Mourad, pasticceria mediorientale a Milano: dolci e prezzi
Milano, nonostante la gran quantità di residenti arabi, non è ancora come Parigi dove pullulano i negozi dalle vetrine stracariche di dolci al miele e alla frutta secca. In compenso, all’insegna dell’ibridazione culturale caratteristica del capoluogo meneghino, sono sorte pasticcerie raffinate come Mourad.
Un vero e proprio scrigno di squisitezze ispirate a diversi paesi mediorientali, con una grande varietà di dolci, tutti di qualità e che sono gettonatissimi durante il Ramadan. Abbiamo dato un’occhiata al sito e visto che le chebakia, una copia in miniatura delle cartellate pugliesi (senza vino però), sono esaurite.
Ma partiamo con ordine. La storia inizia quando la madre di Mohamed e Mariam Mourad – i gestori della pasticceria – comincia a confezionare dolci per le svariate macellerie arabe della città che non mancano mai di avere a disposizione un vassoietto per i clienti.
Gli affari vanno bene tanto che la famiglia Mourad affitta un capannone a Rozzano, più o meno dell’ampiezza di un monolocale, per confezionare i dolci. Mohamed, giovane imprenditore, ha l’idea di confezionare gli stessi dolci ma in versione di alta qualità e per un pubblico più ampio. In coincidenza, purtroppo, con l’ondata del Covid. Ma i nostri sono sopravvissuti e procedono ora a gonfie vele, con il capannone che nel frattempo ha raggiunto i 300 metri quadri.
I dolci della pasticceria Mourad a Milano
Sono circa trenta le tipologie di dolci proposte. A partire dalla regina della pasticceria araba, la baklava, un dolce in pasta fillo che nella sua variante più classica è in forma romboidale, intrisa di miele e ripiena di pistacchio, noci o altri tipi di frutta secca. Mourad offre la baklava classica con pistacchio a 29,99 €, e le confezioni di baklava mista a 24,99 €.
Alla pasticceria Mourad trovate anche la baklava warbat a 29,99 €. Si tratta in realtà di un dolce simile alla baklava, definito anche il “cugino”, composto anch’esso di pasta fillo e riempito di frutta secca o crema, in particolare durante il Ramadan, e di forma triangolare.
Per finire Mourad schiera come “ammiraglia” il baklava roll al pistacchio, di origine turca, che è in pratica una bomba di frutta secca, un concentrato puro ed estremamente nutriente.
Seconda per raffinatezza è la konafa. È un dolce tipico egiziano farcito o sormontato con anacardi o con pistacchio avvolti in pasta kataifi, nota anche come capelli d’angelo. La konafa è ripiena di crema di riso e semolino, bagnata in sciroppo di zucchero.
La pasticceria Mourad la prepara anche in forma di nidi con gli anacardi e in rotoloni, la konafa borma.
Ecco poi la basbousa, dolce egiziano a base di semolino di facile realizzazione, ricoperto da mandorle e sciroppo con la “sorella” basima al cocco, su una base cremosa e aromatizzata con acqua di rose.
I dolci tradizionali
Alla pasticceria Mourad ci sono poi i dolci tradizionali e di ispirazione popolare. Ad esempio i briwat (24,99 €), dolci marocchini in pasta fillo, ripieni di miele e sesamo, ammorbiditi dal burro e aromatizzati alla cannella. Oppure le corna di gazzella, di origine maghrebina, a forma di raviolo stretto e ripiene di pasta di mandorle, burro, uova, acqua di fiori d’arancio.
E andiamo alla chebakia (24,99 € al chilogrammo), tipico dolce di Ramadan che si consuma la sera con un tè dopo la rottura del digiuno e nella dolci serate trascorse all’aperto (lo struscio di Ramadan è un classico). È un dolce a base di zafferano, mandorle, semi di anice, cannella, miele e acqua di fiori d’arancio. Nonostante e proprio a causa della sua semplicità è amatissimo, e rischia l’effetto uno tira l’altro.
Non mancano i datteri medjoul ripieni. Sono i più buoni, saporiti e grandi tra i datteri, ripieni di frutta secca (30 € al chilogrammo).
Prezzi non proprio popolari
Tutti dolci buonissimi con prezzi piuttosto alti anche per quelli popolari (tra i 25 e i 30 € al chilogrammo) che contraddicono un po’ lo spirito con cui sono prodotti nei paesi di origine: quello di essere accessibili a tutti.
Alla fine del Ramadan manca ancora qualche giorno approfittatene per passare alla pasticceria Mourad e assaggiare questi dolci in spirito cosmopolita. Non davanti ai poveri gestori digiunanti, però, almeno fino all’Eid Mubarak. Il saluto di buona festa che chiude il digiuno del Ramadan.