Osteria La Semivuota a Milano è un successo: ora è tutta piena
Lo so, abbiamo combinato un guaio, scrivendo dell’Osteria la Semivuota a Milano: ci sono passato lunedì mattina, ed era (quasi) piena. Di lunedì. L’articolo ha avuto molte migliaia di letture, molte delle quali si sono trasformate in prenotazioni e posti a sedere.
Con gente che al telefono si stupiva di fronte alle difficoltà a trovare posto: ma non dovrebbe essere semivuota?
La potenza del naming
L’Osteria SemiVuota ora è Semi Piena, e magari a volte addirittura Pienissima. Se si fosse chiamata Osteria Bustocca, o Trattoria delle Varesine, l’effetto non sarebbe stato lo stesso.
Certo, i riferimenti cinefili aiutano. Il film che le ha dato il nome, Io tigro tu tigri egli tigra, è un piccolo cult fra il popolo lombardo, con la sua comicità stralunata (e molto lombarda). Anche grazie all’interprete, un Renato Pozzetto in formissima.
Per dire, c’è chi chiede espressamente a Mauro, il titolare, di essere apostrofato con la frase cult “Ma lei è proprio un cretino.” Come faceva l’anziana ostessa del film. Che chiedeva anche se Elia-Pozzetto avesse prenotato, nonostante alla Semivuota ci fosse un unico avventore. Come unico era il piatto in menu, il minestrone.
Assurdo? No. Un signore è andato a posizionarsi sotto la foto del duplicatore automatico del poster appeso in sala. E la sua compagna lo ha fotografato. Al loro tornare sui suoi passi, l’ho fermato.
“Mi scusi ma glielo devo dire: lei è proprio un cretino.”
Una risata, direi fragorosa – io, lui, la signora con lui. Ecco, il segreto dell’Osteria la Semivuota, o Piena che dir si voglia, è probabilmente questo. Un ambiente familiare e riconoscibile, come i piatti proposti, in cui puoi sentirti a tuo agio e dare – e ricevere – del cretino.
Ancora due parole sulla cucina dell’Osteria la Semivuota ora Piena a Milano
La prima è sul minestrone. Non l’ho assaggiato l’altro giorno, quando sono andato a provare il locale, ma mi era rimasta la curiosità. Così, sono tornato – anche per vedere se effettivamente l’osteria era Semivuota o piuttosto Semi Piena.
Era Semi Piena – per essere un orario di pranzo a Milano, l’osteria non poteva certo dirsi Semivuota. Anche perché erano le 14, cioè l’ora di tornare in ufficio.
Il minestrone, dicevo. Stagionale, con tutte le verdure cotte separatamente. Senza patate, ma con l’aggiunta di un poco di panna, giusto per dare un po’ di corpo. È quello che faceva la nonna di Giacomo Edoardo Salmoiraghi, lo chef, varesotto. La mia bisnonna Cesira (piacentina) ci metteva il vino – ci ho provato anch’io, qualche volta. Mica male.
La seconda osservazione è sulla carpa in carpione, uno degli antipasti. Osservazione banale: il carpione prende il nome proprio dalla carpa. Osservazione meno banale, la carpa che lo chef Salmoiraghi utilizza è quella importata nei corsi d’acqua italiani dai pescatori cinesi. Si nutre della vegetazione delle acque dolci, sottraendo risorse ai pesci nostrani. Così facendo, aiuta in un certo qual modo l’ambiente, e i nostri pesci autoctoni. La prossima volta ne prendo due porzioni. Giusto per aiutare.
Ce n’è anche una terza cosa, sul purè. Mi ero lamentato l’altro giorno che fosse un po’ blando, appena un po’ troppo liquido. Lo chef Edoardo è arrivato con un piattino con una scucchiaiata di purè. Buonissimo, consistente, saporito. Quando sono andato all’Osteria-la-Semivuota-Milano-anzi-la-quasi-Piena l’altro giorno, lui non c’era – e mi ha confermato che stava appunto mettendo punto il purè con i suoi aiutocuochi.
Per finire. Mi fanno notare che il menu dei dolci termina con Un Nigutìn, “dolce” a offerta libera. Solo che un nigutin in milanese vuol dire un niente…
Che ne sarà dell’Osteria la Semivuota Sempre Piena a Milano
Iniziamo col dire che stanno cercando personale, per ovviare alle carenze di organico dovute all’inaspettato afflusso di clienti (pardon). Ma il problema è – e il nome? L’Osteria in via Cornalia a Milano potrà continuare legittimamente a chiamarsi Semivuota, o sarà meglio cambiare nome? Semi Piena, Sempre Piena, oppure Tutta Esaurita (come la Trattoria Milan-Inter del film)? O magari Lista d’Attesa?
Vedremo. Ma intanto ho suggerito ai proprietari un nuovo locale, possibilmente con giardino, vista ferrovia, e delle sedie rustiche disposte verso il tramonto. Come nella scena del Ragazzo di Campagna, quella in cui Pozzetto con i suoi amici si accingeva a osservare il passaggio del treno della sera. Forse non semplicissimo da trovare a Milano, ma l’Osteria la Semivuota, ora Piena, avrebbe il suo locale gemellato – l’Osteria “Il Treno è Sempre il Treno“…
C’è già anche il piatto forte: “Ma è possibile che tutte le volte che muore un gatto tu mi cucini il coniglio?”.
Io prenoto.