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2 Marzo 2025 Aggiornato il 2 Marzo 2025 alle ore 13:41

Le uova negli Stati Uniti potrebbero strapazzare Donald Trump

Le uova sono la base della dieta dei cittadini negli Stati Uniti, ma inflazione e influenza aviaria hanno spinto i prezzi a livelli elevati
Le uova negli Stati Uniti potrebbero strapazzare Donald Trump

Se la frittata non è fatta poco ci manca. Le uova potrebbero diventare motivo di rottura dell’idillio tra il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump e i suoi concittadini – elettori. Il casus belli è rappresentato dal prezzo delle uova. I numeri, meglio, i prezzi parlano da soli.

La data spartiacque è quella del Covid anche se rispetto alle uova si deve parlare di influenza aviaria e non di quella umana. Però un possibile punto di contatto tra le due influenze è il nuovo Segretario alla Sanità Robert F. Kennedy Jr. Noto per le sue posizioni anti vax che nella partita delle uova potrebbe giocare un ruolo decisivo e non proprio positivo.

Vediamo i prezzi. Fino al 2019, una confezione di uova negli Stati Uniti costava all’ingrosso 1,54 dollari mentre a dicembre 2024 il prezzo è salito a 4,15 dollari. Un aumento del 170%.

Dal 2022 il costo di 12 uova è lievitato enormemente toccando i 7,86 dollari al dettaglio con picchi di 13 dollari in California. In un anno, da dicembre 2023 a dicembre 2024, il prezzo medio al dettaglio è aumentato del 37%. Se si guarda all’arco temporale 2019 – 2024 l’aumento è del 500% circa. Un costo che pesa nelle tasche dei cittadini americani.

Supermercati e catene di ristoranti degli Stati Uniti hanno cercato di assorbire il costo maggiore delle uova per evitare di far salire troppo i prezzi. I supermercati hanno anche venduto le uova sottocosto per attirare i clienti e guadagnare sulla vendita di altri prodotti, ma poi hanno iniziato a scaricare i maggiori costi sui clienti finali.

Stessa cosa si è verificata nella ristorazione. La catena di ristoranti Waffle House, oltre 2.000 sedi in metà degli Stati Uniti, applica da febbraio un sovrapprezzo di 50 centesimi per uovo.

Le uova e la politica negli Stati Uniti

Sembra un valore insignificante, ma gli Americani in pratica mangiano quasi un uovo al giorno. Secondo il calcolo medio, una persona negli Stati Uniti consuma 279 uova ogni anno. Per i ristoranti diventa una specie di incubo dovendo avere per forza piatti con le uova. E quindi si cerca il modo di tagliare su altri costi per mantenere numero di clienti e fatturato.

La quadratura delle uova negli Stati Uniti è ancora più difficile per ragioni politiche. Biden aveva lasciato sul terreno un bel po’ di consensi poiché la sua amministrazione aveva deciso l’abbattimento di 100 milioni di galline causa influenza aviaria. Facendo alzare i prezzi per scarsità di prodotto. Un allevamento colpito dall’influenza aviaria e dall’abbattimento impiega almeno 9 mesi per ricostituire i pollai e quindi immettere sul mercato le uova.

L’influenza aviaria H5N1 ha avuto una diffusione letale negli Stati Uniti. A febbraio la Louisiana ha registrato il primo decesso di un uomo. Situazione che potrebbe peggiorare proprio per effetto delle politiche del nuovo Segretario alla Sanità. Kennedy Jr ha posizioni antiscientifiche e il timore è che potrebbe smantellare i centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie. Un effetto domino che porterebbe a minori abbattimenti di galline e di conseguenza a maggiore diffusione dell’epidemia. Con il risultato di ancora minori quantità di uova disponibili sul mercato degli Stati Uniti e innalzamento ulteriore dei prezzi.

Non proprio la ricetta migliore per Donald Trump che aveva promesso di abbassare il costo dei generi alimentari e quindi delle importantissime uova il primo giorno della sua rielezione.

La necessità di importare

Invece ora gli Stati Uniti sono costretti ad importare uova per soddisfare il fabbisogno interno. E in particolare ad importare uova dalla Turchia che nel 2025 dovrebbe esportarne circa 420 milioni. Diventando il primo esportatore di uova verso gli Stati Uniti. Nulla di male a patto che la Turchia resti fuori dai dazi del 25% promessi da Trump all’Europa. Ovviamente ai costi di produzione bisogna aggiungere in costi di trasporto per cui sarà difficile vedere uova a prezzo contenuto nei supermercati e nei ristoranti a stelle e strisce. Tanto che molti Americani hanno iniziato a pensare all’auto produzione allevando galline nel proprio cortile. Idea pericolosa in tempi di influenza aviaria, anche se l’allevamento non intensivo e domestico dovrebbe permettere una maggiore resistenza delle galline all’epidemia.

Per Donald Trump che è sempre più avvezzo a strapazzare avversari, alleati ed ex alleati potrebbero essere proprio le uova strapazzate ad andargli di traverso.

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