No.Au. Essere gastrocool da Gabriele Bonci con le ostriche invece delle seppie stirate
Cosa succederebbe se Gabriele Bonci, il re della pizza e delle lievitazioni, con mr. Baladin Teo Musso e Leonardo di Vincenzo di Birra del Borgo aprissero un locale in collaborazione? Facilissimo, aprirebbero Open Baldin… ok, riproviamo: cosa succederebbe se i signori in questione con in aggiunta Luca Tosato (sempre Birra del Borgo), aprissero un locale senza piastre e fornelli ma solo microonde e ferri da stiro? Semplice, darebbero vita al no au, il locale più gastrocool della Capitale tutto a base di seppie stirate e zuppe di pesce cotte al microonde; direte voi!
Bene, fin qui la storia è nota e scritta; questa volta la novità la dico senza indovinello: in “cucina” è approdato il nuovo chef che tanti palati ha reso felice nelle sue varie peregrinazioni laziali e romane, chef la cui fama è nota anche nel mondo della macchina da presa: Massimiliano Sepe.
Il suo tocco in cucina c’è e lo si vede già sfogliando il menu, alcuni piatti nuovi, altri sfoltiti (senza intaccare i “già classici” piatti che hanno reso famoso il no au) e proposta da banco arricchita. Incuriositi ed invogliati dalla buona mano dello chef pontino si è andati sul luogo del delitto.
Si può iniziare con qualche proposta al banco, vuoi che sia una fresca ostrica Papin Poget presentata tra petali di fiori ed accompagnata da una corretta salsa al rafano, vuoi che sia un sempre sacrosanto pane (di Bonci off course) tostato con burro buono e carnose alici del Cantabrico.
Nell’attesa di decidere se traslocare dal banco al tavolo, perché non sgranocchiare qualche patatina fritta made in Pizzarium e servita con la salsa dello chef, in questo caso mayo preparata con lamponi freschi ed aceto di lamponi?
A questo punto, se non eravate di passaggio solo per un aperitivo, ci spostiamo al tavolo.
Arriva così Mare Verde, forse il piatto più brillante dell’intera cena: insalatina aromatica e fiorita che fa da base a burrata pugliese condita con uova di salmone e riccioli di bottarga, preparazione dinamica, fresca che gioca tra l’insalatina continuamente in divenire tra note erbacee, fiorite ed amare, grassezza del latticino e sapidità della componente ittica.
Come piccolo diversivo potrebbe arrivare del burro alle aringhe affumicate, da spalmare sul pane e mangiucchiare in attesa del nuovo piatto.
Zucchine, cozze e aringa: le zucchine sono zuppetta cremosa e profumata che cela sul fondo la parte sapida del piatto, una piccola dadolata di aringa affumicata, e sorregge le cozze sgusciate, un pomodorino al forno e la nota iodata potente che è l’acqua delle cozze cosparsa sulla zuppetta.
Ci si avvia verso la conclusione con la battuta di fassona, proposta in abbinamento all’uovo scomposto: albume montato a neve con la già citata salsa al rafano, posato su della senape in grani ed il tuorlo leggermente marinato nel vino bianco; divertente gioco di consistenze e sapori.
Alla fine si potrà terminare con una piccola selezione di formaggi ed un bicchiere di birra da meditazione, mentre sullo sfondo si troverà compagnia nell’lp che frusciante gira sul piatto che fa tanto old-fashioned.
no.au piazza di Montevecchio, 16 – 00186 Roma. Tel. +39 06 45652770