Olio extravergine di oliva Centumbrie: biologico, da cultivar rara e costoso
L’olio extravergine di oliva Centumbrie è uno dei più interessanti dell’Umbria.
Centumbrie, in 3 anni dalla nascita, è diventata frantoio, molino, bio bistrot e azienda agricola.
Siamo in Umbria ad Agello, frazione del comune di Magiona, in provincia di Perugia.
L’ha voluta Michele Cinaglia originario della vicina Lisciano Niccone, ma vissuto quasi sempre a Roma.
E’ il fondatore e presidente di Engineering, colosso nello sviluppo di servizi digitali. A un certo punto decide di riappropriarsi delle radici e inizia ad investire in terreni, boschi e uliveti sulle sponde del lago Trasimeno.
Oggi Centumbrie è affidata ai figli Miriam e Giovanni. Sono loro che hanno aggiunto una spinta ulteriore nella direzione dell’innovazione e del design applicato alla comunicazione e al packaging.
Olio extravergine di oliva Centumbrie: il sistema integrato
L’area produttiva di Centumbrie vede in primo piano l’olio extravergine con gli uliveti in una posizione ottimale sulle colline che guardano il lago Trasimeno. Una trentina di ettari dei 140 circa di proprietà dell’azienda offrono una bella rappresentanza delle cultivar che meglio si sono adattate al territorio.
Leccino, Frantoio, Moraiolo. Ma anche una rarità con la Dolce Agogia. È una cultivar autoctona difficile e scontrosa. Poco produttiva e quanto mai recalcitrante a farsi domare, risale addirittura all’epoca degli Etruschi.
Ma se Centumbrie facesse solo un olio extravergine di oliva buono, sarebbe una tra le tante ottime aziende che punteggiano un territorio prodigo di specialità alimentari.
Invece, Centumbrie è stato concepito come un sistema complesso e interlacciato i cui ritmi sono scanditi da una filiera completa.
A partire dalla terra. Lavorata in regime biologico, senza sostanze di sintesi sia nell’uliveto che nei terreni a seminativo (60 ha), bosco naturale (30 ha), pascoli (20 ha per l’allevamento dei bovini da carne e pollame). Orto e frutteto (12.000 mq) riforniscono un bistrot gourmet, un panificio e una pasticceria.
Il frantoio dell’olio extravergine di oliva Centumbrie
E anche qui, se il discorso si limitasse al km zero e alla produzione biologica, sarebbe lodevole ma non certo clamoroso.
Invece il sistema Centumbrie prevede un utilizzo preciso come un orologio di risorse naturali gestite da infrastrutture di ultima generazione.
Un sistema in grado di contribuire alla sostenibilità dell’intera filiera e del territorio per estensione.
A cominciare dal frantoio dell’olio extravergine di oliva Centumbrie. Una struttura moderna su cui l’azienda ha investito circa 15 milioni di euro. È in grado di operare a 2 o a 3 fasi a seconda delle caratteristiche del raccolto. E limita lo spreco di acqua durante tutto il processo produttivo.
La sansa viene riutilizzata per produrre energia elettrica. Gli scarti della lavorazione delle olive diventano così combustibile per il riscaldamento delle strutture.
Che peraltro sono tendenzialmente plastic free. E adottano, nei limiti del possibile, solo materiali biodegradabili o riutilizzabili.
Inoltre, il progetto si inserisce nel più grande filone della ricettività agroturistica. Quel filone che il Governo e le associazioni di promozione del territorio indicano come in grado di mettere il turbo alla sospirata ripresa.
Il sistema Centumbrie comprende anche diversi casali tipici della zona. Ristrutturati per accogliere gli ospiti nel lusso e nel comfort, sono completi di Spa e docce emozionali.
Non mancano le visite guidate all’azienda e alle sue produzioni più interessanti. Tra cui la fagiolina del Trasimeno, legume quasi scomparso, che rientra tra i presidi Slow Food.
Olio extravergine di oliva Centumbrie a tavola
Fiore all’occhiello di Centumbrie e cuore dell’intero sistema è senz’altro l’olio extravergine. Prodotto in diverse referenze, a seconda dell’abbinamento con il cibo e la destinazione d’uso.
