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Ricette
8 Marzo 2025 Aggiornato il 8 Marzo 2025 alle ore 20:10

Meghan cuoce spaghetti secchi in padella e molti si inc… alterano

La polemica per la ricetta magica one pot degli spaghetti secchi in padella ricorda quelli all'assassina. E allora, ecco la ricetta originale
Meghan cuoce spaghetti secchi in padella e molti si inc… alterano

Il debutto della nuova serie Netflix “With Love, Meghan” ha suscitato grande interesse e polemiche, soprattutto per la ricetta degli spaghetti secchi presentata nel primo episodio. Meghan Markle, duchessa di Sussex, ha deciso di condividere con il pubblico una delle sue ricette preferite, ma il risultato non è stato accolto con entusiasmo.

Nel primo episodio, intitolato “Miele in arrivo!”, Meghan invita il suo amico e chef Daniel Martin a casa sua per preparare un cestino per gli ospiti e raccogliere del miele con cui preparare candele di cera d’api e un dolce speciale. Tuttavia, è la ricetta degli spaghetti secchi che ha catturato l’attenzione del pubblico e scatenato polemiche e accesi dibattiti sui social media.

Come si cucinano gli spaghetti secchi

La ricetta di Meghan prevede di sistemare gli spaghetti crudi direttamente in padella, accompagnati da pomodorini e una grattugiata di scorza di limone. Poi, oplà, ci versa sopra acqua calda da un bollitore e copre la padella con un coperchio. Quindi aggiunge verdure per confezionare un piatto che descrive come “equilibrato e nutriente”.

La duchessa commenta, “si fa tutto in una padella, proprio come si fa una frittata”. E specifica: “Basta versare sopra 800 ml di acqua direttamente dal bollitore e cuocere per circa 6 minuti. Piace a tutta la mia famiglia. Cuocendo gli spaghetti così, grazie all’amido, si formerà un sughetto cremoso senza dover usare la panna”.

Ora già immagino i vostri capelli ritti mentre osservate le foglie di cavolo danzare sugli spaghetti secchi e i pomodorini. Ma non dovete preoccuparvi: questa è la tecnica detta one pot che fa risparmiare tempo e pentole. “Non abbiamo tempo per tutti questi cambi di pentola”, è la spiegazione (quasi) regale.

E quindi immagino che avrete capito il perché delle polemiche. Non bastava la cottura passiva, ora ci mettiamo a strapazzare gli spaghetti da secchi aggiungendo acqua da un bollitore. Ma stiamo parlando di spaghetti con pomodoro e verdure (e formaggio) o del tè delle cinque?

E invece mie care lettrici all’ascolto (e spero anche lettori) le polemiche mica sono montate come la panna per la ricetta e la cottura.

La polemica è per il plagio, non per la cottura

In realtà la duchessa è accusata di aver copiato una ricetta nemmeno fosse l’ultima delle foodblogger disperate che 10-15 anni fa si menavano fendenti nei forum. Il plagio sarebbe a danno di colei che è conosciuta come la nuova Nigella Lawson. Gli spaghetti magici con cavolo riccio, pomodoro e limone preparati in un’unica pentola sarebbero quelli di Anna Jones pubblicati nel suo libro di cucina del 2015 A Modern Way to Cook. 

Capirete che la mia onda di sdegno, già in fase avanzata per il confronto con gli spaghettoni all’amatriciana all’ombra del cupolone, sia diventata uno tsunami di disapprovazione.

Ma come sei duchessa (lo è, non lo è, le hanno levato i titoli, insomma una telenovela), devi scalare la classifica dei titoli più gettonati di Netflix (sei 7ª, lontana dal podio), hai da sbarcare il lunario e che fai? Copi?

Un grazie o un omaggio a è sempre benvenuto

la ricetta originale degli spaghetti secchi

Ma passi pure la copia con l’aggiunta di “elementi innovativi” (aglio e peperoncino, mi sembra). Quello che proprio non va e che non abbia citato nemmeno di striscio la sua musa ispiratrice. Non doveva leggere un testo come se avesse vinto un premio Oscar. Ma almeno tre parole – Grazie Anna Jones – le poteva sprecare per questi spaghetti secchi.

E invece niente. Lo rimarca Xanthe Clay, chef e autrice di articoli gastronomici per il Daily Telegraph. “Meghan avrebbe dovuto dare merito ad Anna, la cui versione di quella ricetta è la più antica che sia riuscita a trovare, sebbene la tecnica del piatto unico non sia una novità”.

E ha aggiunto: “È triste scoprire che la tua ricetta conquistata a fatica sia stata ‘riproposta’ nel libro, nella pagina web o nel programma televisivo di qualcun altro. Non c’è alcun copyright sulla lista degli ingredienti. È la formulazione del metodo che ‘appartiene’ allo scrittore e, poiché quella di Meghan non è scritta, probabilmente è al sicuro da azioni legali”.

Se voi volete rifare a casa gli spaghetti secchi one pot avete la ricetta di Anna Jones qui (Anna non ti dimenticare di me se scoppia la polemica in Italia)

Gli spaghetti secchi di Maghan e gli spaghetti all’assassina di Lolita

gli spaghetti all'assassina come gli spaghetti secchi

Mi corre l’obbligo di citare la Clay in quanto è lei che ha detto “Non deve essere una lista di ringraziamenti lunga quanto un discorso agli Oscar, solo una semplice frase di gratitudine per l’ispirazione”.

E quindi non faccio – ma non l’ho mai fatto – l’errore della duchessa. Che di plagi e storpiature di ricetta con annessi disconoscimenti di paternità se ne contano a bizzeffe.

Ma la polemica degli spaghetti secchi e della sua inventrice mi ha riportato alla mente analoga situazione italiana. No, non si tratta degli spaghetti all’amatriciana e della ricetta accademica. Sto pensando agli spaghetti all’assassina. Peccato che Meghan non li abbia presentati su Netflix dicendo che aveva rivisto il piatto di qualche carrettiere londinese dell’800. Ci saremmo ingarellati di più anche noi romani, pugliesi e italiani tutti.

Meghan, se l’idea degli spaghetti all’assassina ti piace, mi raccomando, citami. E non come inventrice della ricetta. Quella è Lolita Lobosco. O no? (Risposta, no).

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