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17 Gennaio 2018 Aggiornato il 31 Marzo 2019 alle ore 10:50

Milano. 5 consigli per gustare al meglio Olio Officina 2018

Il Palazzo delle Stelline a Milano, da giovedì 1 a sabato 3 febbraio ospiterà anche quest’anno Olio Officina, il format #foodcultural ideato, diretto,
Milano. 5 consigli per gustare al meglio Olio Officina 2018

Il Palazzo delle Stelline a Milano, da giovedì 1 a sabato 3 febbraio ospiterà anche quest’anno Olio Officina, il format #foodcultural ideato, diretto, realizzato e in gran parte interpretato da Luigi Caricato, giunto alla settima edizione, che ha come mantra e hashtag #iosonounalbero.

Il programma completo e come registrarsi agli eventi è sul sito www.olioofficina.com

Noi di Scatti di Gusto vi suggeriamo 5 spunti perché possiate divertirvi e sottrarvi al mainstream.

1. Andare il giovedì inaugurale

Inizia il pomeriggio alle ore 16 quando molti potenziali visitatori sono altrimenti occupati. Studiate la planimetria, vi fate un giro con calma e vedete l’allestimento (c’è anche un frantoio), chi c’è, studiate cosa fare quando tornare. E vi godete alle ore 20 la conferenza-spettacolo con cui Alfonso Pascale, storico dell’agricoltura e scrittore, in forma di stand up comedy smonta la parola amore.

2. Esplorare l’oleoteca e la libreria

Nei momenti più congestionati o nell’attesa del vostro evento in scaletta, scoprite proposte di editori maggiori e minori e portatevi a casa l’olio che più vi ispira – previo assaggio, magari. Personalmente ho sempre incrementato la mia pila dei libri da leggere e lo scaffale dell’olio in dispensa che, Luigi Caricato raccomanda, dovrebbe essere ricco e vario. Sì, come la cantina ideale.

3. Degustare. In piedi, seduti, in aula, a tavola

Nelle giornate, intenso il programma di esperienze de-gustative: più o meno interattive, più o meno verticali, più o meno conversevoli. Il calendario dei workshop offre a tutti una possibilità. Due sessioni di blending al giorno per creare il vostro olio perfetto, due sessioni DOP una ligure una gardesana, lezioni di abbinamenti, una tavola rotonda. Bicchieri colorati o trasparenti?

4. Considerare “Olio d’artista” come una galleria

Olio Officina ha occhio per l’olio come forma, come packaging, come design, come arte (l’opera fotografata, che amo particolarmente, è di un’edizione passata). Al di là dei momenti formali come premiazioni, dibattiti e presentazioni, mettetevi a tu per tu con le opere che ripensano quest’oro liquido e la pianta da cui proviene – e che giocano con latte e bottiglie, il contenitore.

5. Fare attenzione alle teste!

Pare che ci sarà un’installazione di alberi a testa in giù, segno distintivo di questa edizione. Pare che un collettivo gruppo di artisti, facenti capo ad “Arte da mangiare – mangiare l’arte” abbia ideato una serie di copricapi vegetali e non per un messaggio di identità uomo-albero e come monito per teste pensanti. Per dire e ribadire “Io sono un albero”. A testa alta.

[Immagine: OlioOfficina.com, iPhone di Daniela]

Daniela Ferrando
Milanese, trent’anni di copywriting e comunicazione aziendale. Le piace che il cibo abbia le parole che merita: è cultura. Parlando molto e mangiando poco, non si applica nel suo caso il “parla come mangi”.
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