando quella crescita sempre più impetuosa del social eating.

puglia borgo tricaseBorgo Tricase pesce in sarsa

Le ricette? Quelle tipiche della cucina leccese: orecchiette al pomodoro e basilico o con cime di rapa, polpo, pesce in sarsa e così via.

borgo tricase lecce ristorante

“Le prime due cene le abbiamo organizzate a giugno e ad agosto dell’estate appena passata – racconta Eleonora, una delle mamme impegnate nel ristorante diffuso – Inizialmente avevamo pensato ad un home restaurant, ma poi visto che nel borgo c’è spazio ci siamo detti che sarebbe stato ancora più bello creare un ristorante comunitario all’aperto, dove le mamme cucinano per tante persone”.

ristorante diffuso

Vediamo come funziona: il biglietto costa 15 € ed è valido per un pasto completo, dall’antipasto al dolce.

Borgo Tricase Puglia ristorante diffuso

Per scegliere da quale mamma andare ci si orienta con una mappa, sulla quale è segnalato il piatto proposto in quella casa. Arrivati lì davanti, una giovane donna, una signora di mezz’età o una nonna aspettano i clienti sulla porta, pronti a servirli. E si mangia per strada: sui gradini, sui muretti, camminando.

ristorante diffuso puglia

Per ora le cene si organizzano in modo saltuario, ma “l’obiettivo è quello di organizzare cene a cadenza settimanale – ha continuato Eleonora – stampando massimo 300 biglietti a sera, dato che abbiamo pensato a un menu diverso ogni sera, preparato con prodotti freschi e tipici del posto, a chilometro zero. Così possiamo mantenere alta qualità ed evitare lo spreco alimentare“.

La vera differenza con una sagra che apre una tantum le porte delle case ai turisti è proprio questa.

borgo tricase lecce

Un altro obiettivo è quello di fungere da apripista per altri piccoli borghi o comuni italiani che abbiano voglia di rilanciare la propria economia. A breve, sulla pagina Facebook dell’iniziativa, sarà pubblicato il calendario per la prossima primavera/estate.

Quindi segnatevi le date e non dite che non ve l’avevamo detto!

[Link: Vita.it, Immagini: Salentourist, Vita.it, Swide.com]

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