Frantoio Bio è il monocultivar della varietà originaria toscana che si è adattata perfettamente in Umbria. La raccolta avviene a maturazione completa delle olive per avere un olio morbido e rotondo.
I sentori sono di mandorla acerba, erba fresca falciata, amaro delicato con la nota piccante in risalita.
Centoleum è un blend delle cultivar aziendali, compresa una percentuale della rara Dolce Agogia. All’assaggio risulta molto setoso e avvolgente, virato sulla mandorla e sull’erba essiccata.
Ancora un blend delle cultivar aziendali. Una selezione delle olive migliori diventano Dop Umbria Centumbrie, parte della Dop Colli del Trasimeno. È la più piccola denominazione d’origine per un olio extravergine in Italia.
L’olio extravergine di oliva Centumbrie ha carattere deciso e complessità gustativa. Con una nota balsamica resinosa che si aggiunge all’erbaceo di carciofo, rucola, e un piccante intenso, adatto per abbinamenti strutturati.
L’olio extravergine di oliva speciale
Non poteva mancare la Dolce Agogia in purezza. Una vera scommessa per la poca resa e la fragilità del frutto. Va raccolto entro una finestra di 4-5 giorni per preservarne l’eleganza.
Ne risulta un fruttato intenso, con spiccate note balsamiche rispetto alle vegetali, rosmarino su tutte.
Alla Dolce Agogia è dedicato anche Approdo X/50 Gran Cru, una limited edition che rende omaggio alle caratteristiche nutrizionali di questa cultivar, particolarmente ricca in polifenoli e antiossidanti.
Ne bastano 20 grammi al giorno per coprire il 100% della dose giornaliera raccomandata.
La bottiglia da 500 ml richiama la filosofia aziendale che unisce tipicità e valorizzazione del territorio. Il contenitore in creta è a cura dell’artista locale Endiadi. La storica Tipografia Metastasio firma il packaging. Il contributo visual è del regista Jacop Sani e della danzatrice Carolina Cruciani per rappresentare armonia e equilibrio.
Merita la menzione anche il Baby Olio, l’olio extravergine Centumbrie particolarmente adatto ai bambini.
Oltre all’ottimale rapporto Omega3 e Omega6 (secondo la Società Italiana Nutrizione Umana), contiene naturalmente un apporto di acido linoleico, alfa-linoleico e vitamina E. Insomma, è molto simile al latte materno.
Il formato da 100 ml è molto comodo da tenere nella borsa a portata di mano.
Centumbrie a tavola. I legumi e le farine
Oltre l’olio exravergine, completano il quadro le farine macinate a pietra nel mulino Centumbrie. Di tipo 1-2-integrale e segale, che vengono lavorate direttamente nel panificio e nella pasticceria annessi.
Pani, grissini, biscotteria dolce e salata si possono acquistare o assaggiare presso L’Evo Bistrot, il ristorante di Centumbrie.
Guidato dallo chef Giorgio Enrico, interpreta la cucina del territorio in modo moderno, utilizzando i prodotti dei terreni aziendali e del vicino lago Trasimeno.
La parte beverage, curata dalla sommelier Marisa Mastrosimone strizza l’occhio ai vini naturali e di vignaioli artigiani.
Centumbrie. Un approccio hi-end
Il progetto è molto ambizioso. E si percepisce lo sforzo economico per mettere in piedi un tale meccanismo, che poi va incanalato nelle giuste direzioni.
A fronte di volumi produttivi volutamente tenuti bassi, i costi di produzione restano importanti e vengono sostenuti con un prezzo di vendita alto.
Iblend costano intorno ai 24 €/litro.
I due monocultivar costano 45 € con picchi di 80 € per la bottiglia di Approdo.
Sono prezzi che appaiono piuttosto fuori mercato. Ma solo se estrapolati dal contesto di recupero di una tradizione territoriale che ha un valore aggiunto al di là del prodotto in sé.
L’olio extravergine di oliva Centumbrie non sarà l’olio di tutti i giorni, ma il tocco prezioso sui piatti speciali o un’idea regalo originale. E sostenibile.
CM Centumbrie. Via Osteria San Martino 31/C. Agello, Magione (PG). Tel. +393928290140