I segreti di Arcangelo/2 Romanzo Criminale e la Banda del Supplì
Pensavate che c’era solo la storia del mercato? Pensavate che poteva sfuggirci una notizia così ghiotta per i romani tutti? Ebbene, ricredetevi. A seguito delle documentate (?!) voci della stampa virtuale, abbiamo fatto le nostre indagini e siamo riusciti a compiere l’intercettazione del secolo.
Arcangelo Dandini, detto anche il Dandi(ni), ha venduto il suo storico (nel senso suo che non c’è storia, ma trippa sì) locale di Prati per trasferirsi in destinazione ancora t(r)op(po) secret(a) per farla sapere a tutti tutti. Si sa che sono stati sborsati parecchi euri (un po’ più di 500mila, un po’ meno di 1 milione) per la ex-sede di Via Belli e si sospetta che nell’affare ci sia l’oste di periferia Dino De Bellis in qualità di mediatore, pizzicato dal nostro fotografo mentre intasca la lauta provvigione.
Interrogato sul nome dell’acquirente non ha rilasciato dichiarazioni se non una sibillina: “Sempre di burini stamo a parlà“. Il De Bellis, conosciuto anche come Bufalo, ha origini sacrofanesi ma secondo le nostre fonti bisognerebbe rivolgere l’attenzione ai castelli romani.
E in effetti, dopo un veloce cambio di casacca per non far insospettire gli inquirenti, il De Bellis è stato visto a colloquio mentre si fregava le mani per il buon esito dell’affare con un altro personaggio che le cronache ormai danno per certo in vena di trasferimento dalla periferia albanese al centro romano. Si tratta del noto Alessandro Pipero, detto anche il Freddo per le temperature d’alta collina, che ride soddisfatto dell’affare concluso mentre il suo giovane assistente ha evidentemente le mani in pasta come vuole la famigerata Banda del Supplì.
E per festeggiare l’avvenimento, Dandi(ni) si è inventato il Grande Supplì ottenuto con un segreto processo di lavorazione e con la partecipazione del resto della banda che si era ritrovata tutta in una cucina per un’insospettabile presentazione di un libro con la Bellina (e mica la possiamo chiamare Patrizia…) della banda.
Intanto, Pierdenari cerca di sgominare la Banda del Supplì anche grazie, si mormora, ad un portentoso hamburger, street food spacciato in più grande scala a tutti i laziali. Sembra che abbia mormorato: “Nun ce fermamo arroma, semo più avanti“.
E non vi pensate che gli affari si fermino qui. Dall’idroscalo di Fiumicino c’è sempre qualcuno pronto a partire per mete sempre più ambiziose anche se ogni tanto scherza da Buffoni. Ma da quelle parti sono tutti muti come pesci in barile.
E chi sa tutte queste notizie su Roma? Assurdo, il Napoletano. Altro che wikileaks 🙂