Insalata di riso. La ricetta perfetta con tonno di terra e colatura di alici di Cetara
C’è qualcosa di più gettonato in estate di una fresca insalata di riso?
Praticamente la ricetta alla portata di tutti e facilissima da sbagliare convinti che basta rimestare un riso che non scuoce e capovolgere dentro un’insalatiera una quantità industriale di sottaceti e affini.
Ma non è così che si fa un’ottima insalata di riso.
Si parte con la qualità di riso da scegliere e si finisce alle migliori olive e al tonno, croce e delizia di ogni insalata che si rispetti.
L’incrocio tra questioni etiche e scarsa disponibilità di prodotti veramente da urlo, hanno ispirato questa ricetta di una insalata Come un Tonno.
In che senso Come un Tonno? Un indizio potete ricavarlo dalla ricetta che spiega come preparare un tonno sott’olio: dal maiale.
In questo caso, il tonno di mare è stato sostituito da un altro tonno “di terra” preparato da Luciano Bifulco dell’omonima macelleria di Ottaviano che sta ricevendo molti riconoscimenti anche dagli addetti ai lavori.
L’ha utilizzato Gino Sorbillo per la prima Pizza d’aMare sfornata a Ischia (qui c’è il cartellone e qui la Lezione di Pizza).
Come un Tonno è una carne di scottona di Manzetta dei Laghi della Masuria (una regione della Polonia dai gastrofanatici indicata come Prussia) che si presta a sostituire il tonno di mare anche per somiglianza visiva.
Basteranno due gocce di colatura di alici di Cetara e l’impressione iodata sarà perfetta.
Provate per credere.
La ricetta dell’insalata di riso Come un Tonno
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Ingredienti (per 4 persone)
280 g di riso vialone nano
200 g di scottona Come un Tonno
150 g di pomodorini (gialli o rossi)
150 g olive verdi tonde
100 g mais dolce bio
Colatura di alici di Cetara Acquapazza Gourmet
Sale e olio q.b.
Procedimento
Iniziamo dal riso e dalla varietà da scegliere. I risi lunghi come il Basmati e il Jasmine sono tra i migliori per l’insalata di riso. Fanno parte della sottospecie indica e la loro capacità di non assorbire sapori e odori in cottura li rende ideali per l’insalata in cui si abbinano anche molti ingredienti.
In Italia si coltiva e si usa molto il riso della sottospecie japonica che al contrario è perfetto per le mantecature dei risotti.
Se avete la possibilità di acquistare il riso superfino Baldo, relativamente giovane (è del 1964) e non molto conosciuto, preferitelo senza dubbi.
La vera differenza la fa la cottura. Cuocere un riso japonica e raffreddarlo sotto l’acqua corrente è un espediente grossolano.
Meglio utilizzare il metodo pilaf che farà restare asciutto il riso e “insensibile” agli ingredienti dell’insalata. Il metodo prevede il raffreddamento e potete leggere i passaggi in questo articolo.
Per facilitare la spesa, abbiamo usato un Vialone Nano, ma con il metodo pilaf il risultato premierà la nostra insalata molto leggera quanto a ingredienti.
La spesa ve la complichiamo con la colatura di alici di Cetara di Acquapazza Gourmet (ma potete acquistarla anche on line) e, appunto, con l’ingrediente plus Come un Tonno, cioè la carne di scottona che trovate solo nella macelleria e in poche gastronomie napoletane (una confezione da 300 grammi costa 7 €).
Unite tutti gli ingredienti al riso raffreddato condendolo con l’olio del barattolo Bifulco.
Non abbiamo utilizzato la maionese non solo per incompatibilità con la colatura, ma anche perché in una versione da ombrellone la conservazione è migliore.
Aggiungete il tonno di carne che avrete scolato e conditelo con qualche goccia di colatura di alici: l’impressione di mangiare un tonno di mare sarà completa.
Aggiungete un ottimo olio extra vergine di oliva se non vi è sufficiente quello della confezione del tonno di scottona (è un ligure di Oneglia).
Conservate in frigo coprendo la ciotola con la pellicola trasparente.