La migliore cotoletta di Milano al Consorzio Stoppani con la Ferragni
Di solito, quando esco a cena per Scatti di Gusto, sono da solo, o al più con qualche amica/o veramente tale – ho eliminato quelli che urlano al cameriere portaci da mangiare altrimenti il mio amico qui scrive che siete lenti!
Anche dal Consorzio Stoppani sono andato da solo, anche se sapevo che era sicuramente affollato di VIP.
E mi sono ritrovato a condividere il tavolo con Chiara Ferragni e Madonna.
Sono io che le ho scelte, intendiamoci: non è uno di quei posti dove ti sbattono a sedere in un buco libero qualsiasi.
La Ferragni perché volevo darle qualche consiglio da collega influencer, Madonna perché siamo coetanei, e mi è sempre piaciuta.
“Le ho scelte” non perché volessi trattarle come donne-oggetto, ma perché non sono davvero loro (chi l’avrebbe mai detto?), ma delle sagome di polistirolo.
O di cartone? non ho messo loro le mani addosso per verificare, ovviamente. Si tratta di un’idea originale per rendere meno triste la permanenza nel ristorante, coartata dalle regole post-Coronavirus, di fronte a posti e tavoli vuoti.
Abbiamo già visto in proposito i manichini vestiti anni Trenta a New York – ricordate?
E mi segnalano anche i panda di peluche del ristorante vietnamita Maison Saigon a Bangkok, in Thailandia.
Idee più o meno divertenti, come quella delle casette in piazza di Capra e Cavoli, ma che migliorano la tua permanenza nel locale. Non solo la permanenza, in realtà: a poche decine di metri dal Consorzio c’è un altro ristorante, d’angolo, con un grande dehors e una grande sala. Alle 22 circa era completamente vuoto: non so quanta gente ci fosse stata, ma era vuoto. Passandoci davanti, non ti viene voglia di entrare – ma se ci fossero stati dei manichini, dei peluche, qualcosa ad animare il vuoto, perché no?
Sempre in tema di attrattiva: altro ristorante sempre in zona, dalle vetrine, 3 tavoli per 5 persone in tutto. Tutti gli altri tavoli avevano la tovaglia – e basta – ed erano raggruppati qua e là per la sala. Tristezza.
I Vip ai tavoli del Consorzio Stoppani
Al Consorzio Stoppani invece puoi vedere ai tavoli Brad Pitt, Bob Marley, Maradona, Elvis, la D’Urso; puoi scegliere di mangiare con loro, e c’è addirittura chi li “prenota”.
“Vorrei mangiare al tavolo con l’Uomo Ragno (ma non lo avevano ucciso?) per le 20.30.”
C’è sempre gente, nel locale – ovviamente meno di una volta, vista la situazione. A cui comunque hanno reagito con spirito d’iniziativa. Ci sono infatti i VIP, ma ci sono anche degli allegri separatori, dipinti a mano dalla stessa artista che ha collaborato alla realizzazione degli interni.
Si firma Maricoco, si chiama Laura Lussana ed è di Bergamo.
Dietro, anzi dentro, a Consorzio Stoppani, ci sono Monica e Fulvio (loro la Drogheria Plinio, anno 2012, se non ricordo male dove ora c’è Marghe2), a cui si è aggiunto Roberto. L’idea delle sagome è dei due maschietti.
Aperto nel 2016 al posto di una galleria d’arte, il Consorzio Stoppani (è il nome della via) ha un sottotitolo: “La Sagra Popolare a Milano“. Che è l’impressione che dà il locale: allegro e con lo spirito della sagra, non tanto nel senso di accumulo di bancarelle quanto di “festa popolare” condivisa. All’insegna dell’abate Stoppani, autore del Bel Paese: ovvero, con piatti che vengono un po’ da tutta italia.
“CONSORZIO STOPPANI nasce con l’idea di servire i piatti delle Sagre di Paese, nel cuore della città di Milano, con la collaborazione di piccoli produttori, e mantenere vive le manifestazioni legate ai Prodotti della Terra, alla Cultura e alla Musica raccontando l’Italia dei Campanili.“
Per noi maniaci, qualche informazione in più su prodotti e produttori non sarebbe male. Il risotto è “Risotto Carnaroli Riserva” – che è probabilmente la Riserva San Massimo.
