Ozio Restaurant, cucina italiana con vista su Roma e menu a 75 €

Ozio Restaurant è al settimo piano dell’hotel Orazio Palace, nel cuore del quartiere Prati, a due passi dal passeggio di Via Cola di Rienzo e da Piazza del Popolo. Da qui la vista spazia tra il sacro del Vaticano e il profano degli antichi palazzi nobiliari del centro. Un po’ l’essenza di questa città eterna che ci fa dannare e sognare insieme.
Subito sotto il suggestivo rooftop dell’hotel, dove si servono colazioni, aperitivi, cocktail e pranzi veloci, Ozio Restaurant è tappa consigliata per chi si siede a tavola con l’idea di gratificare il palato e pacificare l’appetito senza doversi impegnare a decifrare piatti, ingredienti, visioni gastronomiche.
Ozio Restaurant è aperto per la cena, e ospita circa 90 coperti interni e un’altra ventina nella terrazza coperta, perfetta per chi ci tiene al panorama anche d’inverno (e l’illuminazione a Roma ha il suo perché).
Mangia, prega, ozia

Il progetto di Ozio Restaurant all’Orazio Palace è opera di Paolo de Angelis, nome ben noto alla ristorazione capitolina, per la lunga esperienza alla Zanzara. Per oltre un decennio punto di riferimento per la movida a target professionisti/giovani adulti in questa stessa zona.
Nel giugno 2021 inizia a collaborare con Alessandro, Beatrice e Laura Lazzarini del gruppo 4L Collection Hotels (proprietari di Orazio Palace) per consolidare e modernizzare l’identità del locale.
Sommelier di lungo corso (Settembrini, Achilli al Parlamento, Moma) ma soprattutto grande appassionato, De Angelis ha voluto creare una zona di comfort nel caos cittadino, per i turisti stanchi e per i romani provati dalla quotidianità. Dalla cucina solida, riconoscibile, e soprattutto buona, all’approccio al bere, con la curiosità di chi in tanti anni di professione non ha mai perso la voglia di scoprire e assaggiare nuovi progetti.
La carta dei vini di Ozio Restaurant offre una selezione curata di etichette italiane e francesi, con oltre 110 Champagne, dai piccoli produttori alle grandi maison. La proposta spazia dai bianchi dell’Alto Adige ai rossi del Piemonte e dell’Etna, senza trascurare bollicine e rosé. L’obiettivo è offrire abbinamenti studiati per valorizzare l’esperienza gastronomica.
Carta dei vini da wow, ma il consiglio è: sempre meglio chiedere. C’è sempre qualche nuova etichetta, l’ultima scoperta entusiasmante che De Angelis ha provato e ha portato in cantina.

Come Pandataria, il vino del confino, dell’azienda Candidaterra di Ventotene, un blend di uve autoctone vinificate in acciaio, che restituiscono tutta la schiettezza e la mineralità dell’isola. Un bel sorso teso e verticale, con tutte le sfumature di una terra vulcanica, fa salivare e pulisce.
Per tutti i motivi di cui sopra, De Angelis ha chiamato alla guida della cucina un’altra ‘vecchia’ conoscenza, Salvatore Testagrossa.
La cucina di Salvatore Testagrossa

Romano ma di origini siciliane, è arrivato ai fornelli da autodidatta, nelle trattorie romane, per poi esplorare tecniche e cucine estere per diversi anni. Tornato in Italia, ha lavorato presso Baccano e La Zanzara, con lo chef Alessandro Cecere, e – appunto – con Paolo De Angelis.
Oggi è l’executive chef di Ozio Restaurant e guida una brigata di cinque persone, gestendo ogni aspetto della cucina, dalla panificazione alla pasticceria.
La sua cifra stilistica, volendo per forza identificarne una, è la solidità. Si fa interprete, più che autore, cercando di tirare fuori da preparazioni e ingredienti della tradizione italiana quell’anima che li ha teletrasportati per generazioni sulle nostre tavole.
Menu e prezzi di Ozio Restaurant

Da bravo ristorante di hotel, Ozio Restaurant non può esimersi dall’avere una carta riconoscibile, anche per chi non è abituato alla cucina italiana. La divisione è tradizionale, in antipasti, primi, pietanze.
Per chi si affida, sono due i menu degustazione a 75 €, uno di mare e uno di terra, con i cavalli di battaglia dello chef, che spaziano tra i piatti migliori della tradizione italiana. Anche poco valorizzati, ma squisiti, come l’interpretazione dello chef delle Virtù Teramane, piatto storico abruzzese che con l’agro romano è legato dalla transumanza dei pastori, qui (come vedremo) proposto in una sua variante marina.
Accidia, menu di mare (75 €)
- Acciughe del Mar Cantabrico
- Tartare di Tonno Rosso
- ‘Le Virtù’ Cozze, Fagioli e Limone Bruciato
- Trancio di Baccalà
- Carrot Cake
Lussuria, menu di terra (75 €)
- Carciovo
- Bresaola di Ozio
- Tortello di Anatra
- Guancia di Manzo
- Torta della Nonna
Ozio Restaurant alla carta

