Il caffè più economico d’Italia: come può costare solo 30 centesimi?
È il caffè più economico d’Italia. Sì, perché un espresso al Bar Perrone di Alia costa 30 centesimi.
Non c’è discussione: la tazzina di caffè del bar siciliano, dizione completa “Bar Pasticceria Rosticceria Perrone”, aperto dal 1973, è la più economica di tutta la Penisola.
Tanto che, a chi lo beve, capita spesso di pensare che si tratti di un errore.
Specie ai turisti, pochi, che da Palermo, il capoluogo di provincia, si avventurano verso il borgo di 3.364 anime.
Impiegando un’ora e mezza tra lavori stradali, terre arse e qualche sparuta casa in pietra per fare 76 chilometri.
Oggi il Corriere della Sera racconta la saga familiare dei Perrone, e di come, nonostante i rincari, riescano a fare il caffè più economico d’Italia.
Una potente idea di marketing del fondatore, Bernardo Perrone, che risale agli anni ‘60. E anticipa la tecnica promozionale comunemente usata nel mondo del retail, quella del prezzo civetta.
Il caffè diventa il prodotto civetta del bar, costa 20 lire, un terzo del prezzo praticato dagli altri locali, talmente basso da attirare tutto il paese nel bar.
E una lì, vuoi che i cari concittadini di Bernardo non prendano una pasta, un gelato, un amaro, un “pezzo” di rosticceria?
La “visione” è corretta e procura al fondatore il denaro per costruire l’edificio dove sta il bar adesso, e trasferirsi nel 1973.
Il caffè più economico d’Italia: come fa a costare solo 30 centesimi?
Ma come riescono a far quadrare i conti al Bar Perrone?
2001, ultimo anno della lira, il caffè nel bar siciliano costava 300 lire.
2002: con l’avvento dell’euro, il prezzo viene arrotondato a 20 centesimi.
2020: con la diffusione del Covid anche ad Alia si ricorre sempre più spesso all’asporto.
Al Bar Perrone hanno un problema: gli accessori –bustina di zucchero, cucchiaino, bicchierino e tappo– costano più del caffè. Il prezzo del caffè più economico d’Italia viene adeguato, e da 20 centesimi passa a 30 centesimi.
Sono comunque 79 centesimi in meno rispetto al prezzo medio italiano che è di 1,09 euro.
In pratica, con gli stessi euro necessari a pagare una tazzina di caffè nel resto d’Italia, al bar Perrone se ne prendono 3 (quello del mattino, del dopo pranzo e del dopo cena).
30 centesimi per tazzina pagano il costo?
No, non lo pagano. Allora? La famiglia Perrone ci aiuta a fare chiarezza.
“Prima di Covid e caro-energia avevamo fatto il conto e un caffè ci costava 17 centesimi solo di materia prima e corrente”.
Dovete considerare due elementi peculiari del Bar Perrone.
- I titolari non pagano l’affitto perché sono proprietari dell’edificio in cui si trova l’esercizio.
- Al netto di un operaio, lavorano nel bar solo i familiari: il titolare, Giuseppe Perrone, prepara i cornetti a mano nel laboratorio insieme al figlio Bernardo (per farne 60 impiegano due ore e mezza). La figlia Tecla si divide con la nuora Mariagrazia tra il banco dietro al quale preparano il caffè più economico d’Italia e la cassa. Perfino la vedova del fondatore, Santina Alessandra, novantatre anni, quando riesce dà una mano. Come a dire che, accontentandosi, i familiari riescono a tenere il costo del lavoro sotto controllo.
Non cambierebbe granché se i Perrone aumentassero il prezzo del caffè a 40 o a 50 centesimi, probabilmente sempre di record italiano si tratterebbe.
E con l’aumento vertiginoso delle bollette la tentazione c’è stata. Ma la famiglia ha tenuto il punto fedele al proprio motto: “meglio perdere, che perdere il cliente”.
Ma insomma il caffè più economico d’Italia, con la tazzina che costa solo 30 centesimi, funziona o non funziona?
Si direbbe di sì.
Facciamo i conti
Leggiamo infatti sul Corriere della Sera che il bar consuma di norma sei chili di caffè al giorno.
Ora, visto e considerato che per fare un espresso servono circa sette grammi di caffè, basta una semplice divisione per arrivare alla media delle tazzine preparate ogni giorno: 857.
Il caffè più economico d’Italia? Mica male l’idea, in effetti.
Senza contare che in estate, quando anche in questa Sicilia a minor vocazione turistica c’è più movimento del solito, il bar Perrone consuma anche 9 chili di chicchi al giorno.
Che significa preparare 1.285 tazzine di caffè ogni giorno.
Basta dire che la torrefazione Allenza, la stessa che da 53 anni rifornisce il bar, dedica un giorno della produzione settimanale solo ai Perrone.
Il caffè più economico d’Italia comprende il bicchier d’acqua e…
È così che anche nel profondo sud siciliano, dove il mare di Cefalù, il più vicino, dista 58 chilometri, distanza che le strade costringono a coprire in un’ora e mezza, maturano le condizioni per il caffè più economico d’Italia.
E non vale sono per il caffè, ma anche per tutti gli altri prodotti di caffetteria. Basta soffermarsi un momento sul meno esposto sopra il bancone. E poi, magari, gettare uno sguardo distratto sul prezzo della colazione in un gran bel bar aperto da poco a Forte dei Marmi (30 €, ma è tutta un’altra storia).
Se il caffè espresso costa 0,30 €, il prezzo del caffè freddo, praticamente una granita, è di 0,60 €.
Il caffè macchiato costa 0,40, con la correzione arriva al massimo a 0,80 € e, udite udite, per un buon cappuccino basta 1 €.
Ovviamente il bicchiere d’acqua è sempre compreso nel prezzo e, incredibile a dirsi nell’estate degli scontrini pazzi e dei supplementi truffaldini, il servizio ai tavolini, sia dentro che all’aperto, anche.