Il menu (plastificato, con codice QR per chi non volesse toccarlo: ti viene portato già girato nel modo giusto) prevede una serie di portate, ma il piatto forte è la Cotoletta Milanese. Che viene ‘leggermente’ reinterpretata, aggiungendo dei pistacchi tostati alla panatura, e di carne di maiale anziché di vitello. Fritta nel burro chiarificato (come da tradizione, e così i pistacchi non bruciano), accompagnata da una maionese alla senape dolce. E da ottime patate. Costo, 18 €.
Il risotto e la cotoletta alla milanese
Ma ho iniziato appunto con un risottino. Risotto Carnaroli Riserva, fiori di zucca, squacquerone e curcuma, 12 €.
La Chiara Ferragni ha voluto sedersi con me al tavolo. Onoratissimo – mi piace molto, e non credo sia una di quelle che vanno avanti a insalatine e integratori.
Unico momento di disappunto, aveva in mano un bicchierone di Coca-Cola – niente di male, ma non credo si accompagni bene a un risotto, anche se in effetti potrebbe ‘sgrassare’ un poco lo squacquerone.
Però il risottino – buono come sapore, forse leggermente dolce – era decisamente scotto. Il riso, lo dico sempre, mi piace comunque sempre: ma così era un peccato. L’ho accennato al momento del conto, e non me lo hanno fatto pagare. Ho provato a dire che anche l’acqua, il calice di prosecco, il pane erano cattivissimi, ma non ho ottenuto altri sconti – sulla Cotoletta francamente non avrei potuto dire nulla. Non è servito nemmeno dire “Paga la Ferragni” – anche perché lei aveva la carta di credito di Fedez, e insomma, la riservatezza…
Per la cotoletta invece ho invitato a tavola Madonna – abbiamo più o meno la stessa età, e mi diceva Monica che in realtà non era molto invitata. Mi era piaciuta moltissimo in Desperately Seeking Susan (anno 1985: non avevamo nemmeno trent’anni), mi piacciono le sue canzoni: ho parlato un po’ dei tempi passati, delle nostre carriere. La cotoletta ci è piaciuta, anche se “impura”.
L’anno scorso Simone Rugiati l’ha messa al secondo posto nella sua classifica delle 5 migliori cotolette di Milano.
Il dolce con Rocco Siffredi e i prezzi
Non sapevo bene che dolce scegliere: sono stato tentato dal tiramisù al gianduia, variante rischiosa, ma interessante. Non l’avevo mai provata. Buona, piacevolissima – risolleva (no, aspetta – cerco un altro verbo: rivaluta?) un dolce ormai superinflazionato, anche nelle varianti.
Col tiramisù è arrivato anche Rocco Siffredi. Posso dire che mi piace molto senza essere frainteso? Professionale e disinvolto, ha anche effettuato alcune incursioni nel mondo food con contenuti interessanti e ben giocati dal punto di vista della comunicazione, molto pop. Dalla pubblicità della patata Amica a quella di una Passerina ‘Rocco’ prodotta con Jarno Trulli (correva l’anno 2014, era un Taste of Milano).
Il menu completo lo vedete nella gallery qui sopra. Antipasti 9/10 €, primi 12 €, secondi 14/18 €, dolci 5 €. Calici 4/5 €.
Il tiramisù con l’amico Rocco, dopo Chiara e Madonna, è stato piacevole (non che avessimo bisogno di aiutini, eh?). E, come si vede dai selfie che ci siamo fatti con tutti e tre, abbiamo sempre mantenuto la distanza di sicurezza interpersonale.
Ho l’impressione però che dagli altri tavoli mi abbiano guardato un po’ così – sospetto? ammirazione?
Consorzio Stoppani. Via Stoppani, 18. Milano. Tel. +393313936388
[Immagini: iPhone Emanuele Bonati]