Antipasti
- Alici fritte con maionese alla rapa rossa, zenzero fritto e peperoncino (14 €)
- Acciughe del Mar Cantabrico con pan brioche fatto in casa e burro zangolato a mano (22 €)
- Tartare di Tonno Rosso (26 €)
- Fiori di zucca con ricotta, salmone e aneto (14 €)
- Bresaola di Ozio servita con spuma di Pecorino Romano e olive (24 €).
- Uovo in purgatorio con Baccalà mantecato (22 €)
- Carciovo (18 €)
- Come una parmigiana (14 €)
- Millefoglie di Verdure (14 €)
Primi
- Rigatoro affumicato alla Carbonara (16 €)
- Tortello di Anatra (22 €)
- Fettuccelle Carciofo e Pecorino (18 €)
- Risotto alla Milanese di Ozio (24 €)
- Spaghettoro Scampi, Ceci e Lime (24 €)
- ‘Le Virtù’ Cozze, Fagioli e Limone bruciato (20 €)
Le carni e i pesci di Ozio Restaurant

- Trancio di Baccalà al vapore con crema di castagne, olive taggiasche disidratate, gel di mela verde e mandarino (26 €)
- Trancio di Salmone (26 €)
- Ossobuco (26 €)
- Lombetto di agnello (30 €)
- Guancia di manzo all’Amaro Lucano (26 €)
- Polletto al mattone (24 €)
- Ozio Burger (24 €)
Le insalate
- Caesar Salad (16 €)
- Autunno (18 €)
Contorni
- Patate Bravas (7 €)
- Cicoria, aglio olio e peperoncino (7 €)
- Cime di Rapa (7 €)
Dolci
- Gelato o Sorbetto del giorno (8 €)
- Carrot Cake (12 €)
- Torta della Nonna (12 €)
- Millefoglie di pane (12 €)
- Tiramisù in Giardino (12 €)
Come si mangia da Ozio Restaurant (invito stampa)

Tabula rasa, lavagna bianca, ci affidiamo a Salvatore Testagrossa per farci un’idea del posto e del progetto di cucina.
Parte sul sicuro con il Carciovo, uno dei piatti suoi storici, di grande successo alla Zanzara (ci dicono). Si tratta di un carciofo alla giudia, su una crema di carciofo, e sormontato da un uovo cotto a bassa temperatura ricoperto da una panatura croccante (panko). Chiaro che, quando si taglia l’uovo, il tuorlo fonde morbidamente sul carciofo e il boccone è super godurioso. Piatto indubbiamente piacione (non stupisce il suo successo) ma anche tanto goloso. Qui vince facile.
I primi piatti di Ozio Restaurant

Morbidezza e cremosità anche per lo spaghettone Verrigni ai ceci, con scampi appena saltati e lime (in polvere essiccato). Si affida alla qualità degli ingredienti per la riuscita del piatto, dalla pasta,ai legumi e agli scampi, stanno talmente bene insieme che alla mano dello chef è richiesto solo il tocco in più. Il lime per esempio, ma anche la capacità di amalgamare terra e mare con un fondo di bisque della giusta densità e aromaticità. Molto buono.

Buono anche il pane, preparato qui da Ozio Restaurant, così come molti lievitati per i menu delle altre ore del giorno. Assaggiamo nel nostro caso il pan brioche servito con burro zangolato a mano e alici del mar Cantabrico. Ovvero: come rendere goloso e memorabile un piatto di per sé già buono nella sua semplicità.

Sorpresa per un piatto che a Roma non si vede mai: le Virtù Teramane. Come si accennava poc’anzi, è tipico della cultura pastorale abruzzese, e nella versione tradizionale è molto ricco, composto di carne, legumi, verdure primaverili, con parecchie ore di preparazione.
Ozio Restaurant la propone in una versione ‘alleggerita’ a base di fagiolo del purgatorio ammorbidito nell’acqua di cottura delle cozze, pasta mista Virtù di Verrigni, cozze e polvere di limone bruciato. A onor del vero non c’è rimasto molto della versione tradizionale, ma ce ne faremo una ragione, il piatto è buonissimo, rotondo e rassicurante.

Da qui in poi abbiniamo il sempre ottimo Valtellina superiore Docg di Arpepe Sassella Retica 2019, da uve nebbiolo 100% che sostano in tini di legno per circa 3 mesi, maturano in botti da 50 hl, tini, cemento per poi affinare in bottiglia. Naso elegante, di piccole bacche rosse, note balsamiche e sfumature appena accennate di cioccolato, giovane ma educato, e una beva deliziosamente setosa, pur nella sua freschezza.
Il secondo e i dessert

Il secondo è più ‘tradizionale, con il salmone appena spadellato per la crosticina di maillard e poi finito di cuocere in forrno, abbinato a riso selvaggio canadese pilaf e edamame. La più ‘esotica’ – se così si può chiamare – ma anche meno originale delle proposte di Ozio Restaurant. Tutto giusto, tutto correttamente eseguito, ma sarà che l’appetito ormai è sopito da tempo, i sensi sono meno solleticati.

Torniamo a stuzzicarli con i dessert, con un classico rivisitato; la torta della nonna. Qui al posto della frolla c’è il crumble a base di pinoli e mandorle, ciliegia (che bagna anche il pan di spagna), crema pasticcera e una cialda. Più che la torta della nonna, ricorda in realtà un altro dessert (romano!) che nei ristoranti di Roma non si mangia quasi più, la zuppa inglese, che sarebbe tanto bello ritrovare in carta.

Molto buona –e questa riconoscibile – anche la Carrot cake, impreziosita con marmellata di arance, noci sabbiate e gel alla carota.
Fuori orario
Ozio Restaurant è aperto anche per gli aperitivi e i dopocena, ora che arriva la stagione più mite, da godersi sulla bella terrazza panoramica per godersi Roma al tramonto o fascinosa tra le luci notturne.
