QuarantunoDodici a Fiumicino, osteria di mare a prezzi imbattibili
Segnatevi le coordinate marine 4112 in gradi latitudine Nord e longitudine Est della marina fondata dalla medaglia d’oro della vela olimpica Ammiraglio Agostino Straulino. QuarantunoDodici è il nome dell’osteria di mare a Fiumicino guidata con mano leggera e piglio sicuro da Lele Usai. Un autentico porto di mare in cui rifugiarsi dalle proposte un tot a piatto che proliferano sul mare di Roma. Qui troverete, oltre al bistrot QuarantunoDodici, anche il ristorante stellato Il Tino da cui tutto è partito con il trasferimento di sede ormai anni fa.
Fiumicino è benedetta dall’onda di ottimi indirizzi che ne fanno una base sicura per pranzi, cene e pizze. Annotate pure sul vostro diario di bordo che ci sono anche le due tavole di Gianfranco Pascucci, lo stellato Porticciolo e la nuova tavola easy Mare Bistrot. E poi L’Osteria dell’Orologio, altro indirizzo storico. Senza dimenticare la pizzeria Clementina di Luca Pezzetta e la cinquantenaria Sancho, pizza in teglia ora anche a Prati.
L’osteria di mare QuarantunoDodici è all’interno del circolo Nautilus sul porto canale del Tevere, proprio di fronte all’Isola Sacra di Fiumicino. Le ottobrate romane vi regaleranno un dehors con vista sulle imbarcazioni ormeggiate. Il migliore saluto per una cena di pesce come la nostra. Che, vi ricordo, è anche santificata dalla Guida Michelin che iscrive il bistrot di Lele Usai come Bib Gourmand, ovvero un ristorante che offre il migliore rapporto qualità-prezzo.
Come si mangia al bistrot QuarantunoDodici
La mia attenzione è subito attirata da Mare in insalata (19 €), antipasto classico svolto con freschezza e abbinamento con verdure croccanti. Semplice ed efficace.
La carta di QuarantunoDodici è molto interessante ed è anche corroborata da un “diario di bordo” che cambia quotidianamente a seconda del pescato. Troverete un carpaccio che in questo caso è di una nostrana e non molto usuale lampuga. Perfetta anche per temperatura di servizio.
In pieno mood osteria è la bruschetta di pane cafone con pomodoro a cubetti, stracciatella e alici (14 €). Basta poco per comporre un piatto equilibrato, goloso e con un occhio alle voci più diffuse nelle carte dei ristoranti italiani.
Ma se pensate che da QuarantunoDodici non ci sia ricerca, ordinate prosciutto e fichi (23 €), altro classicone del genere osteria.
Solo che Lele Usai utilizza il frigo di frollatura (qui vedete delle cernie) e il suo manico per produrre un prosciutto di tonno che ha poco da invidiare a quello di terra. Un filino magro, ma l’abbinamento è azzeccato.
Che se poi volete godere del maiale di mare, la vostra portata è la gola di tonno alla brace che è sul Diaro di bordo. Semplicemente stupenda nella sua grassezza e nella cottura al punto giusto per combinare iodio e affumicatura.
E se siete vegani, nessun timore. Da QuarantunoDodici preparano al momento il piatto che fa per voi. In questo caso come antipasto due bruschette vegetariane che alla commensale sono piaciute molto.
I primi piatti
Ancora un classico, gli spaghetti a vongole (14 €) che non possono mancare in un ristorante di pesce figuriamoci in un bistrot o osteria di mare che dir si voglia. Lele Usai utilizza i lupini e scrive vongole lupini per dare indicazioni a chi non sa che i lupini sono anche meglio delle vongole. Faccio il “gourmet” e chiedo la prevista aggiunta di bottarga (+3 €). Che soddisfazione con una pasta che da sola vale la puntata al Bib Gourmand.
Si gioca sempre su nomi classici come la puttanesca. Al QuarantunoDodici i fusilloni Mancini li preparano appunto alla puttanesca di tonno (16 €) con le “aulive e i chiapparelli” di scuola napoletana. Piatto sontuoso che è il contraltare fresco della genovese di tonno. Il tonno è indubbiamente un ottimo motivo per ritornare in qualsiasi stagione al QuarantunoDodici.
C’è sempre la commensale vegana da accontentare: linguine peperoni arrostiti e mentuccia (15 €) la soddisfano. Ci avrei visto uno sgombro in versione onnivori.
La grigliata del QuarantunoDodici
Nemmeno se mi avessero letto nel pensiero. Le due grigliate di pesce del 4112 sono l’essenza del cuocere bene il pesce che non è mestiere di tutti i ristoranti di mare. Anche quelli che hanno ottima materia prima a disposizione spesso sono raccomandabili per il crudo. E invece Lele Usai mette al centro la grigliata perfetta facendo del buon pesce che ha a disposizione un piatto succulento che una foto non può restituire.
Considerato che era un ripiego per clamorosa assenza di una frittura di paranza (siamo arrivati tardi e lo pronosticherei come piatto più gettonato della serata…) il consiglio è non farvi mancare la grigliata.
I dolci
L’effetto osteria = portate abbondanti non ci ha fatto venire a mancare la voglia di un dolce. Due classici sorbetti al limone (7 €) ben eseguiti rinfrescano e se ripuliscono il palato (ma non è questo l’obiettivo).
Il risolatte è proposto in versione esotica con il cocco e il gelato al frutto della passione (8 €).
Stravince il gelato al latte di mandorla e cremolato al caffè (8 €), versione “gourmet” del tradizionale affogato al caffè qui in proporzioni da vera osteria.
Dalla carta dei vini abbiamo pescato il bianco Fioranello bianco da uve grechetto e viognier di Tenuta di Fiorano (30 €). Gentile e profumato ha fatto da buona spalla alla cena del QuarantunoDodici. Che si è avvalsa anche di un servizio giovane che si sta rodando.
Voto: 9,5/10