Pizza. Cosa imparo dal ministro Nunzia De Girolamo
Il Ministro Nunzia De Girolamo ha fatto visita al Caputo Napoli Pizza Village dove è stata realizzata la più grande pizzeria all’aperto mettendo insieme 45 forni, altrettante pizzerie e un numero impressionante di pizzaioli e operatori che sforneranno fino all’8 settembre. La visita è partita da piazza Vittoria angolo Via Partenope alla nuova pizzeria di Gino Sorbillo Lievito Madre sul Lungomare che sta cercando di frantumare diversi record.
Dopo aver riportato in auge il criscito, messo nel mirino l’obiettivo delle 1.000 pizze sfornate ogni giorno mentre allo stand n. 4 questa sera saranno disponibili 1.200 pizze (!), c’è anche il record del più veloce cambio di forno che la storia ricordi: via il forno dell’inaugurazione il 7 giugno, realizzato un provvisorio nella saletta interna, costruito uno nuovo nella posizione originale per rimuovere il provvisorio. Totale 3 forni in 3 mesi: in una pizzeria devono trascorrere più di 50 anni per una sostituzione del genere.
Nella pizzeria più mediatica del momento, il ministro De Girolamo è stata accolta da una rappresentanza dei pizzaioli e dei ristoratori del lungomare napoletano. E noi abbiamo appreso ed elaborato (liberamente) il suo pensiero che non ha mancato di far notare come la mobilità di Napoli sia un disastro: un’ora e mezzo di ritardo all’appuntamento con la stampa per colpa del piano anti traffico di De Magistris.
1. Il ministro De Girolamo sceglie sempre la pizza Margherita come il 70% dei napoletani intervistati durante la scorsa edizione del Pizza Village.
2. Il ministro De Girolamo preferisce mettere il basilico nella sua prima prova pizza. Per non sbagliare. Giustamente cauta, ma centra il movimento del giro d’olio sulla pizza con prodotti dell’Irpinia che ha preparato. Sospiro di sollievo di tutti i pizzaioli astanti.
3. “Una cosa non si può scippare ai napoletani: la pizza buona”. È il manifesto programmatico che ci sentiamo di condividere.
4. “Un’altra cosa non si può scippare ai napoletani: la parmigiana di melanzane come la fa la Zi’ Teresa che è buona come tutte le parmigiane di Napoli e dintorni”. Quasi ecumenica.
5. “La pizza deve diventare ambasciatrice italiana nel mondo”. Il pizzaiolo giapponese Pasquale Makishima, ambasciatore nel Sol Levante dell’Associazione Pizzaiuoli Napoletani, è rimasto stregato dal Ministro e si è dichiarato totalmente d’accordo.
6. Il Ministro De Girolamo ha preso posizione sul problema STG: “Conosco la questione e anche quella legata all’Unesco, sono qui proprio per ascoltare criticità e proposte proprio da chi ci lavora con questo fantastico prodotto alimentare e le farò mie per lavorare nella direzione giusta che ci consenta di superare tutte le difficoltà del caso”. Ma la pizza STG non si era salvata a settembre 2012 (abbiamo sentito qualcuno che intonava la canzoncina “Vengo dopo l’STG”, chiaramente riferito a DOP).
7. “Non dimentichiamo che parliamo di un prodotto realizzato da materie prime che costituiscono le eccellenze della nostra terra come: grano (farina), pomodoro, olio e latte (mozzarella)”. Carmine e Antimo Caputo dell’omonimo mulino ringraziano, i produttori di pomodoro ringraziano, i produttori di olio ringraziano. Per quote latte, polvere e congelamento rimandiamo.
8. Prima i piedi si tenevano per terra. Ora bisogna guardare sotto i piedi. “Inutile girarci in torno abbiamo in Italia il vizio di non valorizzare quello che abbiamo sotto i nostri piedi: la terra che rappresenta la nostra ricchezza e la base dalla nostra gastronomia. Valorizzare ed esaltare i nostri prodotti, è la strategia migliore per combattere la crisi economica e valorizzando sia il turismo sia l’ occupazione nel lavoro”. Dai denigratori avanzano sospetti che resteremo un Paese terra-terra.
10. “Napoli può diventare la sede della manifestazione più importante dedicata alla pizza: come in Germania esiste l’Oktober Fest per la birra, Napoli può divenire la vetrina internazionale del prodotto”. Va bene, ma scongiuriamo il Ministro De Girolamo di abiurare subito il nome riecheggiato sotto gli ombrelloni del lungomare: Septemberfest. A Monaco di Baviera mica l’hanno chiamata Festa della birra in italiano e poi è appannaggio della manifestazione di Marina di Carrara. Pulcinella può andare in tour con una nuova forza.
I numeri magici della pizza arrivano dalla FIPE: 62 miliardi di euro di fatturato nel mondo, 100 mila operatori di pizzeria, 62 mila pizzerie in Italia, il 78% del mercato lo fa Italia, Germania, Francia e Spagna assorbono il 78 per cento del mercato, In Italia si mangiano 56 milioni di pizze a settimana, 3 miliardi all’anno con una media di spesa per la pizza classica di circa 6 €.
Avranno voglia tutti, nord, centro e isole comprese, di condividere l’entusiasmo per la pizza napoletana?