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15 Marzo 2023 Aggiornato il 15 Marzo 2023 alle ore 08:52

Il lavoro c’è ma non si trovano 55 mila camerieri e 30 mila cuochi

I lavori da cuochi e camerieri non sono appetibili come in era pre pandemia: la Fipe organizza Talent Day per avvicinare domanda e offerta
Il lavoro c’è ma non si trovano 55 mila camerieri e 30 mila cuochi

Aldo Cursano, vicepresidente della Fipe Confcommercio, dice che ci sono 140 mila posti di lavoro vacanti nel settore dei pubblici esercizi. Di questi, buona parte riguarda offerte di lavoro per cuochi e camerieri. “Il 30% delle imprese non trova per mancanza di candidati, il 13,8% per l’inadeguatezza dei curricula. La figura più ricercata è il cameriere di sala (55 mila), poi cuochi e aiuto cuochi (30 mila), banconieri di bar (16 mila), banconieri di gelateria (10 mila). In almeno sette casi su dieci si richiedono esperienze pregresse nel settore e quindi una buona competenza”.

Tra le iniziative per mettere in contatto le scuole alberghiere e dell’enogastronomia, le agenzie di somministrazione, i giovani e i datori di lavori, Fipe – la Federazione italiana pubblici esercizi – organizza un roadshow nelle principali città italiane. Dopo il successo registrato nel 2022 con 500 aziende coinvolte e oltre 5.000 partecipanti, è giunto quest’anno alla sua seconda edizione.

“Quella del Talent Day è un’iniziativa che si è resa sempre più necessaria a partire dagli ultimi due anni per rispondere sia alla carenza di personale nel settore sia alla dispersione di competenze in un comparto che è volano dell’industria turistica nazionale”, ha dichiarato Aldo Cursano. Che lancia anche un allarme: molti dipendenti stabili con contratti a tempo indeterminato hanno mollato il loro lavoro. Cuochi, camerieri, maître hanno scelto lavori in ambiti e settori – come la distribuzione o la logistica – ritenuti più sicuri. E soprattutto con il sabato e la domenica liberi.

Perché restano vacanti posti di lavoro per cuochi e camerieri

servizio e mancanza di personale

Nell’intervista rilasciata a Repubblica Cursano aggiunge “I ragazzi oggi ci chiedono più tempo libero e qualità della vita: non vogliono lavorare sei giorni di sera e poi nei fine settimana”.

Colpa al reddito di cittadinanza così tanto voluto dal Movimento 5 stelle? Anche. Il reddito di cittadinanza ha cambiato radicalmente il modo di vivere il lavoro ma, la riforma proposta dal governo Meloni aiuterà il settore. Diminuire l’entità del Reddito sarà uno stimolo a darsi da fare. Tra meno di cinque mesi, ad agosto 2023, potrebbero essere 600mila, secondo una prima stima, coloro che diranno addio al sussidio. Fiducioso del cambiamento Cursano aggiunge “questo era ed è davvero il mestiere più cool, più creativo. Ed è un settore strategico per il Paese: si comincia da cameriere e si diventa imprenditore. Anche Meloni faceva la cameriera e oggi è premier”.

Tra quei 140 mila posti di lavoro per cuochi e camerieri ancora da occupare, magari, c’è un futuro Presidente.

[Testo di Annalisa Pomponio]

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