ilSanLorenzo, ristorante di pesce senza eguali a Roma

ilSanLorenzo è un ristorante di pesce nel centro storico di Roma. La perfetta icona del ristorante di lusso che potremmo dire di fine dining per la cura maniacale della materia prima, dei piatti e del servizio. Ambiente ovattato ma non ingessato. Anomalo per il comune sentire di chi pronuncia fine dining: non ha la stella Michelin (ma è in Guida) e di questo potremmo fare addebito alla Rossa. Se fine dining coincidesse con stellato, ma così non è.
Ne abbiamo avuto prova con Langosteria a Milano e potremmo azzardare una similitudine: ilSanLorenzo sta a Langosteria come Roma sta a Milano.

Il tratto comune è il successo di pubblico. E se qualcuno pensasse alle strategie di comunicazione, che sono una delle frecce all’arco di Langosteria, con ilSanLorenzo siamo fuori strada. Molto conosciuto a Roma e non solo, fa affidamento al passa parola. E alla maestria nelle relazioni di Enrico Pierri, oste – ristoratore di infinita classe che fa della discrezione uno dei suoi punti di forza. A cena, i tavoli intorno a noi erano popolati di personaggi della Roma che conta. L’accoglienza di Pierri e della sua socia Elena Lenzini sono ingredienti non scritti nella carta, ma che fanno un’altra differenza con tanti ristoranti.
Il lusso e l’arte al ristorante ilSanLorenzo

È il lusso che trasforma il semplice e il quotidiano in uno stile. Lo stesso che ritroviamo nei piatti. Enrico Pierri non compra pesce dai fornitori o dai mercati della costa laziale. Lui parla con il pescato.

Gli ultimi arrivi al ristorante ilSanLorenzo sono poco prima del servizio di cena. L’orologio delle aste dice Argentario, il nostro le 20 in via dei Chiavari che già è animata. Seguiamo la cassetta del pesce fresco appena giunto a Roma.

Non fatevi ingannare dal nome. Non siamo al quartiere della basilica fuori le mura, né c’è lo storytelling di qualche peschereccio “padre” ormeggiato al Porto di Ripetta. Ma ci siete vicini. Il riferimento è alla scuola di San Lorenzo. Che vide gli artisti Bruno Ceccobelli, Gianni Dessì, Giuseppe Gallo, Nunzio, Piero Pizzi Cannella, Marco Tirelli eleggere il pastificio Cerere a propria sede. Siamo tra la metà degli anni Settanta e l’inizio degli anni ’80. Le opere arricchiscono le sale del ristorante. Ma senza squilli di trombe.
Accomodati sulle sedute disegnate da Massimiliano Fuksas, guardiamo la carta mentre nei calici versano il benvenuto.

L’unica concessione “gourmet” è il menu degustazione da 7 portate a 130 €. Ma la vera caverna di Alì Babà è nelle pagine successive. Con le proposte dal banco del pesce e gli antipasti. Crudi e cotti. Se vi soffermate su “Quattro antipasti scelti da Enrico” (60 €), avete un’ottima indicazione. Dire quali pesci, crostacei, molluschi preferireste e prendervi il lusso di non dover scegliere. Vi arriveranno i migliori capi pregiati in tavola.

Insieme al cestino del pane (5 €) del forno Gentile a Gragnano, che fornisce anche la pasta assieme a Felicetti, e all’olio extravergine di oliva.
Come si mangia al ristorante ilSanLorenzo

Il lusso è dire tris e non visualizzare le indecisioni dei ristoranti che cercano di accontentare tutti. Merluzzo, alletterato e ricciola alla catalana accolgono il filo d’olio ad arricchire tagli di pesci già ricchi di loro. La freschezza del mare che si infrange sul piatto di portata è qui.


Il colpo clamoroso arriva subito con scampi e gamberi rossi crudi di cui nemmeno vi importerà se arrivano da Ponza o Civitavecchia. L’importante è che siano nel piatto del vostro tavolo. Calibro, freschezza, succulenza sono da Campionato del Mondo di Formula Uno del mare.

Qui non piace (solo) vincere facile mettendo in mostra i muscoli del pesce fresco. Prendete il merluzzo alla pizzaiola, leggermente marinato e con gli ingredienti classici. Un abbinamento perfetto che ne fa un piatto indimenticabile.

Se il merluzzo vi sembra troppo pop (ma sarebbe un delitto non assaggiarlo), allora guardate all’insalata di granceola con puntarelle alla romana e frigitelli. Un tocco di classe anche per presentazione.

È questo alternarsi tra pop e top che piace del ristorante ilSanLorenzo. Si diverte Enrico Pierri. “Si è rotto il bollitore dell’acqua ed è tutto un fumo in cucina”. Apre il coperchio della ciotola ed ecco il sautè di vongole con la nota affumicata della brace che si allunga sul tavolo (33 €). Fatele restare così “croccanti” le vongole. Con il sughetto che è pronto ad accogliere l’inzuppo.
I primi piatti

In effetti la gag del bollitore è dovuta all’unica indicazione in apertura di cena. E riguardava una pasta: le linguine aglio e olio con calamaretti di paranza, rosmarino e colatura di alici di Cetara. Una porzione camionabile che è la gioia dello stare a tavola e non solo per quantità di un piatto goloso. Cottura a puntino, calamaretti da antologia per un piatto che soddisfa gli appetiti più robusti.

E con il consueto savoir faire, ecco scodellata in contemporanea la versione top del primo piatto: tagliolini eterei burro e caviale. Di ottima personalità e tali da rappresentare una delle migliori interpretazioni di un piatto diffuso dalle Alpi alle Piramidi. Qui vincete sicuro sia se si tratti di un pranzo di lavoro che di una cena galante.

Con il Vintage Tunina a fare da ponte tra l’ingrediente altolocato e l’aglio e olio siamo al punto di alzare bandiera bianca. Soddisfatti con grande piacere.
Impossibile dire no ai dolci, però.

Il babà con crema alla vecchia maniera è il super classico de ilSanLorenzo che lo propone con grande gioia dei commensali a giudicare dai piatti che volteggiano in sala. L’impronta napoletana di Enrico Pierri si svela del tutto.

E per esagerare, il Profiterole Gold scodellato a larghe cucchiaiate per un altro assaggio condiviso con doppia panna, crema e cioccolato. Il colpo finale ad effetto in un ristorante di pesce che resta il migliore di Roma. Con buona pace di chi si dibatte tra le definizioni di cucina, alta, tradizionale, pop, innovativa.

Semplicemente, il ristorante ilSanLorenzo è un ristorante che funziona alla grande. I prezzi sono adeguati alla location e alle materie prime. Alti al pari dei piatti realizzati.

Voto: 10/10
